Cose di casa nostra

Bergamospia (si dice, non si dice) La stampa e l'Italcementi Germany

Bergamospia (si dice, non si dice) La stampa e l'Italcementi Germany
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Che cosa si dice, che cosa si scrive, ma soprattutto cosa non si dice e non si scrive (solitamente) della nostra città. Tra sussurri e grida una raccolta indiscreta.

Italcementi ora è made in Germany
ma se ne accorgono solo i sindacati

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Mentre la stampa locale (e non solo) celebra la nascita del nuovo gigante mondiale del cemento, una voce si stacca dal coro. È quella dei sindacati, che invitano a raddrizzare la prospettiva e a chiamare le cose con il loro nome, semplicemente. Cgil, Cisl e Uil vedono nubi all'orizzonte perché «non è Italcementi che va con Heidelberg, ma è Heidelberg che si prende Italcementi. Non siamo di fronte ad una alleanza, ma ad una vendita di Italcementi al Gruppo tedesco». Così, tanto per mettere i puntini sulle i. Dalla Germania, anche il gran capo di Heidelberg chiarisce bene il concetto, casomai qualcuno non lo avesse compreso fino in fondo: «Non siamo abituati ad avere due quartieri generali...». Appunto. Italcementi è diventata made in Germany, un'era si è chiusa e Bergamo non sarà mai più quella di prima. Sarà bene farsene una ragione.

 

Gallone sbatte la porta in faccia a Sorte

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Come annunciato, Alessandra Gallone sbatte la porta e alza i tacchi. «Non mi interessa un ruolo di facciata». Le dimissioni da vice coordinatrice di Forza Italia sono servite. La vicenda Sacbo, con la poltrona di Piccinelli consegnata a Benigni (ci contava anche lei: «Perché no?»), è solo l'ultima goccia che ha fatto tracimare la brocca. «Il coordinamento provinciale del partito da diverso tempo nemmeno si riunisce». L'uomo nel mirino è Alessandro Sorte, coordinatore assessore che tutto vede e a tutto provvede. Un personalismo che alla Gallone non va giù. Quindi, tanti saluti. Lui, Sorte, fa spallucce. «Il partito non è mai stato così forte». E ancora: «Il coordinamento ufficialmente non c'è, bisogna aspettare i congressi. Ma ci si parla». Sul caso Sacbo: «Abbiamo dato prova di non essere attaccati alle poltrone». La Gallone vada pure a sedersi da un'altra parte.

 

Ex Diurno in cerca d'autore 
Deserto anche il secondo bando

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Tre indizi fanno una prova, ma a volte ne bastano anche due. Nessuno vuole l'ex Diurno: anche il secondo bando indetto dal Demanio è andato deserto. Troppo alto il prezzo di partenza: 1,27 milioni di euro sono un po' tanti per uno scantinato chiuso da decenni. Di conseguenza, zero offerte. La riqualificazione dello spazio sotterraneo del centro può attendere. Il Comune, che non ha i soldi per accollarsi il restauro, sta alla finestra. In attesa che lo Stato glielo regali, però senza condizioni capestro tipo quelle che hanno inceppato l'operazione Sant'Agata. Poi semmai ci penserà Palazzo Frizzoni a trovare un privato che si faccia carico del restyling. Già, ma per farne che? Cercasi idee disperatamente.

 

L'Arsenal gioca in Valle Brembana

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Dopo i bambini cinesi a Zingonia, gli allenatori dell'Arsenal in Val Brembana. Il pallone bergamasco si globalizza e, già che c'è, va a lezione di inglese. A San Pellegrino è in corso il “Campus Football and english school”: teacher e trainer d'eccezione sono i tecnici dei Gunners di Londra. Oltre ad imparare tattica e fondamentali, i ragazzi migliorano anche gli schemi della lingua. Bella idea. Così, mentre si fa gol, ci si allena per mettersi in gioco anche fuori dal campo.

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