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Il film da vedere nel weekend Peppermint - L’angelo della vendetta

Il film da vedere nel weekend Peppermint - L’angelo della vendetta
Pubblicato:

Regia: Pierre Morel.
Con: Jennifer Garner, John Ortiz, John Gallagher Jr., Juan Pablo Raba, Annie Ilonzeh.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Il cinema d’azione è senza dubbio quello che maggiormente è ispirato (e legato) ai modelli di Hollywood: il suo divismo, il suo stile espressivo e, più in generale, le coordinate culturali attorno a cui ruota sono fortemente legate alla way of life americana. Corpi estremamente muscolari, scene pirotecniche di inseguimenti ed esplosioni e una gran copia di armi e munizioni sono gli ingredienti fondamentali di un cocktail ad alto tasso di coinvolgimento. Ne risulta però una struttura forte, difficile da modificare e, soprattutto, da esportare: spesso si ha l’impressione che al di fuori di quel contesto specifico sia difficile produrre un buon film d’azione e questo rende il genere quasi esclusivamente legato all’industria commerciale americana. Ci sono però anche clamorose eccezioni, come il cinema del regista francese Pierre Morel, che ha scelto con consapevolezza di esplorare la strada dell’action nelle sue diverse declinazioni. Lo ha fatto in film non sempre meravigliosi, ma dei quali vale almeno la pena di ricordare il bel Io vi troverò (2008). I suoi lavori sono caratterizzati da una ottima capacità di ibridare i moduli rigidi tipici dell’action con passaggi di grande sentimentalismo e drammaticità lirica, tipici di certo cinema europeo.

 

 

Peppermint - L’angelo della vendetta è un esempio perfetto di cosa caratterizzi il suo cinema ed è senza dubbio il film migliore a cui Morel abbia mai messo mano. Riley North è una giovane madre americana che assiste impotente all’uccisione della sua famiglia da parte di una gang. Miracolosamente salva, affronta l’iter processuale per incastrare i killer, ma la corruzione del sistema giudiziario li riporta a piede libero. Decide così di farsi giustizia da sola: sparita per anni dalla circolazione, Riley torna più agguerrita (addestrata e armata) che mai per compiere la sua vendetta. Questo tipo di narrazione, come si intuisce, è tutt’altro che originale, al punto che esiste un vero e proprio sottogenere (revenge movie) dedicato all’esplorazione delle mille e una sfumature del tema della vendetta. Peppermint ne esplora diversi passaggi cruciali e lo fa omaggiando diverse soluzioni classiche ma riuscendo al contempo a non risultare banale nel modo in cui decide di portarle a termine. L’idea di mettere al centro del proprio film una madre allontanata dal sistema giudiziario è, ad esempio, abbastanza originale, soprattutto in un periodo storico nel quale la capacità di denuncia delle donne è al centro di un ampio e giustissimo dibattito pubblico.

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Peppermint non raggiunge le vette di violenza visiva di certo cinema action commerciale, ma riesce a mantenersi saldamente ancorato ai moduli del genere pur costruendo - attraverso un lavoro di scrittura, contesto e definizione dei personaggi - una propria identità forte e perfettamente riconoscibile. Senza dubbio il film migliore di Morel, che consigliamo di vedere per un pomeriggio disimpegnato ma comunque di qualità.

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