L'escursione consigliata

Da Foppolo fino alla vetta del monte Cadelle, in mezzo ai colori dell'autunno

Dal versante valtellinese è come una piramide dalle creste rocciose, mentre il versante bergamasco è erboso con pendenze più docili

Da Foppolo fino alla vetta del monte Cadelle, in mezzo ai colori dell'autunno
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di Angelo Corna

Foppolo, con i suoi 1.650 metri di quota, è tra le località turistiche più elevate (e note) della Val Brembana. Da sempre conosciuto per i suoi impianti da sci, vanta una corona di montagne che arrivano fino a spartiacque con la vicina Valtellina, vette che sfiorano i 2.500 metri di quota e che, anche con sforzi ridotti, permettono di assaporare panorami unici ed eccezionali.

Il monte Cadelle spicca a guardia dell’abitato di Foppolo, a spartiacque tra le provincie di Bergamo e Sondrio. Visto dal versante valtellinese si presenta come una piramide dalle creste rocciose, mentre il versante bergamasco, dove si sviluppano i sentieri di salita più battuti e conosciuti, è erboso con pendenze più docili.

1- Partenza all'alba
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5 - Vecchie baite sul percorso
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In vetta, a 2.483 metri di quota, è presente una statua dell'Arcangelo Gabriele eretta in ricordo delle vittime dell'alluvione della Valtellina avvenuta nel 1987, caratterizzata da tre facce rivolte rispettivamente verso Val Brembana, Val Tartano e Val Madre.

Il sentiero che ci guiderà fino alla vetta è marchiato dal segnavia Cai 201 e prende il via dalla graziosa frazione di Piano, posta al culmine di Foppolo. Dalla piazzetta del borgo seguiamo la comoda mulattiera che, salendo alle spalle del paese, raggiunge in breve delle piccole baite. Tra i colori dell’autunno pieghiamo a sinistra, fino a raggiungere un’antica stalla ristrutturata, dove una palina indicativa indica il percorso da seguire.

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7 - Verso la vetta
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9 - Vetta del monte Cadelle
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10 - Panorama
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Proseguiamo per un breve tratto nel bosco fino a sbucare, dopo circa mezz’ora dalla partenza, in un'ampia zona prativa adibita a pascolo durante la stagione estiva. Ora il nostro sentiero continua con lieve pendenza superando una cascatella e altre vecchie baite, alcune di queste rifugio dei pastori, mentre altre sono ormai in stato di abbandono.

Il paesaggio inizia a mutare: i prati lasciano il posto a sfasciumi e macerati, rocce che scendono dai vicini monte Arete e Valegino…

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