La Fondazione San Michele Arcangelo di Bergamo, trent'anni di grandi Opere
Venerdì 6 settembre, a Bologna, si terrà la commemorazione dell’anniversario della nascita alla presenza del cardinal Zuppi, presidente della Cei
di Eleonora Busi
Più di 110 mila persone inserite nel mondo del lavoro. È il bilancio di trenta fruttuosi anni di attività, che culmineranno in una celebrazione alla presenza di oltre quattrocento invitati e del cardinal Matteo Maria Zuppi: parliamo della Fondazione San Michele Arcangelo, nata nel 1994 a Bergamo dalla volontà di Daniele Nembrini e che il prossimo venerdì 6 settembre, alle 10.30, nella cornice della Sala Bolognini alla Basilica Patriarcale di San Domenico a Bologna, darà il via alla commemorazione che avrà come tema centrale la “Misericordia in Opera” in tutte le sue declinazioni.
Fondazione San Michele Arcangelo rappresenta il punto di sintesi di un gruppo di Opere che, dal 1994 a oggi, hanno collaborato per portare avanti principi di educazione, formazione, lavoro, ricerca e sostenibilità. Fondazione Ikaros, JobsAcademy, Et Labora e Meet Human sono soltanto alcune delle realtà a livello nazionale con cui ha collaborato nell’ultimo trentennio. L’ultima citata, in particolare, ha recentemente avviato un progetto internazionale per aprire una sede in Libano, a Beirut, dove ha intenzione di portare il modello già rodato in Italia anche per aiutare i giovani libanesi.
Insomma, si può affermare che Fondazione San Michele Arcangelo sia il microcosmo attorno a cui gravitano tutte queste realtà, che coltiva e fa germogliare nel tempo. A parlare sono anche i numeri, che in trent’anni hanno registrato una crescita esponenziale: come detto, il bilancio sociale conta oltre 110 mila persone inserite nel mondo del lavoro, oltre seimila persone fragili accompagnate in percorsi personalizzati di inclusione, oltre 21 mila studenti che hanno conseguito titoli professionali e che oggi fanno parte di vari mondi professionali, più di settemila imprese che hanno collaborato attivamente e oltre cinquecento casi di accompagnamento per far fronte a emergenze educative ed esistenziali - tra cui episodi di anoressia, depressione e tentativi di suicidio.
Numeri che dimostrano non soltanto l’impegno della Fondazione nell’accompagnare migliaia di giovani verso il mondo del lavoro attraverso l’attivazione di percorsi di formazione, sia secondaria che terziaria, ma anche la sua dedizione nel promuovere l’inclusione sociale e affrontare fragilità ed emergenze esistenziali, con una costante attenzione alla centralità della persona. Il tutto coadiuvato nelle diverse sedi collocate anche al di fuori della provincia di Bergamo: la Fondazione è diffusa capillarmente non soltanto in tutta la Lombardia, ma anche in altre regioni e città, come Roma, la Sicilia e l’Umbria.
Venerdì, dopo il saluto delle autorità, il fondatore Nembrini introdurrà l’evento illustrando anche il nuovo Statuto, che pone al centro delle finalità della Fondazione le Opere di misericordia, ovvero che vogliono contribuire alla missione della Chiesa. «Per la Fondazione sono stati trent’anni di obiettivi mirati, scelte e cambiamenti talvolta audaci; trent’anni di impegno costante e tante soddisfazioni - spiega Nembrini -. L’origine della nostra Opera ha una sua identità precisa: “di matrice cattolica”, come dicono gli Statuti delle nostre Fondazioni. Noi, come Fondazione, prima che occuparci dei bisogni, ci occupiamo del desiderio. Del desiderio mio, vostro e di coloro che incontriamo, ed è questo che ci rende capaci di prendere sul serio il loro bisogno, senza ridurli al loro bisogno».
Il momento principale delle celebrazioni sarà l’atteso dialogo sul tema “Misericordia in Opera” con Sua Eminenza, il cardinal Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei). Sarà l’occasione per incontrarlo e porgergli domande su un argomento a lui molto caro, in modo tale che quanti collaborano ai progetti della Fondazione San Michele Arcangelo abbiano un orizzonte a cui tendere, declinando le Opere di misericordia nel lavoro che svolgono tutti i giorni a servizio della comunità e delle persone più fragili.