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Il film da vedere nel weekend Nerve, fai il tuo (pericoloso) gioco

Il film da vedere nel weekend Nerve, fai il tuo (pericoloso) gioco
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Regia: Henry Joost, Ariel Shulman.
Con: Emma Roberts, Dave Franco, Emily Meade, Miles Heizer, Juliette Lewis, Kimiko Glenn, Marc John Jefferies, Jonny Beauchamp, Samira Wiley, Arielle Vandenberg.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Sin dall’Ottocento il cinema e più in generale i media connessi con la riproducibilità meccanica delle immagini hanno originato un atteggiamento ambiguo: da una parte essi erano celebrati per la loro capacità di mostrare il mondo in modo nuovo ma, dall’altro, si cominciò presto a interrogarsi sui pericoli connessi a questa diffusione. Oggi che anche la televisione è stata surclassata dalla rete 2.0 e dalle sue metafore reticolari e sociali, queste ansie tornano a manifestarsi con forza. Per rendersene conto basti pensare all’elevato numero di film che hanno fatto della tecnologia il veicolo dell’orrore (da The Blair Witch Project al recentissimo Bedevil) o al successo di una serie come Black Mirror dove, in ogni episodio, la cornice futuristica era il pretesto per raccontare qualcosa sul nostro modo di usare immagini e tecnologie. In questo alveo si colloca anche il recente Nerve, film canadese diretto da Ariel Schulman e Henry Joost, visti non a caso all’opera in alcuni dei sequel della saga di Paranormal Activity.

 

 

Il titolo del film allude a un gioco online illegale e avvolto dal mistero, cui Vee – punta nell’orgoglio dall’atteggiamento poco garbato dell’amica Sidney – decide di iscriversi. Una serie di prove sul filo della legalità la attendono, ma dopo che la prima di queste le fa baciare e conoscere Ian, la ragazza inizia a divertirsi sul serio. Le sfide a cui si deve sottoporre sono però sempre più estreme e il suo rapporto con il mondo che la circonda si fa sempre più sfilacciato e incrinato. Il finale del gioco, nel frattempo, si avvicina.

A cavallo fra young adult movie e pseudo-thriller, Nerve non può che ricordare – allo spettatore incallito – almeno due cose diverse. Da una parte lo straordinario episodio Zitto e balla della già citata serie Black Mirror (che può forse davvero aver agito come testo-base per la costruzione del film) e dall’altra la recente polemica sul fenomeno Blue Whale, gioco social che culmina con la morte del giocatore. Non è poi un caso che in tutti e tre i casi uno dei tratti qualificanti della fascinazione derivi dal non poter parlare di ciò che succede, dalla segretezza che trasforma i giovani partecipanti (o spettatori) in membri di un circolo esclusivo.

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In Nerve, lo diciamo subito, c’è un unico punto debole, che può però essere utilmente contestualizzato tenendo conto del target adolescenziale cui pare rivolgersi. Infatti il film non fa mistero del suo impianto etico e tende a una risoluzione pacifica di tutti i conflitti. Anziché indagare in modo problematico il nostro uso dei social media Nerve preferisce fornire agli spettatori una serie di certezze, precisando senza dubbi dove si trova la frontiera che separa il bene dal male. Un peccato, perché l’ottima idea originale poteva essere meglio sfruttata. Ma, appunto, a discolpa dei registi possiamo senza dubbio riconoscere che il desiderio di indirizzare un pubblico giovane alla lettura del film è tutt’altro che disprezzabile.

Anche perché, tutto sommato, il film funziona decisamente bene. Questo soprattutto grazie alla sceneggiatura, che alterna sapientemente sequenze legate allo scenario pseudo-futuristico e parti dove la trama misteriosa legata alle intelligenze grigie dietro il gioco viene approfondita. Un buon equilibrio che fa di Nerve un film piacevole e senza dubbio da premiare.

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