Notizie su Bergamo e provincia

Notizie su Bergamo e provincia (30 maggio-4 giugno 2016)

Notizie su Bergamo e provincia (30 maggio-4 giugno 2016)
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4 GIUGNO

 

1 - Fara d'Adda, cinque giovani stranieri circondano un 86enne e lo rapinano

Un anziano di 86 anni, la sera di venerdì 4 giugno, è stato aggredito da 5 giovani stranieri a Groppello d'Adda. Gli aggressori lo hanno strattonato facendolo cadere per rapinarlo. L’uomo, un pensionato di Fara d’Adda, è stato avvicinato prima da uno dei giovani, poi dagli altri. I malviventi hanno rubato all'86enne il portafogli contenente denaro, carte di credito e documenti, prima di fuggire. L’anziano è riuscito a tornare a casa e ad avvisare il figlio dell'aggressione subita. Quest’ultimo ha accompagnato il padre all’ospedale di Treviglio, dove è tuttora ricoverato. È ferito ma fortunatamente non in maniera grave.

2 - Madone, 46enne morto dopo esser stato colto da un malore mentre giocava a tennis

Nel pomeriggio di sabato 4 giugno, un 46enne di Madone è morto dopo esser stato colto da malore mentre si trovava al Centro sportivo di Bonate Sotto. L'uomo stava giocando a tennis, quando s'è improvvisamente accasciato al suolo. Nonostante i rapidi soccorsi, i medici accorsi sul luogo dell'incidente non hanno potuto fare altro che constatare la morte dell'uomo, probabilmente vittima di un arresto cardiaco.

3 - Verdello, 25enne marocchino arrestato per spaccio

Nella serata di venerdì 3 giugno, durante un'operazione contro lo spaccio di sostanze stupefacenti, la Polizia di Stato della questura di Bergamo ha arrestato un 25enne marocchino. Si tratta di Bezzari Oussama, di Verdello, regolare sul territorio italiano, disoccupato e con precedenti per ricettazione, falso, resistenza a pubblico ufficiale e violazione del codice della strada. Il ragazzo è stato colto nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. In particolare, in seguito a una perquisizione personale e della sua auto, sono stati trovati circa 100 grammi di cocaina, in parte celati nel rivestimento in tessuto del tetto del veicolo e in parte nell’abitazione all’interno di un contenitore di riso, di un bilancino di precisione e di altro materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi. Sono stati anche sequestrati 13.680 euro in contanti. La mattina di sabato 4 giugno, al Tribunale di Bergamo, è stato convalidato l'arresto.

4 - Alle 18.30 di venerdì 3 giugno è stata completata la passerella di Christo sul lago d'Iseo

Alle 18.30 di venerdì 3 giugno, Montisola è stata ufficialmente collegata a Sulzano. La passerella di Christo, il progetto artistico rinominato The Floating Piers, è oramai in fase di conclusione. La prossima settimana verrà posato il telo giallo/oro che ricoprirà l'intero percorso, ma intanto il lavoro più difficile è stato completato: Montisola è, da qualche ora, collegata alla terra ferma grazie al grande progetto dell'artista bulgaro-americano. La posa dell'ultimo dei 30 moli che compongono la passerella, che di fatto apre la strada alla volata finale per l’apertura prevista per il 18 giugno, è stato festeggiato con un applauso e con tante foto, alcune delle quali subito pubblicate sui social network.

5 - A Sarnico si alza vertiginosamente il livello del lago

Mentre sale l'attesa per l'apertura della passerella di Christo, sul lago d'Iseo preoccupa il livello dell'acqua. Nella notte tra venerdì 3 e sabato 4 giugno, infatti, sono state alzate le paratie alla diga di Sarnico per far scendere il livello del lago. Il deflusso è stato fatto lievitare da 89 metri cubi al secondo a 107 metri cubi. Di conseguenza il livello del lago sta calando, scendendo da +106 centimetri +103 al misuratore di Sarnico. Senza la manovra di aumento del deflusso il lago avrebbe a breve raggiunto il limite massimo di +110 centimetri. Già ora il livello è di 20 centimetri sopra la media del periodo e altrettanti per quanto riguarda la media di deflusso in pianura, mentre gli afflussi a Lovere-Costa Volpino si mantengono sugli 85 metri cubi il secondo, misura comunque inedita per la stagione.

6 - Processo a Bossetti, nella prossima udienza la difesa parlerà del Dna

La prossima udienza del processo nei confronti di Massimo Bossetti, l'uomo accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio, è in programma per venerdì 10 giugno. Sarà una delle ultime, visto che la Corte d'Assise ha previsto la sentenza per l'inizio di luglio. Il prossimo appuntamento in aula prevede la conclusione dell'arringa dei legali dell'imputato, Claudio Salvagni e Paolo Camporini. I due avvocati cercheranno di smontare pezzo per pezzo il castello accusatorio illustrato dal pm Letizia Ruggeri nelle 13 ore di requisitoria delle scorse settimane. In particolare, dopo che nelle precedenti udienze i legali di Bossetti si erano concentrati sulle conclusioni del consulente medico legale del pm, la professoressa Cristina Cattaneo, su ora e luogo del decesso, sulla permanenza nel campo di Chignolo d’Isola del corpo della povera Yara, sui filmati delle telecamere e sulle ricerche nei computer dell'imputato, gli avvocati si soffermeranno su quella che è ritenuta la prova principe del processo: il Dna di Bossetti rinvenuto sul corpo di Yara. L'udienza successiva è fissata per il 17 giugno e sarà quella dedicata alle repliche delle parti. Poi, l'1 luglio, la camera di consiglio della Corte e il verdetto.

7 - Oggi alle 15 i funerali dell'avvocato Nino Scopazzo

I funerali di Nino Scopazzo, noto avvocato 57enne morto mercoledì 1 giugno in seguito a un tragico incidente stradale avvenuto in via Zanica, a Bergamo, mentre era in sella al suo scooter, saranno celebrati sabato 4 giugno alle 15 nel Tempio Votivo di via Statuto a Bergamo. Il pm Antonio Pansa, nel pomeriggio di venerdì 3, ha deciso di non procedere all'autopsia del cadavere, ritenendo già chiara la dinamica dell'incidente che ha portato alla morte dell'avvocato. Scopazzo è stato travolto da un'altra vettura, guidata da un 51enne di Valbrembo, mentre percorreva l’ex statale. L’impatto è stato molto violento, Scopazzo è stato inizialmente tenuto in vita dall'intervento dei soccorritori nonostante l'arresto cardiaco, ma le sue condizioni era gravissime e l’avvocato è deceduto poco dopo, una volta giunto all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. L'uomo alla guida dell'auto, feritosi soltanto lievemente, è intanto indagato per omicidio stradale.

8 - Il caso dell'azienda Tecnochem di Barzana fallita per i mancati pagamenti di Expo

Bergamonews, sabato 4 giugno, racconta la triste vicenda della Tecnochem, azienda di Barzana fallita per non essere stata pagata per i lavori compiuti nell'ambito dell'Expo. Una commessa importante, da 2 milioni di euro, che poteva risollevare le sorti di un’azienda in difficoltà e che, invece, si è trasformata nell’ultima mazzata, quella definitiva: così è fallita la Tecnochem, azienda specializzata nello sviluppo di tecnologie e componenti per l’edilizia, che ha aspettato invano i pagamenti di un consorzio all’interno dell’area di Expo. La vicenda, ricostruita dal noto sito Fanpage, risale al mese di aprile, quando l’azienda ha dichiarato fallimento, seguita dal curatore Claudio Maroncelli. La Tecnochem aveva stipulato un contratto con un consorzio all’interno di Expo, realizzando i primi 300 metri della galleria di Cascina Merlata con materiali e manodopera propri: «Expo avrebbe dovuto pagarci a maggio – ha spiegato a Fanpage l’ex titolare Maria Luisa Rosignoli –. Poi i pagamenti sono slittati e abbiamo capito che qualcosa non andava. Di questi 2 milioni di euro di credito che noi pensavamo di ricevere in quell’anno non abbiamo visto nulla e il mancato introito di una cifra del genere nella nostra azienda ha scombussolato tutto. Se ci avessero pagato i 2 milioni di euro non saremmo stati costretti a chiudere. Circa 65 persone, più gli agenti, che perdono il lavoro è un dramma per la società».

