Prestissimo a Milano

Il nuovo incantevole museo Armani

Il nuovo incantevole museo Armani
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Nell’ex sede Nestlé di via Borgognone, Re Giorgio sta dando vita all’archivio-museo della maison Armani. Un lavoro oneroso, un obiettivo a lungo inseguito, per il quale l’impero del fashion ha stimato un impegno economico pari a 50 milioni di euro. Investimento favorito anche dai numeri positivi realizzati dalla griffe nell’esercizio 2014, i cui ricavi sono cresciuti del 4-5 percento.

I quarant’anni di attività, che peraltro coincidono con l’Expo, sono così l’occasione giusta per realizzare qualcosa di importante, e più precisamente per edificare l’Armani Silos, negli spazi adiacenti a quelli dell’Armani Teatro. Silos riprende il nome dall’ex magazzino Nestlé in cui veniva conservato del cibo, materiale per vivere. L’atmosfera del luogo è decisamente accattivante, e coinvolgente è il legame di cibo, moda e vita. Mantiene viva quindi un’allure commemorativa di quello che è stato un tempo, ma si propone al tempo stesso di essere la nuova di Tate Gallery di Armani a Milano.

[Armani al Guggenheim]

armani guggenheim

 

L’idea del progetto risale addirittura al 2000, quando al Guggenheim Museum di New York prese il via la grande mostra retrospettiva itinerante che poi toccò Bilbao, Berlino, Londra, Roma, Tokyo, Shanghai, per concludersi nella città dello stilista, alla Triennale di Milano. Fin da subito annunciò che il materiale oggetto della mostra avrebbe poi trovato una sede espositiva permanente in via Bergognone 46, zona Tortona, nel quartier generale della maison, in uno spazio progettato dall’archistar giapponese Tadao Ando.

Ma lo stilista tiene a precisare che questo non sarà un monumento auto celebrativo, ma un contenitore di idee e di progetti che si propone di offrire un percorso attraverso la matrice stilistica Armani, che incoraggi la ricerca, alimentando la creatività dei giovani di oggi. L'Armani Silos ospiterà l’archivio-museo della maison, una location per mostre, ma sarà anche un centro di cultura viva, di arte, aperto agli studiosi, a chi è interessato alla moda. Uno spazio di ben 24mila metri quadrati, con tanto di parco con querce centenarie, in cui ci saranno molti vestiti e un archivio tecnico che comprenderà fotografie, dettagli e informazioni sugli eventi più recenti come, ad esempio la creazione della linea Privè, che all'epoca della mostra di New York ancora non esisteva. Sarà il bianco e nero a dominare l’interno della mega struttura.

[L’Armani-Teatro in via Bergognone]

L’Armani-Teatro-a-via-Bergognone-480x308

 

L’amministrazione milanese, che più volte ha manifestato la volontà  di collaborare con le realtà imprenditoriali del territorio, in particolar modo con l’eccellenza rappresentata dal mondo della moda, ha appoggiato l’intervento di recupero in una zona che sta diventando un nuovo centro di attrazione. Basti pensare alla prossima apertura del Museo delle Culture firmato dall’altra archistar David Chipperfield, con il quale si potrebbero creare auspicabili sinergie. Il profilo della metropoli sta cambiando e intere aree stanno definendo un nuovo paesaggio, proiettando Milano verso il futuro, per renderla ancora di più una città internazionale. Questa era l’opportunità perfetta per Giorgio Armani di dare il suo contributo etico e culturale alla città dove è iniziata la sua carriera e ha trovato il successo. Solo lui avrebbe potuto fare tanto.

Lui, l’inventore del greige, il mitico non colore per metà grigio e per l’altra beige. Lui, che continua a sorprendere creativamente, a 40 anni come a 80. Lui, che ha costruito tutto dal nulla, inventando un mondo di mezzi toni che è più variopinto di mille arcobaleni. Lui, che è ormai l’unico vero marchio storico italiano. Lui, eletto a furor di popolo ambasciatore speciale della moda italiana per la serata inaugurale dell'Expo. Lo stilista sta ultimando i preparativi di benvenuto alla kermesse con la sfilata del 30 aprile che prenderà vita nel suo celebre teatro. In passerella non ci sarà una collezione dedicata a Expo, ma una sfilata delle creazioni legate alle linee della maison, a partire da quella d'alta moda di Parigi. Subito dopo, i 500 invitati, guidati dal sindaco Pisapia, potranno visitare in anteprima mondiale il suo Silos e infine si trasferiranno nella sede di Expo a Rho per assistere al grande concerto di Andrea Bocelli. Sembra che Matteo Renzi, George Clooney e Madonna abbiano già confermato la presenza all’evento. Solo Re Giorgio poteva essere in grado portare a Milano la Hollywood che conta e di farlo con una classe tutta italiana.

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