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Bergamospia (si dice, non si dice) Ravaschio lascia il Corriere Bg

Bergamospia (si dice, non si dice) Ravaschio lascia il Corriere Bg
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Belotti fischia il fuorigioco al prefetto 
Ma l'altro Belotti lo prende in contropiede

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Non c'è niente da fare. Quando Daniele Belotti mette qualcuno nel mirino, la preda non ha tregua. Il lumbard bracca il prefetto Francesca Ferrandino e non perde occasione di censurare le sue mosse. Ultima in ordine di tempo la decisione di andare a premiare i profughi, vincitori della sfida di calcetto contro una selezione del Pd. Apriti cielo. Secondo il leghista, il prefetto è finito in fuorigioco. Insieme al sindaco Gori, che ha fatto da spettatore. Dalla trincea di Facebook, Belotti spara una raffica di domande: «Ma vi pare normale che a una partita organizzata dalla Caritas tra gli pseudo profughi e la squadra del Pd ci siano presenti addirittura il sindaco e il prefetto? Ma da quando il prefetto va a una manifestazione di partito (perché così si è rivelata)? E da quando la Caritas invita una squadra di partito?». Nemmeno il calcio, primaria passione del Daniele, riesce a rendergli simpatici i profughi e chi li aiuta. Facciamoli giocare a casa loro. Ci pensa un altro Belotti (Antonio) a prenderlo in contropiede. «Se ondate crescenti di disperati approdano sulle nostre coste – scrive l'editorialista dell'Eco - è anche il risultato del tradimento di impegni e promesse per aiutare lo sviluppo dei continenti più arretrati. Ora si pensa ad alzare argini e barriere. Non serviranno a nulla di fronte a un fiume in piena e con l'orizzonte gonfio di nubi».

 

Un sindaco bergamasco per la grande Milano?
Martina top player di Renzi per il dopo Pisapia

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In attesa che si scateni il gran ballo del calciomercato, tocca accontentarsi di sbirciare i movimenti segnalati sul fronte politico-giornalistico. L'asse Bergamo-Milano è sempre caldissimo, la magnetica metropoli continua ad attirare talenti ed energie orobiche. Una voce clamorosa dà il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina in pole position nella corsa che porterà ad individuare il candidato sindaco del Pd. Dopo il mezzo flop delle ultime amministrative Renzi ha annunciato che riprenderà a rottamare, dunque chi meglio di uno dei suoi top player per rimpiazzare Pisapia? Staremo a vedere.

 

Stefano Ravaschio, capo dell'economia
lascia lo spogliatoio del Corriere Bergamo

CORRIERE DELLA SERA INSEGNA

Affare fatto invece per il trasferimento sotto la Madonnina di Stefano Ravaschio, ex apprezzato capo economia dell'Eco e – dall'altroieri – ex responsabile della pagina economica del Corriere Bergamo. Andrà a ricoprire un altro incarico in Rcs, non strettamente giornalistico: pare che si occuperà di newsletter destinate alle aziende. Scelta dettata dalla voglia di vivere nuove esperienze professionali ma anche – si sussurra – da qualche problema di spogliatoio. Non nuovo da quelle parti.

 

Cento treni per Gori non posson bastare 
Il sindaco sta con i pendolari nella buona e cattiva Sorte

++ ROGO TIBURTINA:PENDOLARI BLOCCANO FRECCIA ROSSA A ORTE ++

«Centro treni nuovi in arrivo in Lombardia». L'annuncio dell'iperattivo assessore ai Trasporti Alessandro Sorte è roboante, ma Giorgio Gori proprio non riesce ad esultare. Diffidente, il sindaco attacca: «Quanti di questi saranno destinati a Bergamo?». E poi giù a sottolineare le pene sofferte dai pendolari nei secoli dei secoli. Sorte respinge l'assalto alla diligenza: «Capisco che il sindaco faccia tante domande al giorno, anche perché di provvedimenti non ne vedo molti. Mi limito a dire che si tratta di risorse importanti e che parte di queste sarà destinata a Bergamo». Presi tra i due fuochi della polemica, i pendolari chiedono fatti, non parole. Perché nel frattempo disagi e ritardi continuano imperterriti. E la politica rischia come sempre di perdere il treno.

 

Esterno notte, torna il rito dell'estate 
Scomodo e precario, ma sempre affascinante

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Stasera si riaccende lo schermo di Esterno Notte. Sopravvissuto all'invasione dei multisala e al dilagare dei film scaricati da Internet, il cinema all'aperto continua nonostante tutto ad affascinare i bergamaschi. Un rito cui ci si sottopone sempre volentieri: la fila all'ingresso per prendere i posti migliori sulle (scomoducce) sedie di plastica, il ghiacciolo al bar, il golfino da portare con sé che si sa mai, metti che vien freddo. Prima di tutto, però, bisogna consultare le previsioni meteo. Perché se poi piove si lascia a metà il film. Ma basta dare un occhio allo smartphone, possibilmente prima dell'inizio. Giugno porta con sé anche l'insidia della giornata lunga: i primi dieci minuti sai già che li vedrai sbiaditi, almeno finché non si decide a far buio. Ma pazienza, ne vale assolutamente la pena. Si parte in salita con Torneranno i prati di Ermanno Olmi, poi però il cartellone regalerà anche thriller, commedie e fantascienza. Più della trama, tuttavia, conta il luogo: il cortile della Caversazzi, senza un tetto sopra la testa. Se il film è noioso, si possono sempre scrutare le stelle.

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