9 - Redona, ragazza in bici sfiorata dal lancio di una bottiglia

L'episodio è stato reso noto sul gruppo Facebook "Sei di Bergamo se...". Una ragazza è stata sfiorata da una bottiglia mentre, una sera, stava tornando a casa sulla pista ciclabile di Redona, dietro all’Esselunga di via Corridoni, all’altezza della biblioteca. Fortunatamente non ha riportato ferite ed è scappata. Dopo il suo post su Facebook si è scoperto che non era il primo caso e che in molti hanno segnalato la scarsa sicurezza di quel tratto di ciclabile. La ragazza, poi intervistata da Bergamo Tv (anche se ha preferito restare anonima), racconta: «Secondo me c’era qualcuno nascosto dietro a un albero, che probabilmente si diverte così. Non è la prima volta che succedono cose del genere».

10 - Inaugurati la sera del 3 giugno gli spazi estivi in Città Alta. Scarsa affluenza a causa del maltempo

La sera del 3 giugno (con una o due sere di ritardo rispetto al programma iniziale) sono stati inaugurati gli spazi estivi comunali in Città Alta. Il meteo incerto e le forti piogge del pomeriggio, però, hanno convinto molti a rimandare l'inizio dell'estate bergamasca e così l'affluenza sugli spalti è stata assai modesta. Poche persone hanno deciso di ritrovarsi e mangiare qualcosa sotto i tendoni. La spazio di San Giacomo è gestito dal bar Flora di piazza Vecchia. A Sant’Agostino invece c’è la Comunità delle Botteghe di Bergamo Alta, 14 realtà commerciali del centro storico coinvolte secondo una formula ormai consolidatasi negli ultimi anni. Di livello la proposta enogastronomica, ma spiccano anche alcune attività di animazione, come l’Olimpiade per i bambini e le Notti Donizettiane, pensate per valorizzare il grande compositore bergamasco anche in un ambiente inusuale. La Birreria di Bergamo Alta è invece allo spazio di San Michele con alcune novità, tra cui un palco circolare per il programma musicale e iniziative come l’Aperibus, con drink a 3 euro per tutti coloro che scelgono di raggiungere lo spalto con i mezzi pubblici. Insieme all’inaugurazione degli spazi estivi sulle Mura, è entrata in vigore anche l’ordinanza che consente l’accesso al centro storico (escluse le Ztl naturalmente) anche ai ciclomotori con cilindrata superiore ai 50 cc durante le chiusure nei weekend.

 

3 GIUGNO

 

1 - Morte di Nino Scopazzo, automobilista indagato per omicidio stradale. Il pm dice no all'autopsia

È indagato per omicidio stradale l’automobilista coinvolto nell’incidente che mercoledì 1 giugno è costato la vista all’avvocato 57enne di Bergamo Nino Scopazzo, avvenuto in via Zanica in città. Si tratta di un 51enne di Valbrembo, che avrebbe tagliato la strada, alla guida della sua auto, a Scopazzo, che si trovava in sella al suo scooter. Il pm Antonio Pansa, intanto, ha deciso di non disporre l’autopsia sul cadavere del legale, ritenendo non siano dubbi sulla dinamica del sinistro. Secondo quanto ricostruito dagli agenti, Scopazzo era appena uscito dalla palestra e a bordo del proprio scooter stava percorrendo la provinciale Cremasca quando è stato travolto dalla vettura guidata dal 51enne che si stava immettendo sulla carreggiata dal centro Galassia. Scopazzo, noto avvocato penalista cittadino (il suo studio era in via Masone), era sposato con una collega, Piera Pedersoli, dalla quale aveva avuto due figlie, Francesca e Alessia, entrambe ventenni. Un paio d’anni fa aveva perso un cugino sempre in un incidente in scooter.

2 - Mapello, arrestati tre marocchini con l'accusa di spaccio

Tre marocchini, zio e due nipoti, sono stati arrestati dai Carabinieri di Almenno San Salvatore con l'accusa di spaccio di droga. Secondo le forze dell'ordine, in 6 mesi i tre avrebbero spacciato 800 dosi di cocaina, incassando 40mila euro, nella zona dell’Isola, in particolare a Mapello. Si tratta di Said Harmouchi, 43 anni, sposato con figli e regolare in Italia, residente a Mapello, e i nipoti Abderrazzaj e Badr Harmouchi, 33 e 29 anni, anche loro residenti a Mapello e già noti alle forze dell’ordine. Durante il blitz nella casa del 43enne, i Carabinieri hanno trovato anche 7 biciclette rubate, 5 computer e 2 iPad, anch’essi rubati, alcuni dalla scuola elementare di Prezzate.

3 - Lovere, dopo gli scontri dello scorso weekend presentata querela contro gli agenti

Rifondazione Comunista ha annunciato che la mattina di venerdì 3 giugno è stata depositata presso la Procura di Bergamo una querela per procurate lesioni «nei confronti degli agenti (di cui si chiede l’identificazione) autori del pestaggio di tre antifascisti che hanno manifestato pacificamente sabato scorso contro una parata neofascista al cimitero di Lovere ove è ubicato il sacrario dedicato ai 15 partigiani – i Tredici Martiri di Lovere e i fratelli Pellegrini – trucidati dai fascisti». Il partito continua spiegando che tra i feriti c'è anche il segretario provinciale di Prc Francesco Macario, già assessore all’urbanistica di Bergamo e dirigente dell’Anpi. All'annuncio della querela era presente anche Ezio Locatelli, della segreteria nazionale, che ha detto: «Sono troppi i casi in cui l’eccesso o l’abuso della forza pubblica rimane impunito. Nel caso di Lovere c’è stata la sollevazione di tutte le forze democratiche e antifasciste che chiedono l’accertamento delle responsabilità oltre che il divieto di manifestazioni incompatibili con luoghi consacrati al sacrificio degli uomini e delle donne che hanno fatto la Resistenza».

4 - Sorisole, scooter non si ferma all'alt e investe un maresciallo dei Carabinieri

Giovedì 2 giugno, alle 19 circa, un uomo alla guida di uno scooter non si è fermato all'alt intimatogli da una pattuglia dei Carabinieri e, nella fuga, ha anche investito un maresciallo dell'Arma. Fortunatamente il carabiniere, il maresciallo capo Giovanni Marchetti, comandante della stazione dell’Arma di Villa d’Almè, non è rimasto ferito. L’incidente si è verificato in via Roma: Marchetti, assieme ad alcuni colleghi, era impegnato in un servizio perlustrativo antidroga. Quando il militare ha intimato l’alt a un ciclomotore, chi lo stava guidando, invece di rallentare, ha proseguito la sua corsa, travolgendo il carabiniere. Pare che il ciclomotore fosse condotto da un extracomunitario, un cittadino marocchino. Con il maresciallo a terra, l’investitore ha abbandonato il mezzo ed è scappato a piedi: le ricerche nella zona non hanno dato esito. Il motociclo è stato sequestrato.

5 - Clochard 40enne trovato morto al parco di Osio Sotto

Il cadavere di un uomo di circa 40 anni, di origini indiane, è stato rinvenuto nella mattina di giovedì 2 giugno al parco di Osio Sotto, in via delle Industrie. Il ritrovamento è avvenuto poco prima delle 6 del mattino. Immediato l’arrivo dei carabinieri della compagnia di Treviglio, di un’ambulanza e di un’automedica. Secondo i primi rilievi sul corpo dell’uomo non ci sarebbero segni di violenza. La Scientifica dei carabinieri è al lavoro per ricostruire con precisione l’accaduto e dare un’identità al senzatetto.

6 - Nembro, sassi contro un'auto

Sassi lanciati verso auto in transito, dall'alto, a Nembro. L'episodio ha interessato l'auto di una mamma con a bordo la propria bambina, che stava transitando la sera dell'1 giugno sotto la nuova piazza dietro la biblioteca, una sorta di terrazza che si affaccia sulla vecchia provinciale della Val Seriana. A un certo punto l'auto della donna è stata centrata da alcuni sassi lanciati dall'alto. I sassi hanno rotto il parabrezza anteriore dell'auto. Mamma e figlia non sono rimaste ferite, ma lo spavento è stato grande. La polizia locale di Nembro sta ora visionando le riprese delle telecamere della zona.

