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Bergamospia (si dice, non si dice) Partecipate, la sorpresa è Barzizza

Bergamospia (si dice, non si dice) Partecipate, la sorpresa è Barzizza
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Che cosa si dice, che cosa si scrive, ma soprattutto cosa non si dice e non si scrive (solitamente) della nostra città. Tra sussurri e grida una raccolta indiscreta.

Partecipate, sorpresa Barzizza a Bergamo Mercati
E Gori vuol tagliare gli stipendi ai manager

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Si è accesa una nuova stella nella galassia delle società partecipate del Comune di Bergamo. Trattasi di Giulia Barzizza, avvocatessa 35enne, appena nominata dal sindaco Giorgio Gori nel rinnovato (e ridimensionato, visto che i consiglieri sono stati ridotti da nove a tre) cda di Bergamo Mercati, posseduta al 67% da Palafrizzoni. La Barzizza è per il momento una illustre sconosciuta, ma se l’ha scelta il sindaco qualche motivo ci sarà. La sua nomina, tuttavia, non ha entusiasmato alcuni soci di minoranza: dal verbale dell’assemblea, svoltasi prima di Natale, risulta che Confesercenti e Coldiretti avrebbero preferito la conferma di Anna Maria Grifoni, «sin da subito presente nel cda in rappresentanza degli operatori di mercato», dunque preziosa risorsa e memoria storica della società. Ma tant’è, meglio l’emergente Barzizza. Convergenza piena invece sulla conferma di Andrea Chiodi, nominato ad, e del presidente Renzo Casati. L'assemblea ha immediatamente confermato i compensi degli amministratori: 28mila euro all’ad e 150 euro di gettone alla neo consigliera. E 38mila euro per Casati. È la cifra più alta percepita da chi ricopre una carica nelle società partecipate dal Comune (il secondo più pagato è Ferrandi, 37.460 euro da Bergamo Infrastrutture). Gori ha avallato, ma ha anche avvisato i presenti che non durerà: il sindaco ha infatti manifestato «una volontà relativa a un processo di armonizzazione dei compensi degli amministratori di indirizzo pubblico per tutte le società partecipate». Tradotto, Casati si vedrà presto abbassare lo stipendio.

 

L'assessore Zenoni “tradisce” la sua bici

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L'assessore alla Mobilità Stefano Zenoni si fa fotografare dall'Eco in posa davanti alla sua nuova Fiat Doblò. Ma come, proprio lui che predica l'uso delle due ruote e che fino a ieri girava con una bici pieghevole? Tranquilli, nessuna conversione sulla via dello smog. Perché Zenoni ha sì impugnato il volante, ma solo per sedersi sopra un motore a metano. Ecologico e pure risparmioso. Una scelta dettata dall'allargamento della famiglia (da poco è diventato papà): «Serviva un mezzo più capace rispetto a quello con cui giravo prima...».

 

Nel presepe vivente di Rota spunta anche il sindaco

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Metti un sindaco nel presepe (vivente). A Rota Imagna sono abituati a rappresentare la Natività: lo hanno fatto la notte della Vigilia e hanno replicato all'Epifania. Durante il bis è spuntato anche il primo cittadino Giovanni Locatelli che, con una buona dose d'ironia, ha impersonato il console romano. In tempi di Gesù Bambini decapitati, un modo intelligente per metterci la faccia e difendere una tradizione che vuol resistere, nonostante tutto.

 

Dettori va in pensione con mille certezze
ma sul calcio finisce in fuorigioco

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Il procuratore della Repubblica Francesco Dettori va in pensione e concede un'intervista fiume all'Eco di Bergamo. Se ne va – beato lui – con tante certezze. L'inchiesta di Yara? «Difficilissima, ma noi non abbiamo mai avuto un ripensamento». Zingonia a rischio banlieue? «No, anche se indubbiamente c'è molta criminalità». Le infiltrazioni mafiose? «Stiamo attenti, ma posso dire che non c'è l'insediamento che si trova in altre province del nord». Quando però gli chiedono dell'emergenza furti, tira in ballo il calcio e finisce in fuorigioco: «Se le forze dell'ordine sono impegnate in compiti non essenziali...delle partite di calcio si può fare a meno, del controllo del territorio no. Però lei lo vada a dire alle tifoserie: le salteranno addosso». Ecco, forse meglio non dirglielo. Perché non risulta che i ladri lavorino di più quando gioca l'Atalanta.

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