Cose di casa nostra

Bergamospia (si dice, non si dice) HPG23, parcheggi pronti ma chiusi

Bergamospia (si dice, non si dice) HPG23, parcheggi pronti ma chiusi
Pubblicato:
Aggiornato:

Che cosa si dice, che cosa si scrive, ma soprattutto cosa non si dice e non si scrive (solitamente) della nostra città. Tra sussurri e grida una raccolta indiscreta.

 

“Je suis Bossetti”, offerta minima 40 euro
per la tutina bebè dedicata al muratore

bossetti matrix

In attesa della nuova udienza del processo a Massimo Bossetti (in aula torneranno i Ris), il Corriere Bergamo scopre che i parrocchiani di Sotto il Monte portano in chiesa buste con offerte per Marita Comi, moglie del carpentiere accusato dell'omicidio di Yara. La donna sta cercando inutilmente lavoro da un anno e le spese sono tante: c'è da mandare avanti la famiglia, ma anche da far fronte alle cospicue spese legali. Fin qui la carità cristiana. Poi c'è Facebook, dove alcuni “fan” dell'imputato hanno lanciato un'asta benefica con tanto di gadget, sempre con lo scopo di raccogliere fondi per la famiglia Bossetti. Titolo dell'iniziativa, figuriamoci: “Je suis Bossetti”. La scritta compare anche sulla tutina da bebè. Offerta minima, 40 euro. Guai però scandalizzarsi. Una delle organizzatrici se la prende con i giornalisti a caccia di «inutili polemiche», li insulta e sottolinea: «È solo solidarietà». Beh, strano modo di manifestarla.

 

Hpg 23 a due ruote. I parcheggi sono (quasi) pronti

foto

Il parcheggio per le moto davanti all'ingresso del nuovo ospedale è pronto. Allora perché è chiuso? Mancano i soliti passaggi burocratici legati al collaudo. Ma è questione di (pochi) giorni, assicurano dai piani alti dell'Hpg23. Poi l'area verrà inaugurata insieme a quella “gemella” realizzata vicino al multipiano. Prima di Natale, si spera. In tutto, 180 piazzole per scooter e affini. Sotto l'albero spunteranno anche le rastrelliere per le biciclette e, forse, le postazioni di bike sharing. Un ospedale finalmente a due ruote, dopo tutte le polemiche legate al caro parcheggi. Ma non ci si poteva pensare prima?

 

#IoSonoIlSarto. O no?

moroni-sarto

Da mesi siamo bombardati dall'hashtag #IoSonoIlSarto. Per scoprire che forse il personaggio ritratto dal Moroni tanto sarto non è. Spiega l'Eco che mancano certezze in proposito. Mauro Zanchi passa in rassegna i dettagli del quadro per risolvere il giallo e svelare l'identità di quell'uomo che ci fissa di sbieco. Conclusione: potrebbe trattarsi di un mercante di panni, arricchitosi a Venezia e tornato a Bergamo per farsi immortalare dal più famoso pittore del tempo. Ipotesi plausibile. In mancanza di Twitter, all'epoca, toccava arrangiarsi con un selfie d'autore.

 

L'Uomo nero sul pianerottolo spaventa i leghisti

Gori-festival

La Lega torna all'attacco sulla questione profughi. Nel mirino, tanto per cambiare, c'è il sindaco Giorgio Gori, uno dei bersagli preferiti. Alberto Ribolla critica la firma del protocollo di “accoglienza diffusa”: «Ci aspettavamo almeno che il sindaco lo portasse in aula – dice al Corriere – ci siamo invece trovati di fronte al fatto compiuto». I padani hanno perciò preparato un ordine del giorno urgente per chiedere a Gori di fare marcia indietro, perché l'idea di sistemare i migranti in normali appartamenti «porta ad accrescere la speculazione sui profughi e a creare tensione ed allarme, in particolare nei vicini degli alloggi individuati per ospitare i richiedenti asilo». Una volta ai bambini si diceva: “Se non fai il bravo arriva l'Uomo Nero”. Poveri leghisti, ora ce l'hanno addirittura sul pianerottolo.

 

Seguici sui nostri canali