La mostra "Costantino Beltrami: il sogno di un Nuovo Mondo" sarà prorogata: chiusura il 2 giugno
L'esposizione inaugurata a ottobre all'interno del Museo Civico di Scienze Naturali sta riscontrando un grande successo: 28 mila visitatori
È stato un grande successo di pubblico e di interesse nelle scuole la mostra Costantino Beltrami: il sogno di un Nuovo Mondo, realizzata dal Comune di Bergamo e dal Museo Civico di Scienze Naturali, con la collaborazione di Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo, Shakopee Mdewakanton Sioux Community e Beltrami County Historical Society. Per questo, la sua chiusura programmata per ieri, il 10 marzo, è stata posticipata al 2 giugno.
Quasi 30 mila visitatori
Inaugurato il 27 ottobre, il percorso espositivo rivisita completamente la sala etnografica Aldo Perolari del Museo Civico di Scienze Naturali, ha registrato la presenza di 28.577 visitatori (un aumento significativo del 28 per cento circa rispetto agli ingressi al Museo nel medesimo periodo degli anni precedenti), con un afflusso di pubblico in costante aumento, con il picco di 6.399 ingressi nel solo mese di febbraio e il record di 698 visitatori nella sola prima domenica di marzo.
Marco Valle, Direttore del Museo di Scienze Naturali di Bergamo sottolinea: «Il percorso dedicato a Costantino Beltrami non mira soltanto a fare finalmente luce sull'avventurosa vita e sulle importanti imprese di questo incredibile personaggio, nato a Bergamo e poi divenuto "pellegrino" oltreoceano, ma si propone anche di offrire la possibilità di un'incursione nella storia delle popolazioni native americane, attraverso le originali osservazioni registrate da Beltrami nei suoi celebri libri di viaggio e i manufatti che ha raccolto nell’alto corso del Mississippi (ma anche in Messico e ad Haiti)».
Vere e proprie "curiosità" in esposizione
Si tratta di reperti che un tempo erano considerati curiosità, oggetti prodotti da popoli selvaggi, ma che oggi ritrovano il loro valore assoluto di testimonianze uniche delle radici di quelle culture native cui la storia della civiltà ha inflitto gravissime perdite e imposizioni. Attorno a questi oggetti il Museo ha voluto costruire un racconto corale, che ha coinvolto comunità indiane discendenti di quelle incontrate da Beltrami, così come gli studiosi della Contea Beltrami intitolata in Minnesota al nostro viaggiatore. Nel rispetto di questa complessità, il percorso espositivo incrocia linguaggi – scritti e visivi - diversificati, adatti ai differenti pubblici del Museo, con un ampio spazio dato alla multimedialità, che ha consentito di ridare voce e vita a molti di questi oggetti, riproponendoli nella loro originaria funzione tribale.
«In un presente in cui è più che mai urgente e cruciale l'incontro e il confronto con popoli e culture lontani fra loro, con il nuovo itinerario tra le sue collezioni etnografiche, – spiega Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura del Comune di Bergamo - il Museo di Scienze Naturali si propone di abolire nei confronti delle testimonianze dell’Altro ogni sguardo esotizzante o di stampo coloniale, nella consapevolezza di trovarsi di fronte a oggetti vivi, carichi nel loro contesto di significati e valori magici e simbolici difficili da decifrare per la nostra cultura positivista e razionale».