fotogallery (e un racconto)

La città dei campanelli

La città dei campanelli
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Sonnettes in francese, timbres in spagnolo, Türklingeln in tedesco, doorbells in inglese. I campanelli. Cioè quei tasti che, attraverso un velocissimo gioco di trasmissioni elettromagnetiche, con un suono ci avvisano che c’è qualcuno alla porta, e chiede di noi. Per raccontarli con poesia bastano le foto di Linda Klobas. Tutte scattate nelle vie di Bergamo

Campanelli 01_Via Porta Dipinta
Foto 1 di 12
Campanelli 02_Via S.Alessandro
Foto 2 di 12
Campanelli 03_Via XX Settembre
Foto 3 di 12
Campanelli 04_P.zza Mascheroni
Foto 4 di 12
Campanelli 05_Via Moroni
Foto 5 di 12
Campanelli 06_Via Sant'Agata
Foto 6 di 12
Campanelli 07_Bergamo Bassa
Foto 7 di 12
Campanelli 08_Bergamo Bassa
Foto 8 di 12
Campanelli 10_Città Alta
Foto 9 di 12
Campanelli 11_San Vigilio
Foto 10 di 12
Campanelli 12_Via dello Scorlazzone
Foto 11 di 12
Campanelli 09_Città alta
Foto 12 di 12

Il campanello per i ladri, un racconto di Gianni Rodari
Il signor Guglielmo abita nei boschi e ha molta paura dei ladri. Il signor Guglielmo non è ricco, ma i ladri come facevano a saperlo? Pensa e ripensa ha deciso di scrivere un cartello e di metterlo sulla porta: “Si pregano i ladri di suonare il campanello. Essi saranno lasciati entrare liberamente e potranno vedere che qui non c’è proprio niente da rubare (di notte suonate a lungo, perché ho il sonno molto duro). Firmato: Signor Guglielmo.”
Una notte si sente il campanello suonare. Il signor Guglielmo corre a vedere chi è. «Siamo i ladri!», sente gridare. «Vengo subito!», dice il Signor Guglielmo. Corre ad aprire la porta, i ladri entrano con la barba finta e la maschera sugli occhi. Il signor Guglielmo fa visitare loro tutta la casa e i ladri possono vedere che non c’è proprio niente da rubare, neanche un gioiellino grosso come un grano di riso. Brontolano un po’ e poi se ne vanno.
«Benedetto quel cartello!», pensa il signor Guglielmo. Adesso i ladri vengono spesso a trovarlo. Ce ne sono di tutte le qualità. Quando vede che i ladri sono poveri, il signor Guglielmo regala loro qualche cosa: un pezzo di sapone, una lametta per fare la barba, un po’ di pane e formaggio. I ladri sono sempre gentili con lui e prima di andarsene gli fanno un inchino.

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