«Abbiate fiducia, amore e fierezza»

L’educazione come amore e inclusione: via alle celebrazioni dei 180 anni dell’Opera Sant’Alessandro

Un evento - alla presenza delle istituzioni religiose e civili - all'Auditorium di via Garibaldi ha aperto l'importante anniversario della Fondazione. Presentato il nuovo Progetto educativo e le borse di studio "Diamo futuro al talento"

L’educazione come amore e inclusione: via alle celebrazioni dei 180 anni dell’Opera Sant’Alessandro

È un anno speciale quello che sta per iniziare per la Fondazione Opera Sant’Alessandro: nel 2026, infatti, il Collegio Vescovile compie 180 anni e l’importante realtà educativa di Bergamo e provincia ha intenzione di celebrare questo anniversario in grande attraverso un percorso dove memoria e ottimismo per il futuro si uniscono.

I tanti ospiti presenti

L’evento inaugurale di questo nuovo, importante anno s’è tenuto ieri (lunedì 8 settembre) all’auditorium Opera Sant’Alessandro di via Garibaldi. Presenti molti dei 270 dipendenti (di cui 220 docenti), studenti e studentesse, famiglie, ma anche istituzioni religiose e civili, a partire dal vescovo Francesco Beschi e dalla sindaca Elena Carnevali. In platea, tra gli altri, anche il presidente della Fondazione, mons. Davide Pelucchi; il presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi; i consiglieri regionali Davide Casati (Pd) e Michele Schiavi (FdI); il presidente del Politecnico delle Arti, Giorgio Berta. Un avvio di anno in grande stile, all’altezza di una realtà storica che conta circa duemila studenti iscritti (praticamente dagli 0 ai 19 anni) e che abbraccia quasi 1.700 famiglie.

È stato anticipato che, nei prossimi mesi, l’Opera organizzerà eventi culturali, spirituali e commemorativi per celebrare i suoi primi 180 anni di vita, ma l’occasione è servita innanzitutto per presentare il nuovo Progetto educativo delle scuole della Sant’Alessandro, frutto – come ha spiegato il rettore don Emanuele Poletti – di un percorso condiviso che ha coinvolto docenti, coordinatori, CdA ed esperti.

Il nuovo Progetto educativo e il Manifesto dell’Opera

Si è dunque parlato di educazione come amore, che vada oltre i libri e accompagni ragazzi e ragazze nella dimensione umana della crescita. Si è parlato di inclusività, di condivisione. «È un documento vivo, in costante evoluzione e che rappresenta una base comune che valorizza la specificità di ciascuna delle nove realtà educative dell’Opera», ha detto don Poletti. Concetti che sono stati riassunti nel cosiddetto Manifesto delle Scuole dell’Opera, una sintesi costruita attorno a cinque concetti chiave: Competenza, Curiosità, Intraprendenza, Umanità e Crescita integrale.

L’evento di ieri è ruotato proprio attorno a essi. Dopo una prima loro illustrazione da parte del rettore, la scena è stata lasciata a un vero e proprio spettacolo scritto e pensato su questi concetti. Sei tavole illustrate da Michele Ferri hanno “abbracciato” una rappresentazione teatrale con protagonista l’ex allievo Walter Tiraboschi, accompagnato al pianoforte da Dario Natali (maestro dell’Accademia Santa Cecilia) e dalla ballerina Ilaria Prometti.

Le borse di studio “Diamo futuro al talento”

Il vicepresidente della Fondazione Opera Sant’Alessandro, Marco Ghitti

Come detto, però, un altro punto fondamentale del nuovo Progetto educativo è anche l’inclusività. Ed è da questa consapevolezza che la Fondazione ha ideato le sue nuova borse di studio dal nome “Diamo futuro al talento”. Gestite in collaborazione con la Fondazione della Comunità Bergamasca, puntano a dare accessibilità alla formazione per gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado meritevoli e in difficoltà economica. A presentarle è stato il vicepresidente della Fondazione, nonché ex studente, Marco Ghitti, che ha commentato: «In gioco c’è l’accesso a una formazione di qualità, per tutti. È il nostro modo di custodire 180 anni di storia e, al tempo stesso, di proiettarci nel futuro con gratitudine, consapevolezza e fiducia».

«Abbiate fiducia, amore e fierezza del Sant’Alessandro!»

In chiusura di evento, a parlare sono stati la sindaca e il vescovo. La prima cittadina s’è soffermata sull’importanza delle scuole paritarie nel sistema educativo nazionale, sottolineando come, «dopo 25 anni, la legge sulla parità scolastica avrebbe bisogno di aggiornamenti», soprattutto a fronte delle nuove sfide che la società si trova ad affrontare. Su tutte, l’inverno demografico.

Mons. Beschi s’è invece soffermato sul fatto che «l’Opera Sant’Alessandro si considera presenza significativa in un contesto plurale sia sul piano civile, come sul piano ecclesiale: oggi, la grande missione educativa passa attraverso l’esperienza scolastica ed esige un’alleanza non solo funzionale, ma propositiva, valoriale ed efficace». E s’è poi rivolto a ragazze e ragazzi presenti: «Abbiate fiducia, amore e fierezza del Sant’Alessandro! Riceverete il dono di un insegnamento per la vita, un insegnamento per il tempo che vi aspetta, la gioia di vivere compitamente una vita piena e cristiana».