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Il film da vedere nel weekend The Neon Demon, horror patinato

Il film da vedere nel weekend The Neon Demon, horror patinato
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Regia: Nicholas Winding Refn.
Cast: Elle Fanning, Karl Glusman, Jena Malone, Bella Heathcote, Abbey Lee, Christina Hendricks, Keanu Reeves, Desmond Harrington, Alessandro Nivola, Jamie Clayton, Charles Baker, Cameron Brinkman, Taylor Marie Hill, Chris Muto.
Dove vederlo a Bergamo e Provincia: qui.

 

Nicholas Winding Refn, talentuoso regista danese, è ad oggi uno dei più apprezzati autori dalla critica a livello mondiale. Costruendo un cinema raffinatissimo dal punto di vista visivo ma capace di avvincere anche lo spettatore medio, Refn si è guadagnato un posto di primo piano nelle classifiche cinematografiche più recenti. Personaggio irritante e ambizioso, capace di far infuriare i giornalisti e di ridere sui fischi che spesso hanno accompagnato i suoi film ai Festival, ci ha regalato alcuni dei film più interessanti degli ultimi anni. Dopo l’esordio con la trilogia di Pusher, scura immagine del mondo della tossicodipendenza, Refn ha proseguito affinando la sua poetica con film misteriosi come Valhaalla Rising e i successivi – e maggiormente apprezzati – Drive e Solo dio perdona. La presentazione del suo ultimo film The Neon Demon, all’ultimo Festival di Cannes, ha suscitato polemiche e insoddisfazioni. A cui Refn ha risposto con una sonora alzata di spalle.

 

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Jesse, sedicenne, arriva a Los Angeles con il sogno di fare la modella. La sua bellezza le consente ben presto di entrare nel giro; si tratta però di una vittoria di Pirro, perché ben presto la gelosia delle colleghe la trascinerà in una spirale di morte dalla quale rischierà di essere sovrastata. I pericoli del mondo della moda o dello spettacolo sono ben noti ai cineasti più esperti; già Visconti ce lo ha raccontato con il toccante Bellissima, ma spesso nel cinema più commerciale questo genere di racconti ha un esito positivo e il sogno di una vita viene coronato. Una semplicità che però non poteva non lasciare insoddisfatto Refn che si diverte, qui più che mai, a giocare con le narrazioni consolidate, ridisegnandole attraverso i suoi tratti preferiti. Per chi conosca la sua filmografia è noto che Refn ami le storie difficili e malate e The Neon Demon non fa certo eccezione.

Quale genere migliore, allora, che l’horror? Se già nei precedenti film Refn aveva deciso di spingere progressivamente sulla violenza (Solo Dio perdona in particolare), con questa sua ultima fatica egli compie la missione paradossale di presentarci un horror patinato, visivamente eccelso e fatto di colori sgargianti ed artificiali. La bellezza fastidiosa, quasi artificiale, di Jesse è la protagonista assoluta. Ed è proprio in questa mancanza di difetti, sembra suggerirci il film, che si annida l’orrore. Anziché ricorrere alle efferatezze di certo cinema commerciale, Refn sceglie la strada della sottrazione, che ricorda gli ultimi lavori di Cronenberg, non a caso influenzati da quel romanziere eccelso che è Don DeLillo (Cosmopolis, Maps to the stars).

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Attraverso richiami evidenti a diversi autori, fra cui spicca quello, perturbante, all’ultimo David Lynch, Refn confeziona un film rifinitissimo che guarda con ammirazione alla videoarte e alle installazioni d’avanguardia. Quello che ne emerge è un mix spesso destabilizzante, ma che ha un indubbio fascino, soprattutto in relazione alla media delle produzioni contemporanee. Certo, le critiche di Cannes sono comprensibili, considerato che The Neon Demon è un film volutamente alto, a tratti difficile e forse non privo di difetti. Ma per una volta vale la pena di lasciarsi sedurre dalle immagini e dalla loro potenza.

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