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Il film da vedere nel weekend Il drago invisibile, sogno o realtà?

Il film da vedere nel weekend Il drago invisibile, sogno o realtà?
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Regia: David Lowery.
Cast: Bryce Dallas Howard, Karl Urban, Robert Redford, Wes Bentley, Isiah Whitlock jr., Craig Hall, Oakes Fegley, Oona Laurence, Gareth Reeves, Phil Grieve.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

 

Se si va a scrutare nell’elevatissimo numero di lungometraggi realizzati dalla Disney dai tempi di Biancaneve a oggi, ci si accorge che il famoso studio non ha creato solo cartoni animati. Fra le sue fila ci sono anche film forse meno noti ma ugualmente belli: negli ultimi tempi infatti la Disney ha cominciato a produrre anche film live action con attori veri, mentre nel passato (ed è proprio questo il tipo di film che ci interessa), si è spesso divertita a creare pellicole dove cartoni animati ed interpreti umani fossero contemporaneamente presenti sullo schermo. Fra di essi vi è un ormai quasi dimenticato film del 1977 diretto da Don Chaffey: Il drago invisibile. Primo film Disney registrato in Dolby Surround, si trattava proprio di una pellicola dove il drago del titolo era realizzato con l’animazione a mano. Oggi, a quasi quarant’anni di distanza, diretto da David Lowery, Il drago invisibile torna sugli schermi, con un restyling grafico davvero impeccabile. E senza animazione a mano, ovviamente.

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Il piccolo Pete (il titolo originale del film è non a caso Pete’s Dragon) perde i genitori e viene da quel momento tenuto con sé da un enorme drago. Insieme a lui vivrà nelle foreste del nord degli Stati Uniti cercando di nascondersi dalla civiltà degli uomini grazie alla capacità di Elliott (questo è il nome che Pete ha dato al drago), di rendersi invisibile. Grace, una guardia forestale, si accorgerà però di Pete e cercherà di riportarlo in seno alla comunità. David Lowery prende un film quasi dimenticato e ne fa un ottimo esempio di come aggiornare alla sensibilità contemporanee delle problematiche già latenti nel film di origine. La storia accattivante e dal grande valore pedagogico, unita alla magnificenza dell’animazione in CGI di Elliott, fanno de Il drago invisibile un ottimo prodotto, pienamente all’interno degli elevanti standard di qualità degli studi Disney.

Il punto di svolta del film si ha nel momento in cui gli altri personaggi si accorgono di Elliott. Fino a quel punto (abbastanza avanzato nell’economia del film) è solo Pete a vederlo e lo spettatore adulto, ormai fin troppo malizioso dopo anni di film come Il sesto senso, già pensa che il drago sia un parto della fantasia del bimbo traumatizzato dalla perdita di entrambi i genitori. Invece no, per fortuna i grandi vengono ricondotti al fertile terreno della fantasia e devono dare atto che il lucertolone verde esiste. Anzi, è ben presente sulla scena: la qualità della CGI impiegata è in effetti qualcosa di straordinario e questo garantisce non solo una integrazione perfetta con gli attori ma anche una espressività che fa di Elliott uno dei personaggi più umani di tutto il film.

 

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Il drago invisibile, specie di strano Libro della giungla geograficamente fuori posto, si presenta come uno dei migliori film per tutta la famiglia dell’anno in corso, non tanto per la comunque elevata qualità tecnica, quanto per la capacità di essere leggibile e utile a qualsiasi tipo di spettatore. Il fascino di vedere un drago tanto magnifico non ha età, ma il primato della fantasia e della necessità di credervi che il film pone al centro del suo discorso è comunque un grande input anche per gli adulti. Inoltre, astraendo dal piano della pura fascinazione per l’immagine, il film è un ottimo esempio di che cosa voglia dire realizzare un remake intelligente al giorno d’oggi, aggiornando i temi e le problematiche ma continuando a ragionare sulle stesse idee profonde che avevano ispirato l’originale.

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