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Il film da vedere nel weekend Ant-Man, un (micro) supereroe

Il film da vedere nel weekend Ant-Man, un (micro) supereroe
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Regia: Peyton Reed.
Cast: Paul RuddMichael DouglasEvangeline LillyCorey StollBobby CannavaleMichael Peña, T.I., Wood Harris, Judy Greer, David Dastmalchian, Hayley Atwell, John Slattery, Abby Ryder Fortson, Vanessa Ross, Jordi Mollà, Lyndsi LaRose. 
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Casa Marvel è da sempre uno dei riferimenti centrali per gli appassionati di fumetti e, da quando è scoppiata la mania dei cine-comics, film che hanno come protagonisti gli eroi delle strisce all'americana, i suoi prodotti cinematografici hanno fatto continuamente infiammare i botteghini. Il processo di costruzione di un insieme di film in grado di dare l'idea di un universo in continua espansione come quello dei supereroi Marvel è un'impresa difficile, ma la buona qualità dei prodotti che sono stati finora realizzati lascia ben sperare per il futuro. Bisogna tuttavia riconoscere che, perché le cose funzionino, è necessaria una continua evoluzione, un aggiornamento delle tendenze che tenga conto dei gusti del pubblico e non solo. È quello che nei Marvel Studios stanno cercando di realizzare con gli ultimi titoli lanciati, su tutti Guardiani della Galassia, un film divertente e ben realizzato in grado di mettere in discussione l'idea tradizionale dell'eroe giusto e incorrotto. Ant-Man, attualmente nelle sale per la regia di Peyton Reed, cerca di battere questa stessa strada.

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Cosa c'è di meno eroico di un ex scassinatore appena uscito di galera che è stato lasciato dalla moglie? Probabilmente nulla, se si esclude il fatto che questo ladruncolo – all'anagrafe Scott Lang – decide di appropriarsi di una strana tuta, in grado di trasformarlo in un essere minuscolo (delle dimensioni di una formica, come suggerisce il titolo), ma dotato di grandi poteri. Essere eroi è una questione complessa, ma non c'è sempre bisogno di farsi troppi problemi, sembra suggerire l'eroe di Reed, che ha imparato a non prendersi troppo sul serio e ad usare la propria stranezza come un'arma contro le catastrofi che si abbattono contro l'umanità. Certo, questo tentativo di aggiornamento è lodevole ma necessita di fondi e di tempo, cosa che Ant-man non ha saputo gestire al meglio: le divergenze fra i produttori e il regista si sono tradotte in un restringimento sensibile del progetto originale che, per quanto molto divertente e di intrattenimento, rischia di deludere i fan più accaniti e di avere il sapore di un'occasione sprecata.

 

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Sulla bellezza degli effetti speciali (meravigliose le scene di rimpicciolimento), vince allora la qualità comica e goliardica della sceneggiatura, unita alla caratterizzazione divertente e quasi macchiettistica di alcuni personaggi. Se nella loro ultima fatica (Avengers: Age of Ultron) i padroni di Casa Marvel avevano puntato tutto sulla spettacolarità delle messa in scena e degli effetti speciali, qui vediamo all'opera un film che sembra nutrirsi delle contraddizioni e della struttura di un genere divenuto ormai di punta all'interno del panorama cinematografico contemporaneo. È come se tutto Ant-man fosse una gigantesca possibilità alternativa, il lato minore dei Vendicatori, il “cosa sarebbe successo se...”. E lo sforzo è stato ripagato pienamente, perché il film – nonostante alcuni difetti innegabili – funziona molto bene e ha sbancato il botteghino americano al primo week-end di uscita. Una bella soddisfazione per un supereroe che, per quanto centrale nella storia fumettistica Marvel, non sembrava avere sulla carta le stesse potenzialità dei suoi cugini più famosi.

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