Il film da vedere nel weekend "Clown", troppo inquietante?
Prendete due amici che studiano in una scuola di regia, con il pallino dei film horror. Scherzando si mettono in testa di realizzare un film, il più spaventoso possibile: un thriller psicologico a tinte forti, pieno di violenza e scene macabre. Per gioco decidono di mettere sul loro canale Youtube un finto trailer del loro progetto, facendo figurare Eli Roth come regista del film. Il video, per qualità di realizzazione e violenza delle immagini, diventa in breve virale e tutto il popolo del web si convince che sia vero. La voce arriva presto anche al presunto regista, che in realtà non ne sapeva nulla. Anziché denunciare i due aspiranti registi, Roth decide di produrre il film. Sembra la storia di un film, ma in realtà è – per sommi capi – l’epopea produttiva di Clown, arrivato in Italia in anteprima mondiale. Attesissimo dai fan e censurato nei trailer perché ritenuto eccessivamente violento, il film si presenta come una vera e propria sfida per gli occhi degli spettatori.
Kent è il classico padre di famiglia americano, ha un buon lavoro, è amato dalla sua famiglia e tutto sommato conduce una vita piuttosto soddisfacente. Quando decide di organizzare una festa di compleanno per il figlio Jack e i suoi piccoli amici, non resiste alla tentazione di assoldare un clown per farli divertire. Piantato in asso dal poco affidabile intrattenitore, per non mandare a monte la festa di compleanno del figlio, Kent decide di usare un vecchio costume da clown e fare lui stesso da protagonista nella festa del figlio. Tutto va per il meglio e, stremato, va a letto con il vestito ancora indosso. La sorpresa arriva la mattina dopo, quando non riesce in alcun modo a toglierselo di dosso. Anche la moglie Meg, che cerca in tutti i modi di aiutarlo non ha successo e anzi scopre che il costume sta lentamente aderendo alla sua pelle. Come se non bastasse il comportamento di Kent comincia a farsi sospetto e violento. Rivoltosi a uno specialista nel campo dell’occulto Kent scoprirà, ormai troppo tardi, che il costume è l’incarnazione di uno spirito malvagio, che amava divorare i bambini.
Due registi praticamente all’esordio sono riusciti a stregare Eli Roth con il loro progetto, che viene portato sullo schermo in questi giorni e arriva subito in Italia, praticamente in anteprima. La sceneggiatura di per sé non molto originale è impreziosita da riferimenti a grandi capolavori del cinema come La mosca di Cronenberg e – ovviamente – all’inquietante storia di It scritta da Stephen King e successivamente portata sul piccolo schermo. Il clown è sempre stata una figura straordinaria per il cinema horror, ma qui si tinge di tinte ancora più macabre: il sangue non manca in questo Clown e già dal trailer si capisce che la visione è consigliata solo a chi vuole confrontarsi con qualcosa di estremo. Saremo pronti ad accettare la sfida?
Chi è Eli Roth. Classe 1972, americano. Eli Roth è uno dei registi di culto dell’horror degli anni Zero. Grazie a una conoscenza diretta dei grandi capolavori del cinema di genere italiano e non solo (celebre la sua passione per Ruggero Deodato), ha confezionato film del calibro di Hostel, inquietante e nauseabondo lungometraggio in cui è evidente l’influsso di Tarantino. La sua ricerca prosegue con il seguito Hostel II che riesce addirittura a migliorare le atmosfere e la tensione del primo film. Tra i suoi lavori più recenti segnaliamo The green Inferno, omaggio contemporaneo al cinema horror sul cannibalismo.