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Il film da vedere nel weekend Predestination, l'enigma del crimine

Il film da vedere nel weekend Predestination, l'enigma del crimine
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Regia:  Michael e Peter Spierig.
Cast: Ethan HawkeSarah SnookNoah TaylorChristopher KirbyMadeleine West, Freya Stafford, Jim Knobeloch, Elise Jansen, Cate Wolfe, Rob Jenkins, Tyler Coppin, Christopher Stollery, Alexis Fernandez, Ben Prendergast, Dennis Coard.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Il tempo è il grande problema dell’uomo moderno. Dall’Ottocento ad oggi sembra essercene sempre meno, schiacciati come siamo fra i ritmi martellanti del lavoro e il succedersi sempre uguale e spesso ripetitivo dei giorni di un anno. Non è un caso, allora, che uno dei motivi cardine della fantascienza sia il sogno di controllarlo, renderlo governabile, dominarlo in modo da farne un oggetto liberamente gestibile. E così pirati del tempo e criminali si sono moltiplicati nell’immaginazione di registi e scrittori che ne hanno fatto dei veri e propri eroi per le loro opere. È un movimento che vediamo all’opera anche nel recente Predestination, opera thriller-fantascientifica di Michael e Peter Spierig, classe 1976, coppia di gemelli registi americani.

Il tempo è diventato manipolabile e il terrorismo ha assunto una nuova forma: un agente di polizia sta indagando per sventare un pericoloso attentato, disinnescando una bomba che è stata nascosta in un certo punto del tempo. Purtroppo i suoi sforzi saranno vani e la detonazione dell’ordigno si rivelerà inevitabile e per porre rimedio al disastro ormai avvenuto dovrà viaggiare ripetutamente nel flusso temporale per reclutare compagni disposti ad aiutarlo in questa impresa. Non senza conseguenze però, visto che i viaggi cominciano a complicare la sua percezione della realtà.

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Vero e proprio rompicapo visivo, Predestination è un gioiello della costruzione filmica, un caso di raffinata architettura non unico ma comunque piuttosto raro nel cinema recente, per il livello di esagerazione a cui è spinto. Tutto è reso articolato e imprevedibile dall’escamotage del viaggio temporale, che complica la possibilità di seguire la vicenda e l’evoluzione dei personaggi; l’effetto complessivo però non è di confusione, ma di una capacità molto positiva di portare lo spettatore a riflettere, chiedendogli di agire attivamente all’interno di quanto sta vedendo per ricostruire, mentalmente, i tasselli sparsi della vicenda. E, per giunta, non è sempre facile, considerando che i registi disseminano indizi, false piste, problemi da risolvere per far quadrare il mistero.

Con questo film i fratelli Spierig elevano la loro idea di cinema a vette mai prima raggiunte, creando una macchina dalla complessità smisurata, in grado di vivere ed alimentarsi autonomamente senza svelare i propri segreti. Tutto funziona perché riescono a mantenere uniti un livello di complessità narrativa elevatissimo e la semplicità di un’architettura che si regge solidamente in piedi sulle proprie gambe, senza essere inutilmente contorta e sfuggente. Certo, ci sono dei punti problematici ed è inutile negarlo, ma in un film così ambizioso e articolato è comunque inevitabile: nel caso di Predestination, poi, questi momenti di stallo sono quelli legati all’eccessivo desiderio di semplificare i meccanismi filosofici e tecnologici coinvolti, cosa che quindi si integra perfettamente nell’idea di “spiegare per chiarire” propria del film e dello stile dei registi.

Predestination non è allora solo un ottimo, quasi unico, film di fantascienza. È anche e soprattutto un ottimo esempio di come il cinema, anche quando è spettacolare e di intrattenimento, non debba a tutti i costi anestetizzare lo spettatore incantandolo con la meraviglia dei suoi effetti speciali. Soprattutto oggi c’è bisogno di titoli coraggiosi, che chiamino direttamente in causa la collaborazione del pubblico per costruire una narrazione complessa e articolata.

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