La vendetta di Salazar

Il film da vedere nel weekend Pirati dei Caraibi, ritorno alle origini

Il film da vedere nel weekend Pirati dei Caraibi, ritorno alle origini
Pubblicato:
Aggiornato:

Regia: Joachim Rønning, Espen Sandberg.
Con: Johnny Depp, Javier Bardem, Brenton Thwaites, Kaya Scodelario, Kevin McNally, David Wenham, Stephen Graham, Geoffrey Rush, Orlando Bloom, Jack Davenport, Mackenzie Crook, Lee Arenberg, Martin Klebba, Keith Richards, Rodney Afif, Golshifteh Farahani, Keira Knightley.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Una delle tendenze dominanti del cinema contemporaneo, il pubblico pare ormai essersene accorto, è quella di riscrivere storie del passato più o meno recente, aggiornandole e cercando di renderle fruibili per spettatori che hanno sviluppato nuove abitudini di visione per quanto riguarda testi, pratiche e formati. Ciò porta a un continuo ricorso a espedienti quali il sequel (per trasformare un film autosufficiente in una serie), il prequel (per colmare quei vuoti narrativi che rendono possibile la narrazione stessa) o il remake (per riportare in auge icone, testi o immagini di un passato cui bene o male si agogna di tornare). Si tratta, è bene specificarlo, di pratiche che hanno sempre accompagnato il cinema, sin dalle sue origini, ma che oggi sembrano diventate l’unico autentico motore creativo dell’industria. Il che, ovviamente, non è sempre un bene.

2
Foto 1 di 4
3
Foto 2 di 4
4
Foto 3 di 4
5
Foto 4 di 4

Il ritorno al cinema del pirata Jack Sparrow (nato con La maledizione della prima luna, del 2003) con il nuovo episodio della saga (ormai divenuta fantasy) dei Pirati dei Caraibi non può che riaccendere questi discorsi. Soprattutto perché questo nuovo lungometraggio appare per certi versi un sequel e per certi versi un remake. Una pratica ibrida dunque, che riesce a rendere a suo modo originale un film che ormai ha assunto su di sé una dimensione seriale difficilmente negabile. La trama ruota intorno alla ricerca (in stile Indiana Jones) del Tridente di Poseidone, impresa che non può non far gola al goliardico pirata Sparrow, qui accompagnato da un’astronoma accusata di essere una strega. Sulla loro strada, prevedibilmente, si parerà un pericoloso antagonista: il Salazar del titolo appunto, sorta di pirata zombie che non può non ricondurre il pubblico al film originale.

A fare troppi confronti con La maledizione della prima luna si rischia però di rimanere insoddisfatti e, soprattutto, di non cogliere il senso di un film come La vendetta di Salazar. Posto che parte della sua esistenza è senza dubbio dovuto a esigenze commerciali, bisogna anche dire che rimpiangere le atmosfere del film capostipite o sbeffeggiare i sequel per il progressivo ricorso a scelte di sceneggiatura sempre più legate a un immaginario fantasy rischia di non portarci lontano. In effetti, La maledizione della prima luna è un film a sé stante, una sorta di prova generale che tanto nell’estetica quanto nella narrativa ha poco a che spartire con i lungometraggi successivi.

 

 

Certo, a fare da filo rosso c’è la presenza iconica del pirata Jack Sparrow, ma poco altro. È proprio per questo motivo che La vendetta di Salazar, inteso come forma di proto-remake assume un senso che altrimenti non potrebbe avere. Le tematiche di base sono infatti le stesse della Maledizione: la ricerca di un tesoro, una storia d’amore, il palesarsi di una maledizione. Ci sono, è necessario rilevarlo, dei punti che nel film convincono poco e la stessa titanica presenza di Johnny Depp nei panni dell’immarcescibile pirata comincia a farsi inquietante. Ma tutto è ancora una volta ampiamente compensato dall’ispirazione di alcune sequenze e dalla potenza negativa di un antagonista mai così spietato e malvagio prima d’ora.

È lecito aspettarsi un ulteriore capitolo della saga? Tutto dipenderà, come sempre, dagli incassi al botteghino, ma in caso di esito positivo possiamo star certi che Sparrow tornerà ancora una volta a presentarsi sui nostri schermi. E forse non è un’ottima idea: la formula infatti funziona ancora, ma non sarebbe male vedere qualche innovazione, magari un cambio al timone per quanto riguarda i protagonisti. Prima che il format si usuri troppo, magari un’iniezione di novità.

Seguici sui nostri canali