7 - Val Brambilla, torna a muoversi la frana

Come riporta L'Eco di Bergamo, la frana a Laxolo di Val Brembilla, in località Caremondi, già attiva da anni e con un peggioramento importante avvenuto proprio il 2 giugno di un anno fa, martedì 31 maggio è tornata a muoversi. E fa paura. La frana riguarda la valle del Molino, piccolo corso che finisce poi nel torrente Brembilla. Da anni le sponde cedono, erose dall’acqua. Il 2 giugno 2015, 3mila metri cubi di terra finirono nel torrente. Un boato svegliò all’alba i residenti di Caremondi, il fronte della frana era di 40 metri, il terreno pieno di crepe. E poi tanta paura. Che non li ha lasciati in questi 12 mesi trascorsi da quel giorno. «Interverremo d’urgenza – spiega Claudio Merati, della Sede territoriale della Regione – con una spesa di circa 40mila euro. È sceso parecchio materiale che è andato a depositarsi nel torrente Brembilla. Potrebbe creare una situazione pericolosa». Da venerdì 3 giugno, quindi, via alla rimozione e alla pulizia da alberi e terra lungo il percorso della valle del Molino e sul torrente Brembilla. Ma sarà solo una soluzione tampone, per evitare il peggioramento di un dissesto idrogeologico importante, conosciuto da anni e in continuo movimento, lentamente o con episodi più considerevoli. Un intervento la cui realizzazione dovrebbe costare due milioni e 800mila euro, fondi che al momento non ci sono.

8 - Protesta contro la costruzioni di centrale idroelettriche a Vertova

Sorpresa e allarme a Vertova per la notizia del progetto di realizzare in Val Vertova due centrali idroelettriche da parte dell’immobiliare Il Sole, società che ha sede a Piancogno in Valcamonica. La voce circolava già da alcuni mesi quando il Comune, su richiesta della Provincia, ente preposto a questo specifico settore, aveva pubblicato all’albo e nel proprio sito la richiesta avanzata dalla società. Ultimamente ci ha pensato il Partito della Rifondazione comunista Valle Seriana - Collettivo politico di Alzano Lombardo a portare alla ribalta il progetto, ponendo in guardia dai rischi che la realizzazione dei due impianti comporterebbe per una valle fino ad oggi rimasta incontaminata, capace di richiamare moltissimi visitatori. Come spiega L'Eco di Bergamo, anche l’amministrazione comunale prende posizione, facendo notare che «l’intervento così progettato e proposto prevede interventi edilizi in un contesto ambientale naturalistico di rilevante pregio – spiega il sindaco Luigi Gualdi –. La quantità di acque da derivare dal torrente potrebbe incidere negativamente sull’equilibrio naturalistico del contesto paesaggistico, già vincolato ai sensi della legge 42 del 2004 nonché tutelato dal Pgt del Comune e ogni intervento deve prevedere azioni di salvaguardia e compensazione del contesto ambientale. Ciò premesso, l’amministrazione non può fare a meno di rilevare che l’invocazione del principio della pubblica utilità per la realizzazione dell’intervento così come previsto dalla normativa vigente, non può prescindere dalla parimenti invocazione dell’interesse pubblico per la tutela di un patrimonio naturalistico». La spesa per la realizzazione dei due impianti è stata prevista in circa 850mila euro ciascuno.

 

1 GIUGNO

 

1 - Incidente in via Zanica, morto l'avvocato Nino Scopazzo

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Un incidente rivelatosi purtroppo mortale è avvenuto alle 14.30 circa di mercoledì 1 giugno in via Zanica a Bergamo. La vittima è Nino Scopazzo, avvocato 57enne figlio di Gianni Scopazzo. Stando a quanto riportato da L'Eco di Bergamo, un'auto guidata da un 50enne di Valbrembo è uscita dal Centro Galassia e si è scontrata con lo scooter su cui viaggiava il 57enne, che andava invece sulla Cremasca in direzione di Bergamo. L’urto è stato molto violento e l’avvocato è stato sbalzato dallo scooter. Il 57enne, andato in arresto cardiaco, è stato rianimato sul posto dai soccorritori giunti pochi istanti dopo lo scontro sul posto, intubato e trasportato in ambulanza al Papa Giovanni, dove è però deceduto poco dopo. Il 50enne, ferito lievemente, è stato invece trasferito a Seriate.

2 - In arrivo 160 richiedenti asilo a Ponte San Pietro e Rota Imagna

Un albergo e una secolare struttura religiosa: sono due delle destinazioni che nei prossimi mesi potranno accogliere i profughi destinati alla provincia di Bergamo. Secondo quanto riportato da L'Eco di Bergamo, i primi 30, provenienti da Ghana, Gambia e Nigeria, sono arrivati lunedì sera. Ora si deve cominciare a pensare all’ormai ciclica emergenza dei mesi estivi. Lo scorso inverno un bando della prefettura aveva cercato 500 posti, ma ne aveva trovati solo 85. Ora si sta preparando un nuovo bando, che però avrà tempi lunghi. Nel frattempo alcuni nuovi spazi sono stati trovati. Nel primo caso si è fatto avanti un privato, il proprietario dell’Hotel Residence Borgo Brianteo di Ponte San Pietro. Il grande albergo ha ben 120 camere e il proprietario ha segnalato alla prefettura la sua disponibilità ad accogliere 100 profughi. La seconda destinazione è Rota Imagna: Villa Montenegro delle suore Orsoline nell’ultimo secolo è servita da asilo e colonia e potrebbe ora ospitare 60 migranti.

3 - Processo ultrà, la deposizione dell'ex capo della Digos: «Il Bocia è come se fosse un Capo di Stato»

Nell'udienza tenutasi il 31 maggio e relativa al processo che vede come imputato Claudio Galimberti, detto il Bocia, insieme ad altri 5 esponenti della tifoseria atalantina, ha parlato Francesca Ferraro, ex capo della Digos (oggi capo di gabinetto) della questura di Bergamo. La donna ha detto che «Galimberti si muove come fosse un Capo di Stato. Sstringe patti anche all’estero, come il gemellaggio con i tifosi del Francoforte. Ma sono davvero poche le tifoserie con cui gli ultrà atalantini vanno d’accordo. Praticamente nessuna tranne la Ternana e la Sampdoria. Per il resto sono tutti nemici». A parere della Ferraro non c'è dubbio che il Bocia sia a capo di un sistema organizzato. Il presidente del collegio giudicante, Giovanni Petillo, è interessato ad appurare i contorni di quello che in un altro memento dell’udienza aveva paragonato a «una sorta di mondo parallelo» e ha dunque chiesto alla Ferraro: «La Curva fa anche della beneficenza, quindi alla base c’è un minimo di struttura?». L'ex dirigente della Digos ha risposto: «Sì, assolutamente. Inoltre, da quando c’è in vigore il Daspo e Galimberti non può più entrare allo stadio, si avvale di soggetti a lui molto vicini, che sono sua diretta emanazione». «Un po’ come amministratori di diritto e amministratori di fatto», commenta il giudice. «Sì, ma qui dobbiamo parlare di reati», obietta l’avvocato Andrea Pezzotta, uno dei difensori del Bocia, che sfida l’ex capo della Digos: «Mi sa indicare una sola circostanza in cui è stato commesso un reato, pilotato dall’esterno da Galimberti?». «L’attività tecnica l’ha fatta la squadra mobile», replica la dirigente. Proprio all’ex capo della mobile, Giampaolo Bonafini, oggi a Venezia, toccherà parlare in aula nella prossima udienza.

4 - Calcinate, donna di 60 anni grave dopo essere stata investita dalla figlia

Alle 8.20 di mercoledì 1 giugno, a Calcinate, una donna di 60 anni sarebbe stata investita dalla figlia che stava facendo retromarcia con la macchina, davanti a casa. La 60enne è caduta a terra dopo essere stata urtata dalla vettura e le sue condizioni sono apparse subito gravi, tanto che è stata trasferita in codice rosso all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. La sua prognosi è al momento riservata. Pare che la figlia della 60enne stesse facendo retromarcia e non si sarebbe accorta della presenza della mamma che è stata così travolta.

