L'eccellenza, dal Rinascimento a oggi

L'(im)possibile biblioteca di Panini

L'(im)possibile biblioteca di Panini
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La casa editrice Panini, quella che a nominarla non può non far pensare alle figurine, nasce a Modena negli anni 1960, fondata da due dei quattro fratelli Panini, Giuseppe e Benito. Più tardi, si uniscono all’impresa anche Umberto e Franco. Per oltre un ventennio, l’azienda si occupa esclusivamente di collezioni di figurine, e non solo di calciatori. La crescita delle entrate permette di dedicarsi anche ad altri argomenti, dalla storia alla scienza, da Topolino ai Puffi. L’impresa ha un tale successo che negli anni Settanta l’editore stampa raccolte di figurine per ben quaranta paesi.

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Nel 1978, si verifica una piccola svolta (o rivoluzione, per i più conservatori): la Panini stampa il suo primo volume, ed è una cronaca rinascimentale di Modena. Nel 1989, il settore che si dedica alla pubblicazione di libri diventa indipendente e viene rilevato da Franco Cosimo Panini. Dal 2007, questo ramo dell’azienda è guidato dalla figlia Laura, insieme ai suoi tre fratelli.

La Franco Cosimo Panini, per chi non lo sapesse, è l’editore della Comix , la celebre agenda scolastica, della Pimpa, disegnata da Altan, e della Mirabilia Italiae, dedicata ai monumenti del patrimonio nazionale. Ma il fiore all’occhiello della casa è la Biblioteca Impossibile, una collana dal nome orgogliosamente contraddittorio.

La Biblioteca Impossibile è nata per rendere accessibili, teoricamente a tutti, i più bei codici di età rinascimentale. Lo scopo è quello di risolvere la difficoltà di consultazione dei manoscritti, che spesso è una vera impossibilità, per i non addetti ai lavori. La realizzazione di facsimili permette di leggere e studiare nei dettagli i volumi miniati originali, che spesso non sono accessibili, perché esposti al rischio di deterioramento. Tutti i volumi sono accompagnati da un commento e custoditi da un cofanetto. La stampa è a tiratura limitata, per la diffusione mondiale.

La realizzazione di una nuova edizione si rivela spesso provvidenziale per il codice da cui si deve trarre la copia. La casa editrice, infatti, si impegna a sostenere le spese di restauro, nei casi in cui ciò sia necessario. Dopo essersi accertati delle condizioni di riproducibilità del codice, esso viene sottoposto a tecniche di riproduzione fotografica, negli stessi ambienti in cui è conservato. La rilegatura delle pagine avviene rigorosamente a mano, con fili e colle naturali. Esperti orefici, inoltre, si occupano di adattare al libro tessuti rari e pietre preziose, applicando borchie e bindelle di argento, in modo che la copia sia il più possibile conforme all’originale.

La prima edizione della Biblioteca Impossibile è stata la Bibbia di Borso d’Este. Il codice, custodito in due esemplari a Modena, nella Biblioteca Estense Universitaria, è stato definito il più bel codice miniato del mondo. Realizzato per il Duca di Ferrara, Borso d’Este, tra il 1455 e il 1461, è stato miniato da Taddeo Crivelli e da Franco dei Russi. Il suo pregio maggiore è costituito dalla ricchezza delle sue illustrazioni, le quali rappresentano una sorta di enciclopedia d’arte rinascimentale.

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Tra gli altri facsimili, si ricordano i Libri d’Ore di Lorenzo de’ Medici, il Libro d’Ore del perugino e la Divina Commedia di Alfonso di Aragona.

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