Tante bellissime fotografie

In Sardegna duecento sorrisi formato Champions League

In Sardegna duecento sorrisi formato Champions League
Pubblicato:
Aggiornato:

È iniziata con il viaggio anticipato in avvicinamento alla trasferta sarda, è finita con le mani al cielo e una classifica da sballo che manda letteralmente tutti al manicomio. Cagliari-Atalanta rappresenta un punto di svolta, una vittoria pesantissima nell’economia del campionato per una squadra che dimostra di saper vincere anche senza essere scintillante: se arrivano anche questo tipo di successi, significa che il processo di maturazione del gruppo è in costante crescita. Il meglio deve ancora venire.

IMG-20190204-WA0085
Foto 1 di 20
IMG-20190204-WA0087
Foto 2 di 20
IMG-20190204-WA0089
Foto 3 di 20
IMG-20190204-WA0090
Foto 4 di 20
IMG-20190204-WA0092
Foto 5 di 20
IMG-20190204-WA0093
Foto 6 di 20
IMG-20190204-WA0095
Foto 7 di 20
IMG-20190204-WA0096
Foto 8 di 20
IMG-20190204-WA0097
Foto 9 di 20
IMG-20190204-WA0098
Foto 10 di 20
IMG-20190204-WA0099
Foto 11 di 20
IMG-20190204-WA0100
Foto 12 di 20
IMG-20190204-WA0101
Foto 13 di 20
IMG-20190204-WA0110
Foto 14 di 20
IMG-20190204-WA0113
Foto 15 di 20
IMG-20190204-WA0114
Foto 16 di 20
IMG-20190204-WA0116
Foto 17 di 20
IMG-20190204-WA0079
Foto 18 di 20
IMG-20190204-WA0112
Foto 19 di 20
IMG-20190204-WA0123
Foto 20 di 20

Il prepartita: fine settimana in terra sarda. Complice lo spostamento della gara al lunedì e i tanti tifosi che hanno preso il biglietto aereo in anticipo rincorrendo poi un rientro posticipato, la trasferta di Cagliari rappresenta l’occasione giusta per visitare un po’ la città e i dintorni. Gruppetti di tifosi organizzati in modo autonomo arrivano alla spicciolata tra venerdì e sabato, altri sono sull’isola la domenica mattina mentre chi è in arrivo solo per la partita sale sull’aereo Ryanair del lunedì mattina. Piccolo particolare: qualcuno, che aveva già preso il volo di andata e ritorno con rientro la domenica sera, non vede nemmeno la partita ma sfrutta comunque il biglietto aereo per una gita fuori porta. Come in occasione della trasferta di Coppa Italia, il premio “viaggio infinito” se lo aggiudicano Remo da Rebstein (Svizzera) e gli ultras della Curva Nord. Partenza in bus da Bergamo, traghetto verso la Sardegna con domenica notte passata in mezzo al mare e rientro ancora da completare con arrivo previsto a Bergamo per la serata di martedì. Giusto in tempo per la riunione al Covo, perché ormai la partita di Cagliari è alle spalle e ci sono da preparare la prossima con la Spal e la gara di Firenze del 27 febbraio. Senza correre troppo, meglio restare all’attualità segnalando che prima del fischio d’inizio viene esposto un bello striscione per Toloi: il difensore brasiliano in settimana ha svelato che lui e la moglie Flavia hanno perso il bambino che aspettavano e l’abbraccio dei tifosi (anche quelli di casa) è sincero.

 

 

Primo tempo: partita bruttina. Nel primo tempo la partita è decisamente bruttina. Abituati al calcio scintillante e pirotecnico delle ultime uscite, per i tifosi orobici presenti al seguito della squadra non è un bel vedere e con il vento gelido che taglia la Sardegna Arena c’è anche poco da festeggiare dal punto di vista climatico nonostante il mare sia a pochissime decine di metri. Detto dello striscione per Toloi durante il riscaldamento, per il resto della gara i 200 tifosi arrivati in Sardegna stanno compatti dietro allo striscione “Bergamo” e ogni tanto si fanno sentire. Un punto di vista diverso rispetto agli altri ce l’hanno Demetrio e Tullio, tifosi di lunga data che grazie a due biglietti sponsor vedono la partita in Tribuna Centrale, dalla parte opposta rispetto al settore ospiti. La Curva di casa è a due passi ed essendo vicino a Berisha nel primo tempo, per vedere il pallone con continuità, bisogna usare il binocolo. Ma visto il risultato della ripresa, anche uno spettacolo bruttino per una fetta di gara non crea nessun problema.

CAAT2115
Foto 1 di 12
CAAT2124
Foto 2 di 12
CAAT2129
Foto 3 di 12
CAAT2133
Foto 4 di 12
CAAT2144
Foto 5 di 12
CAAT2157
Foto 6 di 12
CAAT2168
Foto 7 di 12
CAAT2195
Foto 8 di 12
CAAT2209
Foto 9 di 12
CAAT2216
Foto 10 di 12
CAAT2223
Foto 11 di 12
CAAT2245
Foto 12 di 12

Secondo tempo: Hateboer e la traversa. In avvio di ripresa, la curiosità più grande è vedere come l’Atalanta tenterà di superare il muro cagliaritano (meno male che Maran non è venuto a Bergamo: catenaccio a più non posso dei sardi) e servono soli cinque minuti per capire che... bastava usare le ali: Castagne crossa, Hateboer insacca e l’Atalanta passa in vantaggio. Poco dopo, Pavoletti regala a Berisha la copertina e se non fosse per una posizione un po’ larga di Pasalic in occasione dell’autorete che varrebbe il 2-0 su tiro di Freuler, la partita sarebbe finita dopo un’ora. Nonostante l’infortunio muscolare di Thereau (appena entrato lascia i compagni, suo malgrado, in dieci), i sardi ci provano con orgoglio fino alla fine e per pochi centimetri non arriva una di quelle beffe che troppe volte in passato abbiamo visto: angolo regalato, tiro a giro di Joao Pedro e colpo di testa in corsa di Deiola (prima partita ufficiale con i sardi dopo mesi di naftalina a Parma) che si stampa sulla traversa. Brivido passato, quattro minuti di recupero e poi la grande gioia degli orobici, che ora vedono davvero da vicino avversarie come Inter e Milan il cui posto in Champions League è tutt’altro che sicuro.

CAAT2250
Foto 1 di 12
CAAT2252
Foto 2 di 12
CAAT2261
Foto 3 di 12
CAAT2282
Foto 4 di 12
CAAT9352
Foto 5 di 12
CAAT9357
Foto 6 di 12
CAAT9376
Foto 7 di 12
CAAT9395
Foto 8 di 12
CAAT9425
Foto 9 di 12
CAAT9445
Foto 10 di 12
CAAT9457
Foto 11 di 12
CAAT9574
Foto 12 di 12

Post-partita e rientro: solo sorrisi. Vista l’ora tarda, nessun bergamasco riesce a rientrare a Bergamo subito dopo la partita. La squadra atterra a Orio alle 2.30, poco meno di due ore più tardi si svegliano quelli che hanno il Ryanair delle 6.30 che arriva a Bergamo intorno alle 8 e nonostante la giornata di lavoro si preannunci pesante, il sorriso che campeggia sui volti di tutti vale più di mille parole. Nessun volo pindarico, nessun sogno esagerato, solo la grande attesa per la prossima partita. E poi per quella dopo. E per quella dopo ancora. Un passo alla volta, con tanta pazienza. Pensate ai ragazzi che stanno tornando e sono ancora in mezzo al mare: la loro di pazienza è davvero infinita.

Seguici sui nostri canali