Si chiama Hadaka Matsuri

In Giappone c'è un festival con novemila uomini nudi

In Giappone c'è un festival con novemila uomini nudi
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Immaginate di veder correre per le strade di una città quasi novemila uomini nudi, con indosso solo un piccolo perizoma che ne protegge le parti intime. Nella corsa si gettano addosso acqua ghiacciata per poi finire tutti quanti ammassati in un tempio dove, tra spintoni e urla, cercano di impossessarsi di alcuni amuleti. Non è un brutto scherzo o qualche strano estratto di un romanzo di poco successo. Al contrario si tratta dell’Hadaka Matsuri, un’importantissima festa giapponese la cui tradizione va avanti da diversi secoli. In occidente è conosciuta con il nome di "Festa dell'uomo nudo" e viene celebrata ogni anno nel mese di febbraio – quest’anno si è svolta il 15 febbraio - in decine di località del Sol levante. Quella più famosa ha luogo a Okayama, sull'isola di Honshu, dove la cerimonia si svolge dalle 22 fino alle 6 del mattino e può vantare una folla di spettatori che arriva a contare fino a 300mila persone.

 

 

L’origine. Questa trazione risale addirittura all’VIII secolo a.C.. In quel periodo le regioni giapponesi erano colpite da una significativa povertà, diffusa sopratutto tra le numerose popolazioni locali, oltre che da epidemie che spesso ne dimezzavano i numeri. La varie tribù iniziarono a mettere in pratica una delle credenze scintoiste secondo cui la nudità sarebbe un’ottima calamita con cui attirare la sfortuna. Ogni villaggio iniziò così a trovare un uomo, lo Shin-Otoko, che vagando per le vie della cittadina si addossava le sfortune di tutte le persone che gli si avvicinavano per toccarlo. Alla fine della giornata, lo Shin-Otoko veniva cacciato via dal villaggio, con la speranza che con lui se andassero per sempre anche le sfortune vissute fino a quel momento. Nonostante questa figura non fosse proprio positiva e benaugurante, chi era veniva investito di questo ruolo era considerato una persona molto fortunata.

 

 

Il rito. Negli ultimi anni, a contendersi il ruolo di Shin-Otoko, si sfidano quasi diecimila persone. Però, prima di aggiudicarsi il desiderato appellativo c’è un rito ben preciso che ogni partecipante deve correttamente rispettare. Innanzitutto bisogna passare alcuni giorni in meditazione dove in un rigoroso isolamento ci si dedica per lunghe ore alla preghiera. Poi l’intera folla si dirige verso un tempo dove presenta alcune offerte, leggendo i norito. Si tratta di alcuni discorsi solenni in lingua arcaica, risalenti all’epoca in cui è iniziata questa trazione. Usciti dal tempo, tutti i partecipanti si dirigono verso una vasca piena di acqua gelata, gridando «Wasshoi, Wasshoi», un motto propiziatorio che dovrebbe portare coraggio e fortuna a tutti. Da questo momento in poi inizia la competizione vera e propria. Lascitata la vasca, gli uomini corrono nudi per le vie della città, raggiungendo il tempio in cui si svolgerà la gara e al termine della quale sarà proclamato il nuovo Shin-Otoko. Qui, tutti i partecipanti si spintonano e si arrampicano l’uno sull’altro per cercare di accaparrarsi i dolci che sono appesi a diversi rami che pendono dal soffitto. Segue poi una “feroce” lotta per conquistare gli shingi, dei pezzetti di legno portafortuna lanciati da un sacerdote nella folla. Difendendosi dall’assalto degli altri, il primo che riesce a impossessarsi di uno shingi e a metterlo in una scatola di legno ricoprendolo con del riso viene nominato nuovo Shin-Otoko.

 

 

Post gara. Quando il rito nel tempio si è concluso con la nomina del Shin-Otoko, tutti i partecipanti indossano l’abito cerimoniale per adulti, lo hakama, una sorta di gonna-pantalone, e consumano il banchetto rituale. Questa bizzarra tradizione è oggi aperta anche a tutti gli stranieri che ne desiderano prendere parte. Ma ci sono delle regole che vanno assolutamente rispettate. Per esempio è vietato assumere alcolici durante la competizione o presentarsi alla partenza in evidente stato di ubriachezza. Inoltre tutti coloro che hanno braccia e gambe ricoperti da tatuaggi sono esclusi dalla gara, a meno che non vengano completamente coperti con bende e cerotti. Una curiosità, per tutti coloro che volessero andare a questa festa portandosi dietro la famiglia: nel pomeriggio che precede la gara vera e propria, è possibile far partecipare i propri bambini ad una sorta di mini-Hadaka Matsuri che si svolge alle quattro del pomeriggio.

 

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