5 - Presunto caso di eutanasia all'ospedale di Seriate, la famiglia della vittima chiede la riesumazione del corpo

Il pm Carmen Pugliese, nei prossimi giorni, affiderà un incarico di consulenza a un medico legale per affrontare il caso di Roberto Antonetti, 31enne morto il 16 marzo all’ospedale Bolognini di Seriate, dove era ricoverato da alcuni giorni per un adenocarcinoma al quarto stadio. L’imprenditore, originario di Terracina (Latina) ma residente a Osio Sotto, padre di una bimba di tre anni, era deceduto dopo la somministrazione di morfina e il distacco del respiratore artificiale da parte di una dottoressa del reparto di Rianimazione. Il medico aveva avvisato i parenti della necessità di praticare una «terapia compassionevole», per accompagnare il paziente dal sonno alla morte. Nella denuncia ai carabinieri effettuata il giorno successivo, la moglie dell'uomo aveva però sostenuto che nessun parente fosse stato informato del distacco del respiratore e che la reazione improvvisa del paziente aveva fatto ritenere che potesse vivere ancora alcune ore, o forse giorni. La denuncia ha portato all’apertura di un fascicolo d’inchiesta e l’iscrizione della dottoressa nel registro degli indagati, con l’ipotesi di omicidio volontario. Il primo passo del consulente incaricato del caso dal pm sarà quello di analizzare la cartella clinica di Antonetti. E dopo la valutazione dell’esperto, il sostituto procuratore deciderà se serviranno altri accertamenti, anche disponendo una riesumazione, che non è affatto esclusa. Sulle cause della morte di Roberto Antonetti sembrano avere le idee chiare, però, i suoi familiari, che intervengono attraverso l’avvocato Amleto Coronella: «C’è stato un decesso per asfissia che, secondo noi, non doveva esserci. Il respiratore andava riattaccato nel momento in cui il paziente ha mostrato una netta reazione alla mancanza di ossigeno. Abbiamo già preso contatti con il pubblico ministero Carmen Pugliese e con un medico che sarà il nostro consulente di parte. Lo nomineremo formalmente non appena il magistrato disporrà la consulenza, entro settimana prossima». L’Asst Bergamo Est (ex Azienda ospedaliera Bolognini) continua a non voler commentare la notizia. Ma, stando a quanto riportato dal Corriere della Sera Bergamo, dalla Rianimazione filtrano voci sulla dottoressa: è tranquilla, certa che la sua posizione possa essere valutata con la massima serenità dalla Procura, perché avrebbe seguito per filo e per segno i protocolli della terapia compassionevole.

6 - Sparizione di Fabrizio Garatti a Costa Volpino, aperto un fascicolo d'indagine

La Procura ha aperto un fascicolo d'indagine per la sparizione di Fabrizio Garatti, l’impiegato 44enne di Pisogne (Brescia) di cui non si hanno più notizie da giovedì scorso. Per il momento non ci sono ipotesi di reato specifiche, si tratta di un generico caso di scomparsa. Tutte le ipotesi restano al momento valide, a partire dall’allontanamento volontario, fino alle eventualità più drammatiche, come il rapimento o l’omicidio. I Carabinieri di Clusone stanno passando al setaccio le ultime ore di vita di Garatti, cominciando dagli ultimi contatti avuti sul suo cellulare, che è stato trovato nell’abitacolo del suo fuoristrada, rinvenuto sabato 28 maggio posteggiato a Costa Volpino. È emerso che nella giornata di giovedì il 44enne aveva in effetti incontrato delle persone, alcune delle quali già contattate e sentite dai Carabinieri.

7 - Variante di Cisano, progetto approvato ma serve il supporto dell'Anas

Il 30 maggio è arrivato il via libera ufficiale alla realizzazione della variante di Cisano, 3 chilometri di strada che dovranno aggirare il paese partendo dalla località Bisone e passando sotto la Briantea, quasi al confine con Brivio. Il progetto definitivo è dunque approvato e la copertura finanziaria dei 40 milioni necessari c’è: 25 milioni già stanziati nel 2006 dal ministero delle Infrastrutture, 5 milioni dalla Regione, 1,113 dalla Provincia di Bergamo e altri 8,1 milioni ottenuti sempre dalla Provincia grazie allo Sblocca Italia. Ma c'è un problema: la Provincia potrebbe anche procedere alla gara d’appalto, ma, come sostiene il delegato alle Infrastrutture Pasquale Gandolfi al Corriere della Sera Bergamo, «non sarebbe in grado di spendere i soldi. Il governo ci chiede di anticipare i fondi stanziati, avremmo serie difficoltà a fare un mutuo a causa del Patto di Stabilità». L’ipotesi che arriva in soccorso è un’altra, e passa dall’Anas. La manutenzione di più strade provinciali (spesso ex statali) dovrebbe infatti tornare alla società statale. È il caso della Briantea stessa. E in questo quadro la Provincia starebbe trattando con l’Anas per trasferire all’azienda pubblica tutto il pacchetto della variante, dall’appalto in poi, incluso l’anticipo delle risorse.

8 - Martinengo, casualmente scoperto un ricercato

Nei giorni scorsi, a Martinengo, durante una serie di servizi contro l’immigrazione clandestina, gli agenti della Polizia locale hanno scovato un 35enne indiano ricercato. Come spiega Bergamonews, l’uomo stava scaricando merce dal proprio furgone, alcolici e alimentari, per consegnarla a un esercizio alimentare del paese. I poliziotti lo hanno notato in quanto si trovava in divieto di sosta. Il 35enne era sprovvisto dei documenti, sia personali che del veicolo. Aveva con sé solo alcune fotocopie, peraltro poco chiare. Gli agenti hanno quindi deciso di portarlo al comando di piazza Maggiore per gli accertamenti del caso. A suo carico è risultato essere presente il rigetto del suo permesso di soggiorno a lungo termine, a seguito di un’ordinanza emanata dalla questura di Bergamo a causa di una condanna penale. Dopo l’identificazione, lo stesso è stato deferito in stato di libertà per la relativa violazione della legge sull’immigrazione. Come da prassi, se non dovesse lasciare autonomamente il territorio nazionale, se nuovamente rintracciato verrà espulso coattivamente.

9 - Nuova allarme furti a Gorle, svaligiati alcuni box

Raid notturno, tra lunedì 30 e martedì 31 maggio, in via Roma a Gorle, dove all’altezza del civico 12 alcuni malviventi hanno preso di mira 14 box, aprendone un paio. A riferirlo è L'Eco di Bergamo. Nonostante il gran numero di garage visitati, i ladri hanno rubato solo alcune biciclette – almeno 4 – per un valore non superiore ai 3mila euro. Ad accorgersi dei fatti, martedì mattina, gli stessi condomini che, immediatamente, hanno controllato i propri box e verificato la situazione con i vicini di casa, avvertendo anche i Carabinieri. I militari, dopo esser giunti sul posto nel pomeriggio per verificare le condizioni dei posti auto, hanno raccolto le numerose testimonianze. Per aprire i garage, i ladri hanno bucato la lamiera della basculante e, con un ferretto, hanno azionato la leva che consente di sbloccare il cilindro. Una volta aperto il box, i malviventi hanno potuto ispezionare i locali, senza che nessuno si accorgesse di nulla. L’episodio ha suscitato molta paura nella zona, un quartiere già bersagliato da furti in appartamento nello scorso inverno.

 

31 MAGGIO

 

1 - Uccise la moglie 19enne Sara El Omri a coltellate, condannato a 17 anni e 4 mesi Amine El Ghazzali

Martedì 31 maggio è stato condannato a 16 anni di reclusione per omicidio e a 1 anno e 4 mesi per maltrattamenti Amine El Ghazzali, l'uomo colpevole dell’omicidio della moglie Sara El Omri, di appena 19 anni. I tragici fatti risalgono al 2 giugno 2015, quando sulla pista ciclabile di Albino, lungo il fiume Serio, la ragazza fu trovata agonizzante da alcuni passanti. Prima di morire era riuscita a dire: «Lui mi ha ucciso», riferendosi al marito che in quel momento era presente insieme ai primi soccorritori. La ragazza fu uccisa, come ha poi stabilito l’autopsia, con ben 24 coltellate. Il giudice ha stabilito una provvisionale di 100mila euro per il papà e 100mila euro per la mamma della giovane vittima. Proprio la madre della 19enne, durante la lettura della sentenza, è scoppiata in un pianto disperato. Il marocchino ha ucciso la moglie perché lui l’avrebbe sposata soltanto per ottenere il permesso di soggiorno. Ma quando la sua amante, allora 16enne, era rimasta incinta, al 26enne s’era presentata un'occasione inattesa: diventando padre del bimbo di una cittadina elvetica, per regolarizzarsi avrebbe potuto ricorrere al ricongiungimento familiare. Tra Amine e Sara la sera del 2 giugno era scoppiato un litigio, con lui che aveva impugnato un coltello e aveva inferto 24 colpi alla moglie. «Camminavo davanti a loro e li sentivo discutere. Poi mi sono voltata e lei era a terra»,è stata la versione fornita dall'amante 16enne dell'uomo. Versione che in questi 11 mesi ha fornito altre quattro volte, risultando sempre coerente.

