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Tutto il meglio degli Oscar 2019 E una vincitrice sola: Lady Gaga

Tutto il meglio degli Oscar 2019 E una vincitrice sola: Lady Gaga
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Attesa come ogni anno, specchio dell'America di oggi, vero e proprio evento di costume, la cerimonia più solenne dell'anno, cioè la notte degli Oscar, è finita giusto qualche ore fa. Alcuni momenti da sottolineare ma non molte scintille, a parte quelle dell'abito di Jennifer Lopez (divina, a dimostrazione vivente che la dieta no carbs no sugar sarà anche una tristezza ma senza certe omissioni dall'alimentazione, può scordarti il vestito col brillocco). Notiamo anche una Marie Kondo (scrittrice giapponese autrice del best seller Il magico potere del riordino e ideatrice del "metodo KonMari") che si aggirava sul red carpet, probabilmente per fare ordine. L'intrusa per eccellenza, l'inspiegabile invitata che non manca mai, quella che non conosce nessuno e finisce al tavolo coi cugini ubriachi. Detto questo, una che sostiene che in una casa possano stare solo trenta libri non merita davvero l'invito.

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Brian May dei Queen e Adam Lambert

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Jennifer Lopez

Spike Lee
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Spike Lee sul red carpet

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Glenn Close sul red carpet

La cerimonia è stata caratterizzata, per interventi, per premi e per atmosfera, da un messaggio di uguaglianza, di rispetto per le diversità.  Il Dolby Theatre prende fuoco con i Queen, che puntano su We will rock you e We are the champions, canzoni che riescono nel miracolo di non invecchiare mai e di far alzare sempre tutti in piedi. Nessuna sorpresa: che il miglior attore sia stato Rami Malek per la sua sfavillante e ineccepibile interpretazione in Bohemian Rapsody, osannato e conclamato vincitore ben prima di ieri notte (forse i giornalisti americani non sono iettatori come quelli che hanno commentato Sanremo). Galeotto fu il set: la dedica finale è per la fidanzata Lucy Boynton, che nel film interpreta Mary Austin, amica e compagna di Freddie, la donna alla quale è dedicata la struggente Love of my Life - una ballata romantica e solenne, filo conduttore della pellicola -. «Sei il cuore del film», le dice Rami facendo sciogliere un po' tutte noi. Bohemian Rapsody - il film su «un uomo immigrato e gay», come lo definisce il protagonista, definizione lievemente tendenziosa e limitante, per quanto corretta e coerente con lo spirito "volemose bene" della serata) - è anche il miglior sonoro e il miglior montaggio (e vorrei vedere).

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Olivia Colman, premiata come miglior attrice

91st Annual Academy Awards - Backstage
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Mahershala Ali nel backstage con l'Oscar come miglior attore non protagonista

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Lady Gaga con la statuetta per la miglior canzone

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Peter Farrelly con l'Oscar per la miglior sceneggiatura originale per Green Book

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Samuel L. Jackson e Spike Lee, che è stato premiato con l'Oscar alla migliore sceneggiatura non originale per BlacKkKlansman

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Angela Bassett e Alfonso Cuaron, dopo che il suo film Roma è stato premiato come miglior film straniero

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Maya Rudolph, Tina Fey e Amy Poehler

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Mahershala Ali e Viggo Mortensen

Miglior film è invece Green Book di Peter Farrelly, la storia di un'amicizia tra un italoamericano e un aframericano che «supera le differenze», premiato anche per la miglior sceneggiatura originale e per il miglior attore non protagonista con Mahersala Ali; è ancora in qualche sala in questi giorni, non perdetevelo se potete. Il favorito Roma di Cuaron non si porta a casa la statuetta principale, ma non se la cava affatto male: vince la regia, la fotografia e il miglior film straniero. Un film in bianco e nero, una produzione Netflix, la carne al fuoco è tanta. La sceneggiatura non originale è per BlacKkKlansman di Spike Lee, che scalda l'atmosfera lievemente retorica e accelerata, quasi Benigniscamente, saltando in braccio ai passanti e con un discorso palesemente politico sulle elezioni del 2020. Un'atmosfera anti-trumpiana aleggiava sulle poltrone e si è diffusa con costanza tra un premio e un intervento. Chiunque saliva sul palco parlava di amore e diversità e il più bello di tutti, Javier Bardem, l'ha fatto anche in spagnolo: «I muri non fermeranno il talento». Chissà cosa penserà il Presidente del velato messaggio che il mondo dello spettacolo del suo Paese ha inteso lanciargli: non ci piaci, qui siamo tutti immigrati, ex camerieri e adesso siamo la tua elite intellettuale. Possiamo stare tranquilli, il mondo dell'arte prende ancora qualche posizione. Da Sanremo all'Academy non c'è poi tanta differenza di intenti (...).

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Il duetto di Bradley Cooper e Lady Gaga

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Il duetto di Lady Gaga e Bradley Cooper

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Rami Malek premiato come miglior attore

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Olivia Colman con l'Oscar come miglior attrice

Miglior attrice è Olivia Colman in La Favorita, che ritira il premio "stressante" per una ex cameriera che ha realizzato il proprio sogno (appunto, dicevamo). Però, cara Glenn Close, dicci cosa hai fatto all'Academy: 7 nomination e mai nessun Oscar. Nemmeno Leonardo Di Caprio ha sofferto così. Ma veniamo al momento che tutte aspettavamo. La miglior canzone, già ampiamente annunciata, è Shallow di Lady Gaga, non premiata come attrice protagonista per A Star is Born ma meritatissima vincitrice di quest'altra statuetta con un pezzo meraviglioso, oltre che neo single con un matrimonio finito prima di iniziare. Eravamo già tutte impazzite vedendo la signorina Gaga e Bradley Cooper esibirsi live a Las Vegas, ma stanotte... Lui che circumnaviga l'asta del microfono, si accomoda di fianco a lei al piano, la abbraccia e cantano a due voci a un solo microfono. Il sogno, la favola. Irina Shayk, meravigliosa moglie di lui, fa finta di non tenerci e si presenta in dolcevita nero mentre tutto il mondo rema contro il suo matrimonio. Ma stanotte è stato magico: Lady Gaga in Dior nero, lui bellissimo come sempre. La morale è una sola: se sei una come Lady Gaga devi cantare più forte delle altre e nemmeno se sei una Irina puoi stare veramente tranquilla...

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