Per musica e sport, la nuova Arena di ChorusLife è davvero un sogno per Bergamo
Con sport di livello e grande musica la struttura dà decisamente il meglio di sé: la città ha ora una freccia in più al proprio arco

di Fabio Cuminetti
Lo spazio che Bergamo fantasticava per lo sport d’alto livello al coperto e per i grandi eventi, innanzitutto concerti, ora c’è davvero. Le immagini che sono girate a centinaia in questi ultimi giorni sui social fotografano perfettamente la realizzazione di un sogno, in questo senso, atteso per anni rigirandosi tra le mani i rendering della ChorusLife Arena disegnata dall’archistar Joseph Di Pasquale.
Il ritorno in città del Volley Bergamo, seppur lontano dai fasti della vecchia Foppa, ha rappresentato l’apice di questo tripudio dal punto di vista scenografico. Sugli spalti, domenica 16 marzo c’erano tutti (con tanto di parata di vecchie glorie rossoblu), in una cornice di spessore internazionale, lontana dalle atmosfere démodé del vecchio palasport di via Cesare Battisti.

Certo, per la pallavolo bergamasca è stato, come ha sottolineato qualcuno, un “evento immagine”: si tornerà a giocare a Treviglio già domenica (23 marzo) e poi al palazzetto che sorgerà sulle ceneri del Creberg Teatro. A meno di appuntamenti speciali.
«È stato pazzesco! Lo abbiamo pensato tutti quando, a malincuore, abbiamo dovuto chiudere le porte della ChorusLife Arena alla fine della festa - ha commentato il club -. Tutti 5.017 lo abbiamo pensato. Un numero che resterà per sempre nella storia di questa società. Non solo perché si tratta di un record di pubblico e di incasso. Ma perché rappresenta una valanga di appassionati: migliaia di volti illuminati dalla luce che arrivava dal campo così come dalle tribune, dove si sono riunite le tessere di un mosaico che per decenni hanno scritto la storia della pallavolo italiana e non solo».

L’evento è stato preceduto da una maratona logistica per far sorgere per la prima volta un campo da gioco nell’Arena (...)
Acustica ottima.
Qualcuno saprebbe dire qualcosa riguardo all'acustica? Al vecchio Palasport (prima dell'avvento del Creberg Teatro) era terribile!