2 - Pierino Persico nominato da Mattarella Cavaliere del Lavoro

L’imprenditore Pierino Persico è tra i 25 nuovi Cavalieri del Lavoro nominati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella martedì 31 maggio. Il Capo dello Stato ha firmato il decreto su proposta del ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Pierino Persico, classe 1947, è presidente del Persico Group ed è l’unico bergamasco tra i nuovi Cavalieri del Lavoro nominati. Inizia a lavorare a 14 anni come apprendista in una fonderia e nel 1976 inizia la sua avventura con la Persico. 40 anni – celebrati quest’anno con un fitto programma di iniziative in Val Seriana – vissuti tutti d’un fiato: da un sottoscala di Albino nel 1976, per dare vita ai primi stampi per moto, macchine da scrivere e giocattoli, all’attuale sede di Nembro e ai numeri impressionanti, cioè 110 milioni di euro di fatturato e 500 dipendenti. Pierino Persico realizza ancora stampi: per il settore automobilistico, per quello industriale, per l’aerospaziale e per barche supertecnologiche che competono nelle più importanti regate a livello mondiale.

3 - Rapina in una sala slot a Grumello: pistola alla tempia della dipendente e bottino da 40mila euro

Attimi di panico la mattina di lunedì 30 maggio alla sala slot Show Games di Grumello del Monte. Un uomo, infatti, ha chiesto alla dipendente di poter avere un caffè e quando la ragazza gliel'ha portato le ha puntato una pistola alla tempia e le ha sussurrato di stare calma, costringendola a tornare nell’ufficio dove c’era la sua collega. E lì, dopo aver legato i polsi alle due donne con delle fascette, in pochi minuti ha arraffato tutto il denaro presente. Stando a una prima stima, pare che il bottino sia davvero consistente: circa 40mila euro. Le macchinette, infatti, erano state appena svuotate e di lì a poco sarebbe dovuto passare il titolare a ritirare l’incasso. Il rapinatore è poi scappato all’esterno della sala slot, dove un complice lo aspettava al volante di una vettura con la quale i due si sono dileguati. La dinamica dei fatti è piuttosto chiara, anche perché le telecamere interne hanno filmato tutte le fasi del colpo, durato una manciata di minuti. I Carabinieri sarebbero già sulle tracce dei due rapinatori. Si tratterebbe di due italiani.

4 - Comunità musulmana divisa, Palazzo Frizzoni pensa a due luoghi diversi per il Ramadan

La divisione all’interno della comunità islamica di Bergamo, nata a inizio anno, non s'è ancora ricomposta, creando più di un problema sia ai residenti di via Cenisio, dove si trova il centro culturale e la moschea solitamente utilizzata per la preghiera dagli islamici, sia al Comune di Bergamo, che da tempo tenta una mediazione tra le parti, senza però ottenere alcun risultato. Ora, per correre ai ripari in vista dell'imminente Ramandan, che si aprirà lunedì 6 giugno, Palazzo Frizzoni sta cercando una soluzione: «Offrire due luoghi distinti alle due fazioni della comunità islamica di Bergamo per sollevare i residenti di via Cenisio da eventuali disordini» ha dichiarato l’assessore Giacomo Angeloni, che ha una delega per il rapporto tra Comune e le comunità religiose di Bergamo, a Bergamonews. L'assessore spiega: «Sarà un Ramadan più complicato degli ultimi otto anni proprio perché questa scissione ha creato due comunità dopo l’acquisto di uno stabile in via San Fermo. Il Comune di Bergamo ha cercato da fare da cerniera per creare del dialogo tra le due realtà. Ci sono forti pressioni di potere ed economiche. Dal 18 febbraio si è costituito un comitato che prega in strada creando problemi, non solo nella giornata di venerdì». Molto probabilmente uno dei due luoghi adibiti a centro di preghiera sarà un piazzale di proprietà del Comune, che non sarà quello della Celadina, mentre l’altro sarà una palestra, sempre di proprietà comunale, a pagamento. Angeloni afferma di non temere le polemiche o i possibili attacchi da parte dell’opposizione, in primis della Lega: «A polemiche strumentali noi rispondiamo con la voce dei residenti di via Cenisio che da febbraio hanno sotto casa almeno 300 o 400 persone che pregano per strada. E assicuro che chi vorrà far polemica che i residenti di via Cenisio merita rispetto, così come merita rispetto la libertà religiosa che noi intendiamo mantenere e garantire».

5 - L'allarme del sindaco di Stezzano: «Pochi dipendenti comunali, rischiamo di dover chiudere»

Il sindaco di Stezzano Elena Poma, in una lettera consegnata al presidente del Consiglio Matteo Renzi in occasione della visita alla Freni Brembo lo scorso 21 maggio e inviata anche ai parlamentari bergamaschi, lancia l'allarme: «Con una situazione del genere non possiamo più andare avanti e ci troveremo costretti a chiudere alcuni uffici». Il Comune dell’hinterland, che conta oltre 13mila abitanti, si trova infatti in una situazione di emergenza a causa della mancanza di personale. In municipio lavorano 35 dipendenti che, a causa di pensionamenti già programmati, il prossimo anno scenderanno a 32. Come sottolineato dal sindaco nella missiva, «se facessimo riferimento al decreto per gli enti locali che hanno dichiarato il dissesto finanziario, Stezzano dovrebbe avere 90 dipendenti». Difficile quindi lavorare in tali condizioni, senza contare la preoccupazione per gli anni a venire. «Nel 2017 sarà impossibile far fronte alle necessità della nostra popolazione - scrive il sindaco -. Il Comune sarà costretto a chiudere uffici indispensabili come l’ufficio ambiente, quello per la gestione del patrimonio, l’ufficio tecnico. Altri, come i servizi sociali, la segreteria e la biblioteca vivranno una vera e propria emergenza». Ma come si è arrivati ad una situazione del genere? «La legge finanziaria del 2016 ha ulteriormente penalizzato la nostra “capacità assunzionale”, cancellando la norma che prevedeva la possibilità di reintegrare il 100% del personale in uscita, per quei comuni che presentavano un rapporto tra spese del personale e spese correnti al di sotto di una soglia definita - continua il sindaco Poma -. Questo criterio premiava gli enti virtuosi, tra quali si trovava anche il nostro comune: ora questa possibilità è sparita. Di fatto nel 2017 il nostro comune potrà reintegrare solo una unità a fronte di quattro uscite». Per questo il primo cittadino di Stezzano si fa portavoce anche dei numerosi colleghi che si trovano a fronteggiare situazioni simili alla sua e precisa: «I sindaci sono quotidianamente chiamati a rispondere delle loro scelte: chiudere gli uffici a Stezzano non sarà una scelta della mia amministrazione, ma una strada obbligata, imposta da leggi nazionali dalle quali io per prima prendo le distanze. I tagli lineari, siamo stanchi di dirlo, (lo dicevano anche molti dei suoi attuali Ministri quando erano sindaci), non risolvono i problemi del nostro Paese, anzi, danneggiano i comuni virtuosi e non incidono su quelli che da sempre gestiscono senza oculatezza i conti pubblici!». A supportare la tesi del sindaco Poma anche l’Anci, che ha affrontato il tema in questi giorni, e un documento unitario sottoscritto da CGIL e CISL FP di Bergamo. La lettera a Renzi si conclude con un invito: «Carissimo Presidente, lo scorso 21 maggio mi ha assicurato il suo interessamento. Ora mi aspetto che mantenga la promessa».

6 - Morte di Capovilla, è giallo sul testamento

Dopo i funerali del cardinale Loris Francesco Capovilla, deceduto giovedì 26 maggio a Sotto il Monte e tenutisi lunedì 30 maggio, secondo Bergamonews si apre un giallo sul testamento. L’appartamento a Ca’ Maitino è stato sigillato dalla Santa Sede, così come vuole la prassi quando scompare un cardinale. Ma a sollevare dubbi sul testamento e l’eredità di Capovilla sono state le sue ultime volontà affidate a Ivan Bastoni, fedele volontario che negli ultimi anni era diventato indispensabile all’anziano cardinale. E proprio Ivan Bastoni ha reso pubbliche le ultime volontà del Cardinale. Nulla di male, scrive il sito d'informazione bergamasco, se non fosse che si pensava che con la scomparsa di questo uomo di Chiesa, tutto il suo archivio, le foto, gli appunti e la corrispondenza, oltre a possibili documenti del Santo Papa Giovanni XXIII, approdasse alla Fondazione Papa Giovanni XXIII. O ai nipoti del Papa bergamasco, Marco ed Emanuele Roncalli, che da anni avevano affiancato il cardinale Capovilla nel mantenere il ricordo di Papa Giovanni. Invece, a quanto pare, non sarà così: secondo alcuni Bastoni sarebbe in possesso anche di un altro testamento, quello in cui Capovilla lascerebbe tutto il suo prezioso materiale proprio a lui. Alcuni storici e studiosi fanno notare un dettaglio che li preoccupa: il cardinale Loris Capovilla era solito predisporre un pieghevole per Natale e per Pasqua dove centellinava foto inedite, appunti, riflessioni sulla figura del pontefice bergamasco come segretario particolare. Accanto ad ogni foto si faceva riferimento al “Fondo Capovilla”. Da tre anni accanto a quei pieghevoli è apparsa la scritta “Fondo Bastoni”. Bastoni viene presentato come «piccolo neofita e volonteroso scriba». Quanto del fondo Capovilla è passato al fondo Bastoni? Perché? Come può un uomo che svolgeva mansioni di autista e accompagnatore aprire un fondo con materiale storico? Per quale motivo? Tanti interrogativi che sono emersi nelle ore successive alla morte di Capovilla e che sembrano aprire un giallo di tutto rispetto, non solo per Bergamo, ma per tutta la Chiesa.

