Bergamospia (si dice, non si dice) Che ci fa Santoro alla Gamec?

Che cosa si dice, che cosa si scrive, ma soprattutto cosa non si dice e non si scrive (solitamente) della nostra città. Tra sussurri e grida una raccolta indiscreta.
Micheli nel mirino a Macerata: «Festival di bassa qualità»
Francesco Micheli è profeta in patria, un po' meno altrove. A Macerata, dove ricopre da quattro anni la carica di direttore artistico dell'Opera Festival (che si svolge nel suggestivo teatro dello Sferisterio), l'estroso Micheli è finito nel mirino di Maria Francesca Tardella, consigliere comunale, ex candidata sindaco nonché grintosa presidentessa della Maceratese calcio. E grande appassionata di lirica. Come riferisce Cronache Maceratesi, la Tardella, durante l'audizione in commissione sul bilancio del teatro, ha attaccato il bergamasco senza mezze misure: «Il Festival deve migliorare in qualità». Apriti cielo. In estate la consigliera aveva già sparato a zero su Micheli, invitando l'art director «a fare lirica, non sagre di Paese», portando come triste esempio un violino di quarta che si era addirittura addormentato durante la Traviata. Micheli finora aveva incassato, ma stavolta ha reagito duramente. «Come cittadina puoi dire quello che vuoi ma come consigliera no. Il danno che fai allo Sferisterio continuando a parlare di qualità inadeguata è gravissimo. Mi piacciono le critiche costruttive, non quelle che disgregano». Gran finale orgoglioso e provocatorio: «Mi vien voglia di dare le dimissioni e di darti il mio posto». Già in estate Micheli era finito nell'occhio del ciclone, quando aveva proclamato: «Oggi spendiamo per l'intera stagione quello che in passato si spendeva per un'opera. Rimpiangete gli anni dei furti e delle tangenti?». Venerdì Micheli ha innestato la marcia indietro: «Stavo solo facendo un discorso culturale, senza criticare le gestioni precedenti. Volevo solo dire che l'eleganza non è una questione di prezzo». Insomma, Macerata risucchia in acque agitate l'art director del Donizetti. Molto meglio riparare nel tranquillo porto natìo di Bergamo, dove tutti lo adorano.
Alla Gamec spunta Michele Santoro
Sparito dagli schermi dopo l'addio a La 7, Michele Santoro aveva fatto perdere le sue tracce. Venerdì è spuntato a sorpresa in Gamec per concedersi una visita alla mostra di Malevic. La Gamec non ha perso l'occasione e lo ha immortalato in posa assorta davanti ai capolavori dell'artista russo. Poi ha "twittato" la notizia. Un visitatore d'eccezione che non poteva certamente passare inosservato.
Il Moscato di Scanzo sbarca a New York
Da Scanzo parte la conquista dell'America. Per la prima volta il Moscato si prepara a deliziare le gole di New York. Come riferisce l'Eco, alcune casse dell'azienda di Manuele Biava sono partite via nave per gli States. Destinazione "Astor Wine & Spirits", la migliore enoteca di Manhattan, che proporrà il Moscato ai suoi clienti per gli acquisti natalizi. È stata una degustatrice della "Astor" a scoprire il vino bergamasco durante un viaggio in Italia. L'americana è arrivata a Scanzo ed è rimasta inebriata dal suo nettare. Così ha deciso di farlo conoscere agli americani, che come tanti altri - persino in Italia - ne ignorano tuttora l'esistenza. Una storia che fa riflettere. Abbiamo in casa un tesoro, ma forse lo teniamo ancora un po' troppo nascosto in cantina. Se si vogliono vendere gioielli, invece, il modo migliore è metterli in vetrina.