per la pace

Il premio "Costruttori di Ponti" va a Rami e Bassam: le loro figlie sono morte nel conflitto israelo-palestinese

Questa sera la consegna del riconoscimento ai due padri, il primo israeliano e l'altro palestinese, protagonisti del libro "Apeirogon"

Il premio "Costruttori di Ponti" va a Rami e Bassam: le loro figlie sono morte nel conflitto israelo-palestinese
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Rami e Bassam, due padri, due storie speculari e una distanza che potrebbe essere incolmabile, ma che hanno invece deciso di percorrere per incontrarsi.

A loro, il primo israeliano che ha perso la figlia per mano di un palestinese, il secondo palestinese la cui figlia è stata uccisa da un israeliano, verrà consegnato questa sera, mercoledì 23 ottobre, il premio Costruttori di Ponti 2024 nel contesto di Molte Fedi sotto lo stesso cielo.

Il premio viene assegnato ogni anno dal 2019 a figure significative del presente che, nel corso della loro carriera professionale e personale, si sono distinte per attività di pace e dialogo in ambito sociale e che hanno contribuito a diffondere la cultura della solidarietà.

«Non finirà finché non ci parliamo»

Nell'aula Magna di Sant'Agostino a Bergamo, dove verrà consegnato il riconoscimento, si terrà anche l'incontro (sold-out) conRami e Bassam, la cui storia è raccontata nel romanzo Apeirogon, scritto per mano del giornalista Colum McCann ed edito nel 2020, ma ogni giorno sempre più attuale dopo il 7 ottobre 2023.

Come spiega Francesco Mazzucotelli, coordinatore della rassegna: «Credo che nell'attuale contesto geopolitico mondiale non ci sia una testimonianza più impattante di quella di Rami e Bassam: due padri che hanno saputo guardare il dolore dell'altro, trasformando la rabbia in sete di giustizia. In un Medioriente infestato sempre più da venti di guerra il loro monito "non finirà finché non ci parliamo" mi sembra l'auspicio più bello e pertinente».

L'umanità come chiave

«Sono Bassam Aramin, padre di Amir», «Sono Rami Elhanan, padre di Smadar», così iniziano tutti gli incontri nei quali i due padri portano la loro testimonianza e così è iniziato anche quello proposto solo qualche giorno fa, domenica 20 ottobre, all'interno del festival Poeti Sociali, organizzato a Verona dalla Fondazione Toniolo e con il coordinamento del bergamasco Daniele Rocchetti, fondatore, ideatore e fino allo scorso anno coordinatore di Molte Fedi.

Non per anticipare, ma per valorizzare quanto verrà proposto questa sera a Sant'Agostino, si possono riprendere alcune delle frasi più significative pronunciate dai due padri e dall'autore del libro nell'incontro di domenica: «Ci è stato chiesto quale fosse il nostro segreto, ma la verità è che non abbiamo segreti se non l'umanità. Siamo esseri umani e gli esseri umani sanno fare questo: comprendere il dolore dell'altro. Siamo uomini come gli altri e abbiamo semplicemente imparato ad ascoltarci». 

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