7 - Sgarbi attacca Bergamo per l'ex collegio Baroni: «Uno scempio»

Vittorio Sgarbi, nelle ultime numerose apparizioni televisive, non c'è andato leggero con Bergamo. In particolare sull’ex Collegio Baroni situato tra via Pignolo e via San Tomaso, all’interno del quale l’Università di Bergamo sta facendo costruire delle aule per il polo umanistico: «A Bergamo stanno costruendo uno scempio terrificante in prossimità dell’Accademia Carrara – ha spiegato Sgarbi ospite al talk show di Rai 2 Virus – e l’Università non poteva concepire un’architettura più brutta: è il luogo del sapere che impone l’orrore. Anrebbe bombardata». Una denuncia ribadita pochi giorni dopo anche al Maurizio Costanzo Show, su Rete 4, nella puntata di domenica 29 maggio, dove Sgarbi ha parlato di «tradimenti della bellezza».

8 - Bambino di 5 anni cade dal balcone di casa a Tradate e viene ricoverato d'urgenza al Papa Giovanni

Un bambino di 5 anni è caduto dal balcone di casa, al secondo piano di un appartamento di Tradate, in via XXV aprile, ed è stato ricoverato d'urgenza all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo. Secondo le prime informazioni il bimbo si è sporto mentre stava giocando, cadendo da un’altezza di circa 6 metri, ma la dinamica è ancora al vaglio degli inquirenti. L’incidente è avvenuto intorno alle 20 del 30 maggio e sul posto sono giunti il personale medico e i Carabinieri di Tradate. È stato necessario l’intervento dell’elisoccorso, che ha trasportato il bimbo all’ospedale di Bergamo in codice rosso. La notizia è stata data da Varesenews.

9 - Il Comune di Bergamo interessato all'acquisto dei cimeli garibaldini appartenuti a Bettino Craxi

L'Eco di Bergamo afferma che Bergamo sarebbe intenzionata ad acquisire la collezione di cimeli garibaldini appartenuti a Bettino Craxi. Palazzo Frizzoni intende esercitare il diritto di prelazione, così come previsto dalla legge per i beni dichiarati di «eccezionale interesse storico-artistico». La delibera, che porta la firma del sindaco Giorgio Gori, è già stata approvata dalla Giunta. L’obiettivo è accrescere il Museo Storico che nel 2017 celebra il centenario e che nel 1917 era nato come Museo del Risorgimento. Il sindaco spiega: «Il Mibac è pronto a cedere agli enti locali interessati il diritto di prelazione su questa collezione di eccezionale interesse. Noi ne abbiamo avuto notizia durante il Cda della Fondazione Bergamo nella storia e abbiamo inoltrato la nostra richiesta. Si è mosso il Comune perché questa possibilità è concessa solo agli enti pubblici». La collezione è composta da 172 pezzi «fra dipinti, sculture, oggetti, stampe, disegni e medaglie», ed era stata sequestrata l’11 marzo 1997 dalla Guardia di Finanza su un traghetto in partenza dal porto di Livorno verso la Tunisia, dove l’ex presidente del Consiglio viveva dopo Mani Pulite. Il diritto di prelazione va esercitato entro mercoledì 1 giugno e la proposta prevede l’acquisto della collezione al prezzo di 87mila euro. Soldi che verranno messi a disposizione dalla Fondazione Banca Popolare di Bergamo. «È il regalo di Ubi alla città - afferma il sindaco Gori -. Dobbiamo ringraziare Emilio Zanetti».

 

30 MAGGIO

 

1 - Incontro tra sindacati e il neo ministro Calenda sul caso Italcementi: «Heidelberg riveda il suo piano»

Si è svolto nel pomeriggio di lunedì 30 maggio, a Roma, un primo incontro tra i sindacati e il neo ministro alla Sviluppo economico Carlo Calenda. Sul tavolo il delicato caso Italcementi. Un faccia a faccia interlocutorio, ma che ha già dato i primi frutti visto che Calenda ha affermato che Hedelberg dovrà rivedere il suo Piano industriale, che prevede il taglio di 400 dipendenti circa dalla sede bergamasca dell'azienda. Nel comunicato diffuso dai sindacati si legge: «La nota positiva è sicuramente il rinnovato impegno del Governo nel seguire questa difficile vertenza e nel salvaguardare i livelli occupazionali di Italcementi a seguito dell’acquisizione da parte del gruppo tedesco. Italcementi ha presentato l’ipotesi di Piano sociale siglato il 20 maggio scorso, che - come abbiamo sottolineato - non ha nulla a che vedere con il Piano industriale, che va assolutamente rivisto. In particolare è necessario incrementare gli organici al Centro di ricerca di prodotto (i.Lab), poiché esso diventerà il punto di riferimento mondiale, e prolungare i termini della Cassa integrazione. È necessario, inoltre, che a Bergamo si costituisca un satellite di HC per il centro tecnico (ex CTG), dal quale far partire i tecnici a supporto di tutta l’area del Mediterraneo, e che siano mantenuti inalterati tutti i siti produttivi presenti oggi in Italia, almeno sino al 2020. Il ministro Calenda ha ribadito l’importanza di rivedere il Piano industriale presentato da HC, sollecitando un incontro con la dirigenza tedesca prima della fine del closing, previsto nella prima settimana di luglio, e ha annunciato un’ulteriore disponibilità finanziaria a favore di progetti per lo sviluppo tecnologico ed energetico. Il viceministro Bellanova ha affermato che serve tempo per la realizzazione del Piano sociale, e, in risposta alle richieste sindacali, ha ricordato che una Commissione ad hoc si pronuncerà sull’inserimento del Piano industriale nella casistica prevista dalle norme sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali (articolo 42 del decreto legislativo 148/15), mentre si è ancora in attesa che il Governo ne pubblichi il decreto attuativo. Infine, la Regione Lombardia ha reso noto di aver presentato un progetto con incentivi per le nuove azioni di sviluppo sul prodotto e sul processo, e quindi a favore dell’attività svolta dal Centro di ricerca di Bergamo».

2 - Mistero a Costa Volpino: ritrovata l'auto di un 44enne di Pisogne svanito nel nulla

I Carabinieri di Clusone stanno indagando sulla scomparsa di Fabrizio Garatti, 44enne impiegato residente a Pisogne (Brescia) e del quale non si hanno più tracce da giovedì sera. Sabato 28 maggio, però, l'auto di proprietà di Gatti è stata rinvenuta a Costa Volpino, con all’interno il suo cellulare e altri suoi effetti personali. I Carabinieri al momento non escludono alcuna pista, dall’allontanamento volontario al rapimento. Le ricerche del 44enne, che è noto alle forze dell’ordine per questioni legate alla droga, sono state estese a tutta la zona.

3 - Orio, 9 arresti della Finanza durante un'operazione contro lo spaccio di cocaina

La Guardia di Finanza di Orio al Serio ha concluso lunedì 30 maggio un’operazione contro il traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Nella nota diffusa dalle Fiamme Gialle si legge: «L’importante traffico di cocaina era gestito da soggetti di nazionalità senegalese in grado di reperire grossi quantitativi di stupefacente grazie ad una fitta rete di connazionali presenti nella penisola iberica». Cinque corrieri sono stati intercettati tra l’aeroporto internazionale di Orio al Serio e Ventimiglia, dove sono arrivati dal confine pensando di eludere i controlli. Un cittadino extracomunitario è stato tratto in arresto dalle Fiamme Gialle a poche ore dalla sua evasione da un centro dove scontava gli arresti domiciliari ed i 3 principali responsabili sono stati fermati a Malpensa mentre cercavano di lasciare il territorio comunitario sperando di far perdere le proprie tracce. In totale sono stati sequestrati 5 chilogrammi di cocaina purissima che avrebbero fruttato circa 1 milione di euro, oltre a 7mila euro in contanti e una autovettura di grossa cilindrata utilizzata per l’attività criminosa. L’operazione, coordinata dal pm Carmen Pugliese della Procura di Bergamo, «si inserisce nell’ambito degli ordinari controlli effettuati presso lo scalo aeroportuale di Orio al Serio», conclude il comunicato.

