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Il film da vedere nel weekend The Boy, una bambola horror

Il film da vedere nel weekend The Boy, una bambola horror
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Regia: William Brent Bell.
Cast: Lauren Cohan, Rupert Evans, Jim Norton, Diana Hardcastle, Ben Robson, James Russell, Jett Klyne, Lily Pater.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

L’infanzia viene normalmente considerata come uno dei periodi più felici e spensierati della vita umana: ancora lontani dagli obblighi della vita adulta, i bambini possono permettersi piccole infrazioni ai codici di comportamento imposti dalla società e vengono protetti e accuditi con amore dai genitori. L’infanzia rappresenta il paradiso perduto dei grandi, l'innocenza a cui si desidera tornare, ma anche un momento di passaggio e formazione, misterioso e insondabile. Forse proprio per questo il cinema ha raccontato alcune delle sue storie più terrorizzanti riservando ai neonati e ai bambini il ruolo di protagonisti. Come dimenticare il terrore allucinato di Rosemary’s Baby o la malefica crudeltà del piccolo protagonista di Omen? Una nuova e originale trattazione di un tema simile arriva in questi giorni sui nostri schermi, con il nuovo film di William Brent Bell, ormai veterano degli horror dopo aver diretto Stay Alive, L’altra faccia del diavolo e La metamorfosi del male.

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The Boy vede come protagonista la giovane Greta Evans, nuova bambinaia di casa Hellshire. La famiglia, di origine britannica e dall’elevato tenore sociale, si serve del giovane Malcom per fare le consegne di cibo (abitano isolati in campagna) e ad una prima occhiata il clima sembra sereno e disteso. Una sconcertante rivelazione però attende Greta: il bambino a cui la ragazza deve prestare le sue cure è in realtà un bambolotto a grandezza naturale, che anche Malcom e la famiglia trattano come un vero e proprio infante. Quando i padroni di casa decidono di allontanarsi per una vacanza, lasciando la ragazza in casa con l’insolito bambino, la sua prima reazione è di trattarlo come la bambola che in realtà è. Ma non tutto andrà secondo i piani.

Il pupazzo è uno degli esseri più inquietanti del recente pantheon delle figure del terrore. Ha sembianze umane, assomiglia in tutto e per tutto a un vivente eppure la sua immobilità e il suo silenzio non possono non ricordare il trauma della morte, il fermo immagine della salma. La trovata più interessante del film è proprio il modo di presentare allo spettatore il bambolotto, in questo caso trattato come se fosse una persona vera. È un atteggiamento paranoide che lascia spiazzata Greta e il pubblico, che si aspetta di trovare il canonico bambino problematico (magari posseduto?) dei film horror. A partire da questa strana situazione (piuttosto originale, a dirla tutta), il film si muove poi su binari convenzionali, ma impreziositi dalla ricercatezza delle atmosfere e da un finale imprevisto e decisamente apprezzabile.

 

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Gioca a favore del film anche la capacità, del tutto rara negli ultimi tempi, di creare una vicenda accattivante per tutta la lunghezza del racconto, con picchi di tensione studiati e disposti nei punti più intelligenti del film. Una narrazione solida che, attraverso conferme continue di sospetti e sensazioni sgradevoli, si muove rapidamente verso un finale al cardiopalma che non potrà non accontentare gli appassionati. E non solo, verrebbe da dire: The Boy, senza dubbio il miglior film realizzato dal regista finora, potrebbe farsi amare anche dai non avvezzi al genere proprio per la ricercatezza di alcune soluzioni e in generale per l’ottima fattura.

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