La memoria architettonica della città in mostra in quattro spazi di quartiere: la mostra fotografica “Love Architettura” a cura del fotografo contemporaneo Marco Introini sarà visitabile fino al 10 gennaio 2026 nello spazio “Costante Coter” di Borgo Palazzo; “Al Civico 7” di Celadina, a Longuelo e al Villaggio Sposi.
Sono ora online i primi 12 podcast del progetto, realizzati in collaborazione on la piattaforma audio-geolocalizzata Loquis: raccontano i dodici edifici protagonisti della mostra. Sono un invito all’ascolto e all’esplorazione non solo degli edifici, ma dei quartieri, del contesto urbano e della storia che li hanno generati.
L’architettura del secondo Novecento attraverso un obiettivo
Promossa dalla collaborazione di Consorzio Sol.Co Città Aperta, Ordine degli Architetti pianificatori paesaggisti e conservatori di Bergamo con Fondazione architetti Bergamo e Comune di Bergamo – Servizio partecipazione e reti di quartiere, raccoglie una selezione di 12 architetture realizzate a Bergamo tra il 1945 e il 1980, individuate tra quelle inserite nel Censimento delle architetture italiane del secondo Novecento del Ministero della Cultura e restituite attraverso le immagini di Marco Introini, fotografo documentarista e docente al Politecnico di Milano.
Il 16 ottobre alle 18 lo Spazio di quartiere di Longuelo (via Mattioli 12/a) ne ha ospitato l’inaugurazione, con interventi degli organizzatori e del fotografo Marco Introini. I visitatori che raccoglieranno sul pieghevole della mostra i quattro timbri di visita nei quattro spazi di quartiere riceveranno in omaggio il catalogo completo della mostra.
Il percorso visivo e narrativo di “Love Architettura” si sviluppa attraverso quattro Spazi di quartiere, ognuno dei quali espone tre edifici raccontati da quattro scatti del fotografo, le cui immagini indagano il paesaggio antropizzato e il patrimonio architettonico, con una particolare attenzione all’architettura del dopoguerra. Le immagini saranno completate da contenuti multimediali che, attraverso codici Qr, accompagneranno i visitatori in un viaggio tra storia, trasformazioni urbane e visioni per la città di domani attraverso 12 podcast disponibili ora online.
«Riscoprire edifici storici simbolici nei quartieri attraverso l’architettura e la fotografia significa restituire voce alle strade, ai cortili e ai gesti quotidiani: significa riconoscere nella città non solo uno spazio fisico, ma un organismo vivo, fatto di relazioni, storie e immaginari in continua evoluzione – dichiara l’assessora alla Partecipazione e reti di quartiere Claudia Lenzini -. “Love Architettura” è quindi un atto di cura, un invito a costruire insieme una città più consapevole, partecipata e capace di custodire la propria identità nel tempo. La scelta di una mostra itinerante in quattro spazi di quartiere è ulteriore testimonianza del valore di questa mostra».
GUARDA LA GALLERY (12 foto)
Convento e chiesa di Sant’Antonio
Palazzo degli Uffici Comunali
Oratorio parrocchiale di San Sisto
Ex Guardia di Finanza (ex Istituto San Marco)
Chiesa di Santa Maria Immacolata, parrocchiale di Longuelo
Centro civico di Loreto
Scuola Sorelle Cittadini a Curno
Istituto Tecnico e Industriale Pietro Paleocapa
Centro sportivo Italcementi
Seminario vescovile Giovanni XXIII
Palazzetto dello sport
Chiesa di San Gregorio Barbarigo, parrocchiale di Monterosso
Com’è suddivisa la mostra “Love Architettura”
Il progetto è stato avviato nell’ambito di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. Questa la suddivisione delle architetture in mostra: l’oratorio parrocchiale di San Sisto (Giovanni Muzio, 1945-54), il Palazzo degli Uffici Comunali (Giovanni Muzio, 1954-57) e l’ex Guardia di Finanza (ex Istituto San Marco, Luigi Ghò, Aldo Favini e Domenico Deleidi, 1960-72) al Villaggio Sposi (via Promessi Sposi 26a); la Chiesa di Santa Maria Immacolata, parrocchiale del quartiere Longuelo (Giuseppe Pizzigoni, 1961-65), il Centro civico del quartiere Loreto (Giuseppe Gambirasio, Giorgio Zenoni e strutture di Studio Finazzi, 1975-77) e la Scuola Sorelle Cittadini a Curno (Baran Ciagà e Giuseppe Gambirasio e strutture Studio Finazzi, 1967-69) a Longuelo (via G. Mattioli 12a).
E ancora: l’Istituto Tecnico e Industriale Pietro Paleocapa (Giuseppe Pizzigoni con strutture di Alfredo Rocca, 1953-58), il Centro sportivo Italcementi (Carlo Ravizza con strutture di Carlo Sola, 1963-66) e il Seminario vescovile Giovanni XXIII (Vito Sonzogni e Giuseppe Pizzigoni, 1961-66) a Celadina (“Al Civico 7”, via Curò 7); il Palazzetto dello sport (Giancarlo Eynard e strutture di Luigi Bacci, 1959-62), la Chiesa di San Gregorio Barbarigo, parrocchiale di Monterosso (Vito Sonzogni e strutture di Franco Brignoli, 1964-75) e il Convento e chiesa di Sant’Antonio (Walter Barbero, Giuseppe Gambirasio, Giorgio Zenoni e strutture di Alessandro De Leo, 1969-70) a Borgo Palazzo (“Costante Coter”, via Borgo Palazzo 25).