4 - Gori scrive una lettera a L'Eco per parlare di Orio: «Bene la crescita dello scalo, ma attenzione all'ambiente»

Dopo che il 29 maggio è stato presentato il nuovo piano di sviluppo dell'aeroporto di Orio al Serio, un piano che prevede (sebbene non siano cifre «scolpite nel marmo», come ha spiegato il direttore generale Emilio Bellingardi) 100mila voli entro il 2030 e 4 milioni di passeggeri in più, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha preso in mano carta e penna e ha scritto una lettera a L'Eco di Bergamo per esporre la sua posizione al riguardo. Il primo cittadino osserva che «quella dei centomila voli – 97.500, per la precisione – è in effetti la previsione al 2030 contenuta nella proposta di nuovo Piano di sviluppo aeroportuale, corrispondente a una crescita dei passeggeri fin oltre la soglia dei 14 milioni (oggi siamo poco oltre i 10)». Una proposta che, ricorda Gori, «è stata però oggetto di precise osservazioni da parte dei Comuni, per la prima volta coinvolti da Enac in una procedura di confronto sui contenuti del documento». A parere di Gori, quindi, è necessario «ricordare cosa abbiano detto i Comuni, il cui consenso è necessario perché il Piano possa essere approvato. Innanzitutto hanno rilevato una contraddizione tra le previsioni del Psa (14 milioni di passeggeri, appunto, al 2030) e quelle del Rapporto preliminare ambientale del Piano nazionale degli aeroporti depositato da Enac presso il ministero dell’Ambiente nel novembre 2015. Qui infatti, per Orio, si proiettano tre scenari di traffico, il più “aggressivo” dei quali proietta al massimo 13,5 milioni di passeggeri. Difficile dunque che si possa immaginare di superare questo valore», ma inoltre i Comuni «pongono alcune condizioni per l’ulteriore crescita del traffico: “L’obiettivo dev’essere quello di conciliare lo sviluppo dell’aeroporto con il miglioramento della situazione ambientale”, scrivono. “Il sostegno dei territori a qualunque previsione di crescita è dunque subordinato alla previsione – supportata da dati attendibili – che durante l’applicazione del Psa il volume della popolazione esposta al rumore aeronautico e il livello del medesimo tendano a ridursi rispetto alla situazione attuale". Non è cioè sufficiente che questo risultato sia ottenuto alla data del 2030, alla conclusione del Psa. È necessario che questo accada costantemente, sin dall’orizzonte di più breve periodo».

5 - Endine, motociclista non si ferma all'alt e travolge una guardia ecologica

Sabato 28 maggio, a Endine Gaiano, un motociclista non si è fermato all'alt di una pattuglia composta da 4 guardie ecologiche e nella fuga ne ha travolta una. Come riporta Bergamonews, le guardie erano in servizio nella zona di Fanovo per perlustrare i sentieri a caccia di motociclisti incivili che percorrono aree vietate ai mezzi a due ruote. Con loro anche tre agenti della polizia locale (uno di Endine e due di Casazza) in servizio coordinato nella parte bassa di Endine. A un tratto le guardie, lungo un sentiero vietato al transito, hanno notato un motociclista viaggiare verso di loro. Dopo avergli intimato l’alt, il motociclista, a bordo di una Ktm di colore arancione e senza targa, ha iniziato a urlare ai quattro di spostarsi. Le guardie si sono quindi scansate, ma una di loro è stata travolta e dalla moto. Il ferito, un 65enne volontario della zona, fortunatamente se l’è cavata con alcuni ematomi e non ha avuto bisogno del ricovero in ospedale. Le guardie hanno immediatamente avvertito gli agenti della Polizia, ma l'uomo alla guida della moto, notata la pattuglia in lontananza, ha cambiato strada ed è fuggito lungo un altro sentiero di montagna. Se dovesse essere scovato, il motociclista rischia ora sanzioni ben più pesanti di quella economica di 118 euro prevista per chi viaggia su sentieri vietati al transito. L’invito degli agenti è quello di presentarsi al comando ed evitare così conseguenze peggiori.

6 - Violenta rapina sulla Villa d’Almé-Dalmine, due uomini aggrediti e minacciati

Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 maggio, due uomini residenti in frazione Pascolo a Calolziocorte, rispettivamente di 42 e 28 anni, sono stati aggrediti e rapinati sulla Villa d’Almé-Dalmine dopo aver trascorso la serata in un locale di Curno. Una delle due vittime racconta: «Il mio amico purtroppo aveva 300 euro, io solo 30, ma visto che attualmente sono senza lavoro, quei soldi erano comunque importanti per me. Siamo riusciti a restare calmi e a non reagire. Poi il rapinatore si è avvicinato a me e ha strappato le chiavi dal quadro e ci ha detto che le avrebbe lasciate cadere una sessantina di metri più avanti, per avere il tempo di fuggire, senza che li inseguissimo». Secondo la denuncia, i rapinatori sarebbero due extracomunitari che avrebbero anche puntato una pistola alla testa di uno delle due vittime, mentre l'altro ha messo un coltello alla gola della seconda vittima.

7 - Il Cotonificio Albini vince in Tribunale

Il Cotonificio Albini (di Albino) – una delle più importanti aziende al mondo nel campo dei tessuti di alta qualità per camicie – ha ottenuto davanti al Tribunale di Milano due provvedimenti favorevoli nel procedimento cautelare promosso nei confronti della Cotton Sellers. Il Cotonificio Albini – assistito dai partner dello Studio legale Sib Pier Luigi Roncaglia, Carloalberto Giovannetti e Francesco Rossi e dall’associate Michela Zavanella – contestava alla Cotton Sellers la commercializzazione di un numero assai elevato di tessuti per camicie, prodotti in Cina, che imitavano pedissequamente i disegni dei suoi tessuti, chiedendo l’emanazione di provvedimenti cautelari. Il Tribunale di Milano, con ordinanza del 17 febbraio 2016, ha accolto il ricorso, rilevando come la condotta della Cotton Sellers integrasse gli illeciti di contraffazione dei disegni e modelli non registrati e, in relazione a tutti i 54 disegni contestati, di concorrenza sleale. Sotto quest’ultimo profilo, il Tribunale di Milano ha riaffermato il principio per il quale deve ritenersi illecita – quale concorrenza sleale cosiddetta "parassitaria" – la «ripresa pedissequa e ad ampio raggio dei prodotti altrui, associata all’appropriarsi parassitariamente degli investimenti altrui compiuti nello studio e nelle ricerche di settore sui gusti e sulle scelte della clientela, ai fini della scelta e dell’immissione in commercio di tali beni, inflazionando il mercato di prodotti a costi assai ridotti». Il reclamo proposto da Cotton Sellers contro quest’ordinanza è stato rigettato. I provvedimenti ottenuti dal Cotonificio Albini confermano l’orientamento del Tribunale di Milano contrario alle operazioni parassitarie d’imitazione pedissequa e ad ampio raggio di prodotti altrui – emerso con particolare nettezza proprio in casi di imitazione di tessuti per camicie –, e dimostrano come non manchino nel nostro ordinamento strumenti per contrastare operazioni di questo tipo.

8 - Treviglio, beccato il vandalo dei treni

Dopo vari episodi di danneggiamento delle carrozze ferroviarie nella zona della Stazione di Treviglio ad opera di writers con bombolette spray, la polizia ha intensificato la vigilanza e i controlli nella zona di rimessa dei treni nelle vicinanze della zona industriale di via Rossario. Così, nella mattinata di domenica 29 maggio, una pattuglia del commissariato è riuscita a individuare un giovane che scavalcava la recinzione. Seguito dagli agenti, il ragazzo ha abbandonato una borsa contenente varie bombolette e si è dato alla fuga. Dopo un appostamento, gli agenti sono però riusciti a bloccarlo mentre usciva dai cespugli per tentare di allontanarsi sulla sua auto. Da un controllo nello scalo sono state contate ben 12 carrozze di 3 diversi treni parcheggiati nella zona di rimessa con le fiancate rovinate con vernice fresca di diversi colori. Tra il materiale sequestrato ci sono 18 bombolette spray di vari colori (gli stessi con cui erano state dipinte le carrozze), un passamontagna per nascondere il viso alle telecamere di sorveglianza, un giubbino catarifrangente per confondersi con gli operai addetti alla manutenzione, decine di beccucci di ricambio per le bombolette, guanti in lattice e alcuni fogli contenenti gli schizzi dei disegni riprodotti poi sulle fiancate dei treni. Il fermato, un 22enne nato e residente in provincia di Parma già denunciato in passato per fatti analoghi, è stata accompagnato al commissariato di Treviglio e denunciato all’autorità giudiziaria per deturpamento e imbrattamento di mezzi di trasporto pubblici e segnalato alla polizia Ferroviaria per il risarcimento dell’ingente danno subito da Trenord, nonché segnalato al questore per l’emissione del foglio di via obbligatorio da Treviglio per 3 anni, non risiedendovi e non svolgendovi nessuna attività lavorativa. Le indagini, tramite anche la visione dei filmati delle telecamere di vigilanza, proseguono per portare all’identificazione anche del secondo writer suo complice.

