Da Porta Nuova al Parco Sempione

Milano città da weekend Sei luoghi da non perdere

Milano città da weekend Sei luoghi da non perdere
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A Milano, su Foro Bonaparte, a due passi dal Castello Sforzesco, da un po’ di tempo in qua si vede tanta gente in coda. Sono lì ad attendere pazientemente il loro turno per salire sui bus panoramici rossi a due piani, i City Sightseeing. È un piccolo segno di quanto sia cambiata Milano nella realtà e anche nell’immaginario delle persone. Da città dura, razionale, spiccia, si è trasformata in questi anni in una piccola capitale in grado di dare spettacolo di sé, come accade per le grandi capitali. Il volano di Expo, da questo punto di vista, ha davvero lasciato il segno, tanto che domenica scorsa l’inserto viaggi del New York Times apriva con una stupenda immagine del Naviglio rimesso a nuovo e con un titolo che dice tutto: Good morning Milan.

 

La down town di Porta Nuova

Milano quindi è diventata una città attrattiva, una città da weekend, proprio grazie alle tante novità che hanno cambiato il suo tessuto in questi anni. Ovviamente la principale è la nuova down town di Porta Nuova, un insieme di architetture avveniristiche e bellissime, un polo capace di conquistare giovani e famiglie, che popolano ad ogni ora del giorno e della notte Piazza Gae Aulenti e che passeggiano tra gli avveniristici palazzi, tra i quali spiccano i grattacieli del Bosco in verticale, progettati da Stefano Boeri, proclamati i più belli mai costruiti al mondo nel 2014.

 

Il polo del Portello

Altra meta immancabile della nuova Milano è il polo del Portello, dove è stata aperta la piazza più grande della città su cui si affaccia la nuova sede del Milan e dove attraverso una passerella si può arrivare alla nuova montagnetta Helix, a forma conica e percorsa da un doppio tracciato a spirale, uno a salire e l'altro a scendere senza incrociarsi, progettata dal celebre paesaggista tedesco Andreas Kipar e dall'architetto americano Charles Jencks. Dall’alto si gode una veduta a 360 gradi che arriva sino al nuovo, agilissimo grattacielo progettato da Arata Isozaki, futura sede di Allianz, e che ad oggi, con l’antenna, è il sesto edificio più alto d’Europa. Ai suoi piedi si distende il quartiere di lusso di CityLife, con le fantasmagoriche case di Zaha Hadid, simili a giganteschi yacht ormeggiati davanti ad un mare che non c’è.

 

Via Tortona, so trendy

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Un’altra archistar, David Chipperfield, ha firmato invece il nuovo Museo delle Culture nella zona ormai super trendy di via Tortona: un edificio nascosto e stupendo, fasciato di vetri azzurrati e sinuosi, che inondano di una luce bellissima gli spazi interni. È il museo dedicato alle Altre Culture, per ora destinato a mostre, ma preso arricchito delle raccolte etniche che sono al Castello Sforzesco. Proprio al Castello, Michele De Lucchi ha firmato la nuova sistemazione per la Pietà Rondanini, in uno spazio bellissimo (apertura il 2 maggio, ne abbiam parlato qui).

 

La nuova sede della Fondazione Prada

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Per completare il tour delle archistar è obbligatorio andare in una zona dimenticata di Milano: è quella che si affaccia, a Sud, sull’immenso scalo di Porta Romana. Qui Rem Koohlaas ha firmato il progetto della nuova, grande sede della Fondazione Prada (ne avevamo parlato qui). In un quartiere dal tono un po’ dimesso, spicca la torre dorata che ospiterà le eccezionali raccolte d’arte contemporanea di Miuccia e del marito Patrizio Bertelli. Apertura il 9 maggio.

 

La nuova Darsena

Ma c’è da scommettere che il pezzo di Milano destinato a riscuotere il maggior successo, è la nuova Darsena, che verrà aperta il 26 aprile. L’intervento è stato semplice ma radicale. Il grande specchio d’acqua che ha fatto la storia di Milano torna ad essere pienamente vivibile e anche navigabile. Un lungo ponte lo attraversa; chioschi, panchine, e percorsi pedonali danno alla città uno spazio suggestivo e anche poetico.

 

Dulcis in fundo, il Parco Sempione

Il weekend milanese, tutto all’aperto, si può poi concludere al Parco Sempione, dove ad inizio maggio verrà inaugurata la grande quinta teatrale che era stata progettata da Alberto Burri e che in una stagione decisamente grigia per la storia della città era stata smontata. È una quinta che inquadra l’asse che dalla Torre del Filarete porta all’Arco della Pace e alla grande allée napoleonica di Corso Sempione. Davvero Milano torna a dare spettacolo anche dove non te l’aspetti.

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