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Il film da vedere nel weekend Irrational Man, Woody Allen time
Regia: Woody Allen.
Cast: Joaquin Phoenix, Emma Stone, Jamie Blackley, Parker Posey, Meredith Hagner.
Dove vederlo a Bergamo e Provincia: qui.
Woody Allen è un regista per definizione transgenerazionale. Si è messo per la prima volta dietro la macchina da presa sul finire degli anni Sessanta e da allora non ha mai smesso di fare film, come una media che supera la quota di una pellicola all’anno. Certo, di passi falsi in una carriera lunga come la sua ce ne sono stati diversi, ma non si può non vedere con ammirazione e stima l’amore che il regista dimostra per il suo mezzo espressivo. Da sempre autore goliardico e capace di intelligente e amara ironia, Allen si fa ricordare dai più nostalgici soprattutto per i suoi giochi di omaggio/parodia nei confronti dei grandi maestri del cinema moderno (Amore e Guerra, Il dittatore dello Stato libero di Bananas, Zelig) e per la sua capacità di indagare, con estrema maestria, le ipocrisie del rapporto di coppia attraverso lo specchio di personaggi nevrotici e sempre sopra le righe (Io e Annie, Manhattan). Dalla sua lunga lista di film non mancano poi titoli all’interno dei quali Allen non appare come protagonista (scelta che si rivela maggioritaria nell’ultimo periodo), ma anche in questo caso è in grado di manovrare i suoi personaggi con una maestria del tutto fuori dal comune.
Protagonista di Irrational man, ultima fatica cinematografica dell’ormai ottantenne Woody, è Abe Lucas, docente di filosofia che non vede alcuna attrattiva residua nella vita. Si è appena trasferito in una piccola università e lì viene adescato dalla collega Rita che, affascinata dai suoi modi, cerca di sedurlo con ogni mezzo. Anche Jill, promettente studentessa, subisce però il fascino del nuovo insegnante. Sarà il disperato lamento di una madre che si è vista negare la tutela del figlio a riaccendere in Abe l’interesse verso il genere umano: da lì la sua vita cambierà in maniera radicale.
Una filosofa e scrittrice era protagonista anche del bellissimo Un’altra donna, una delle opere più complesse e affascinanti di Allen. Il rimando ci porta in realtà abbastanza lontano dalle atmosfere disincantate degli ultimi lavori del regista (su cui troneggia ovviamente il recente Magic in the moonlight). È un ritorno a un tema già affrontato diverse volte nel corso della sua lunga carriera, ma che si presenta sempre come un serbatoio inesauribile di riflessioni e approfondimenti: qual è il mio posto nel mondo? Abe è l’ennesimo ma non per questo meno affascinante personaggio che si ritrova come gettato suo malgrado in un mondo all’interno del quale non è in grado di muoversi. Non ci sono punti di riferimento per lui e ciò che rimane da fare in questo deserto senza certezze è interrogarsi, mettere in dubbio ogni cosa in qualsiasi momento.
Certo, Abe, da buon professore di filosofia, si interroga di continuo e cerca di fare in modo che anche i suoi studenti si interroghino senza sosta. Ma non è che un passatempo, un esercizio che non ha nessun riferimento con la vita reale, perché questa, in ultima istanza, non ha senso. Lo capiamo bene guardando non solo Abe ma anche tutti i personaggi che gli orbitano intorno e che fuggono o cercano di dimenticare problemi o delusioni. Al di là del potenziale pessimismo, però, il film non si accontenta di dire che non c’è soluzione e ne propone una, violenta e quanto mai concreta, nella lamentela della madre che Abe si trova ad ascoltare per caso un giorno. Quella è la dimostrazione che la vita ha le sue esigenze e che queste richiamano con forza la nostra attenzone.
Nel complesso, Irrational Man è un film in pieno stile Woody, che non mancherà di accontentare gli estimatori del maestro. Certo chi si aspetta di trovare qualcosa di nuovo è desinato a rimanere deluso, ma forse Allen non ha ancora chiuso i conti con i propri topos narrativi.