9 - Fascisti riuniti a Rovetta: il ricordo di Albertazzi e il saluto romano

Dopo la tensione tra i sostenitori dell’associazione dei reduci della legione Tagliamento e il gruppo degli antifascisti loveresi e degli antagonisti del Pacì Paciana di sabato 28 maggio a Lovere durante il presidio organizzato per il ricordo dei morti della Tagliamento (tensione sfociata nel ferimento di due persone che hanno ricevuto una manganellata in testa dalla polizia), domenica 29 maggio, a Rovetta, la commemorazione dei 43 militi della legione Tagliamento uccisi dai partigiani nell’aprile 1945 non ha avuto nessun strascico. Numerosa la presenza delle forze dell’ordine. All’esterno del cimitero si sono riuniti i fascisti per la commemorazione: sono stati letti i 43 nomi dei militi morti, salutati con il braccio teso e il grido «Presente!». In più sono stati ricordati Giorgio Albertazzi, il famoso attore teatrale morto sabato 29 a 92 anni e che da giovane fu un sottotenente legato alla legione Tagliamento, e quello di Benito Mussolini. All’interno del cimitero c’è stata anche la consueta messa tenuta da un cappellano militare. In piazza Ferrari c’erano invece i rappresentanti dell’Anpi e dell’Isrec che non hanno organizzato una contromanifestazione ma si sono riuniti per ribadire la loro posizione. Mauro Magistrati dell’Anpi (l’Associazione nazionale partigiani italiani) ha condannato nuovamente il ferimento delle due persone a Lovere, parlando di «gestione scellerata dell’ordine pubblico», Andrea Bendotti dell’Isrec (l’Istituto bergamasco per la storia della Resistenza) molto duramente ha definito Albertazzi «non un grande italiano, ma un rastrellatore di partigiani», mentre Elisabetta Ruffini, sempre dell’Isrec, ha sottolineato «la complessità della storia di Rovetta, che fa comunque parte della Resistenza bergamasca».

10 - Botta di Sedrina, strada chiusa a causa del maltempo

Come riporta Bergamonews, strada chiusa a Botta di Sedrina a causa del maltempo. Il problema è dovuto ad una cameretta di Uniacque, già segnalata più volte, che ha reso la strada inagibile. Il sindaco di Sedrina, Stefano Micheli, ha firmato un’ordinanza per la chiusura del traffico nella serata di domenica 29 maggio. Le fermate dell’autobus saranno sul Provinciale prima dell’ingresso alla frazione Campana e appena dopo uscita dalla frazione Botta. Saranno di fatto le stesse di quando, un anno fa, c’era il ponte chiuso.

11 - Notte di stelle ad Astino, la polemica per il parcheggio dei residenti

La sera di domenica 29 maggio, all'ex Monastero di Astino, si è tenuta una prestigiosa serata evento. Una data scelta per l’apertura dell’Anno del Turismo Lombardo e per la Festa della Lombardia, entrambe da celebrare con una cena preparata da 22 chef stellati provenienti da Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova tra i quali anche i “3 stelle” della famiglia Cerea e del ristorante “Da Vittorio”, che ne ha "approfittato" per festeggiare in grande stile i 50 anni di attività. Tra cucina di altissimo livello e ospiti vip, l’evento ha però anche il suo strascico polemico, sollevato dai residenti del quartiere di Longuelo che, attraverso una lettera pubblicata da Bergamonews, accusano il Comune di «poca serietà che si traduce con un’ordinanza firmata il 25/5 che inserisce il divieto di sosta con tanto di rimozione forzata nel parcheggio di via Bellini per la sera del 29/5, ad uso pubblico e utilizzato da residenti e clienti dell’area commerciale». L’ordinanza, firmata dalla Polizia Locale e pubblicata sull’Albo Pretorio online del Comune venerdì 27 maggio, spiega come si sia reso necessario adottare «provvedimenti viabilistici provvisori per consentire lo svolgimento degli eventi organizzati in occasione della Festa della Lombardia di domenica 29 maggio»: istituito dunque il divieto di sosta con rimozione forzata esteso a tutte le categorie di veicoli ad esclusione di quelli autorizzati su via Croce Rossa (tutta l’area del parcheggio sito all’intersezione con via Broseta) e su via Bellini (tutta l’area del parcheggio ubicato al lato opposto al civico numero 14) dalle 18 di domenica alle 2.30 di lunedì 30. «Da più di un anno e mezzo – spiega un residente – residenti e commercianti stanno cercando di far aprire il parcheggio sotterraneo situato tra via Bellini e via Rota (proprio adiacente al parcheggio di via Bellini) che sarebbe utile e utilizzato da tutti. Ci siamo attivati in questo periodo attraverso mail e lettere agli uffici comunali... il Comune di Bergamo che gestisce il parcheggio sotterraneo dovrebbe collaudarlo e autorizzarlo da più di un anno. La perplessità sta nel fatto che con un’ordinanza autorizzata solamente 4 giorni prima dell’evento ad Astino si faccia chiudere un intero parcheggio a Longuelo per dedicarlo a mezzi autorizzati. Per una cena evento ad Astino aperta a 600 invitati che pagano 130 euro a testa. Gli stessi invitati hanno ricevuto nella mail di conferma della prenotazione della serata l’autorizzazione al posteggio nei parcheggi a loro riservati o in via Bellini o a Loreto parcheggio Croce Rossa. Questo fa capire come sapevano già mesi prima di poter chiudere e destinare quei parcheggi pubblici che hanno riservato e autorizzato firmando l’ordinanza solo mercoledì 25/5 e installando i cartelli la sera di venerdì 27/5 senza preavviso a residenti e commercianti in modo da non poter subire un ricorso per modificare l’ordinanza. Probabilmente a Bergamo ci sono residenti, commercianti e clientela dei commercianti di serie a e di serie b».

12 - Nella Bergamasca è sempre più emergenza animali uccisi e maltrattati

Il Giorno ha realizzato un'interessante inchiesta sui numerosi casi di maltrattamenti agli animali che da diverso tempo interessano la provincia di Bergamo. C'è l'anatra ritrovata a Sarnico con una freccia conficcata nella schiena, ci sono i gatti presi a fucilate a Castelli Calepio, le rane uccise, dipinte e impiccate ad un palo in quel di Sovere, i cani eliminati con bocconi avvelenati con l’acido a Carobbio degli Angeli. L’ultimo episodio risale a qualche giorno fa a Castelli Calepio, quando Mia, una gattina di due anni, è stata trovata ammazzata a colpi di fucile nel giardino dell’abitazione della famiglia che l’ospitava: chi l’ha uccisa si è accanito con particolare ferocia sulla povera micia, crivellandola con ben dodici colpi. Nella casa accanto, invece, pochi giorni dopo sono stati ritrovati nove gatti morti, mentre alla frazione Basella di Urgnano un proprietario ha ritrovato il cadavere del suo grosso cane ucciso con un colpo di pistola in testa. Nella zona circostante, inoltre, le guardie zoofile dell’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) di Bergamo hanno rinvenuto un vero e proprio cimitero di animali, con numerose ossa di varie bestie, tra cui quelle di bovini e ovini: una scoperta inquietante, che adombra, tra l’altro, anche l’esistenza di un’attività di macellazione abusiva. Ma gli episodi che destano maggiore preoccupazione sono quelli relativi ai bocconi avvelenati: gli avvelenatori di cani stanno imperversando nella bassa Valle Cavallina, con segnalazioni che arrivano da Trescore, Zandobbio e Gorlago. A Zandobbio l’area a rischio è quella che si trova dietro al cimitero, dove un cane è morto a causa di una polpetta avvelenata, mentre altri due esemplari sono stati salvati in extremis solo dal tempestivo intervento del veterinario.

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