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Il film da vedere nel weekend Ave, Cesare! dei fratelli Coen

Il film da vedere nel weekend Ave, Cesare! dei fratelli Coen
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Regia: Joel e Ethan Coen.
Cast:  Josh BrolinGeorge ClooneyAlden EhrenreichRalph FiennesScarlett JohanssonTilda Swinton, Frances McDormand, Channing Tatum, Jonah Hill, Veronica Osorio, Heather Goldenhersh, Alison Pill, Max Baker.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

 

Joel e Ethan Coen sono ad oggi un duo registico molto apprezzato in America e all’estero, tanto che anche in Italia si aspettava con grande trepidazione il loro nuovo lungometraggio, finalmente in sala. I motivi del loro successo, a differenza di quanto è accaduto per alcuni colleghi anche più illustri, sono particolarmente evidenti ma meritano di essere contestualizzati. Dopo aver debuttato alla metà degli anni Ottanta con Sangue facile, i due raggiungono il successo con il film Fargo, ad oggi una delle loro opere più riuscite. Si distinguono in particolare per un nuovo uso della macchina da presa, che nel film esplode nelle meravigliose riprese in esterno: gli spazi sono trattati come corpi viventi e nulla è lasciato al caso nella descrizione dei personaggi e delle situazioni. Un’idea - questa - che ritornerà anche nelle loro opere successive, come Lady Killers e soprattutto Il grande Lebowski, diventato un vero e proprio oggetto di culto e infinito ricettacolo di citazioni. L’umorismo nero che caratterizza quest’ultimo verrà poi filtrato e trasportato nella violenza immotivata e sanguigna di Non è un paese per vecchi e nelle passeggiate urbane di A proposito di Davis.

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Ave, Cesare! continua la ricerca cinematografica del duo e come spesso è accaduto nella loro filmografia non ci si dovrebbe stupire di assistere a un cambiamento apparente di tematiche tanto profondo: le persistenze sono da cercare in profondità. Protagonista della vicenda è il fixer Eddie, che si impegna in tutti i modi per tenere i divi del cinema lontani dai guai. In un lavoro difficile ma tutto sommato routinario, se si esclude la stravaganza dei personaggi, Eddie si troverà a dover risolvere un problema spinoso: il protagonista di un film su Gesù è scomparso, rapito da un gruppo di comunisti.

Si è detto dell’eclettismo cinematografico dei fratelli Coen, che nella loro lunga e apprezzata carriera hanno saputo destreggiarsi fra stili, generi e tematiche diverse. In questo caso specifico è palese il riferimento al cinema classico del passato, quello che ha formato generazioni di autori e cinefili, stupiti dalla solidità delle vicende e dalla profondità delle situazioni. Un cinema di grandi valori, non certo privi da condizionamenti ideologici (è il periodo della caccia alle streghe e la cosa si sente), ma comunque presenti ed apprezzati da tutti. È interessante vedere come i Coen abbiano gioco facile nel plasmare il film in costume e lo stile dell’epoca (sembra di vedere una decostruzione di Ben Hur) per creare un film di grande valore, che omaggia con intelligenza e senza retoriche un passato ormai concluso.

 

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Il personaggio di Eddie mette in ridicolo, ma in maniera quanto mai credibile, l’ansia censoria del cinema americano dell’epoca, che con il micidiale Codice Hays aveva cominciato già da tempo a imporsi un’autoregolazione dei temi e delle forme del visibile. Tutto è falso e costruito a tavolino, non solo il film ma anche (e – forse – soprattutto) gli attori. Sì, perché dietro l’immagine di impalpabile bellezza delle dive di Hollywood (Rita Hayworth, Lauren Bacal,...) c’era una continua trattativa con le produzioni, che spesso sfociava in una vera e propria compravendita della propria identità che finiva col far perdere all’attore la proprietà di sé. E cosa accade nel momento in cui i divi si rifiutano di accondiscendere a queste richieste? Personaggi dubbi ma reali come Eddie risolvo la situazione e diventano – in questo caso – i protagonisti di un film brillante e intelligente.

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