Sui fianchi del Gennargentu

Posti fantastici e dove trovarli La Barbagia, i monti della Sardegna

Posti fantastici e dove trovarli La Barbagia, i monti della Sardegna
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Guide: Turismo SardegnaLonely PlanetRough Guides.

 

Quando si parla di Sardegna si pensa alle calette nascoste tra speroni di rocce, alle spiagge bianche, all’acqua cristallina. Quest’isola selvaggia e per alcuni versi ancora remota offre però molto di più. Basta un viaggio in Barbagia per capirlo.

La Barbagia è una regione montuosa della Sardegna Centrale, sui fianchi del massiccio del Gennargentu, la montagna dell’isola, una zona che racchiude paesaggi molto diversificati: dai rocciai di granito alle montagne quasi dolomitiche, dai pascoli montani alle vallate ricche di fauna e di boschi. Un territorio che deve il suo nome al coraggio dei sardi, che in queste zone si rifugiarono per resistere alle conquiste di Cartaginesi e Romani, come si scopre visitando il villaggio di Tiscali, dove, secondo la leggenda, gli ultimi sardi si nascosero per salvarsi dai conquistatori.

 

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Parlare della Barbagia senza nominare il carnevale e il canto a Tenore significherebbe tralasciare un pezzo importante di storia di questa realtà. Il Carnevale, infatti, è un momento speciale, che ripropone in chiave moderna delle tradizioni basate sui riti pagani della fertilità, maschere create con pelli di pecora e campanacci che esprimono la lotta tra bene e male, tra morte e vita, attraverso giochi di visi deformi e animaleschi. Da non perdere il Museo delle Maschere di Mamoiada e quello multimediale del Canto a Tenores di Bitti, che ripercorre la storia del canto dei pastori, ormai tanto importante da essere stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Nel borgo di Orgosolo, invece, si trova un vero e proprio museo a cielo aperto, con centinaia di murales che raccontano costumi e tradizioni.

Per il cuore culturale nonché scrigno della memoria di questa terra da vedere è sicuramente la città di Nuoro, spesso soprannominata “l’Atene sarda”, che Grazia Deledda definì «una città di una vecchiaia forte, nobile e serena». Per i più avventurosi non può mancare un’escursione a Suercone, un imbuto di duecento metri di profondità e cinquecento di diametro, la più vasta dolina della Sardegna, una cavità di origine carsica che si trova nell’altopiano calcareo del Supramonte di Orgosolo. Al primo sguardo sembra impossibile da raggiungere, una parete verticale priva di appigli. Ad uno sguardo più attento, però, si scorge un passaggio tra le rocce, che permette di raggiungere una natura quasi incontaminata, fatta di gole dove crescono tassi centenari, muschi e felci.

 

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Per gli amanti dei boschi c’è poi la foresta di Montes, 4500 ettari sui primi contrafforti del Gennargentu, attorno ai mille metri. Qua si trova Sas Baddes una delle leccete più antiche ed estese d’Europa; nel sottobosco si intravedono le rose selvatiche del Gennargentu, dal rosa al rosso porpora. Tra gli animali che vivono in questa zona ci sono mufloni, cinghiali, ghiri e martore, oltre a lepri, pernici e volpi, senza dimenticare le aquile reali, i falchi e gli sparvieri.

Per chi volesse scoprire un paese di montagna, non resta che andare a Fonni, un centro abitato formato da rioni storici dove le case sono coperte da tegole di legno (le cosiddette scandulas). Un luogo perfetto in tutte le stagioni: per trekking e passeggiate in primavera e estate, meta sciistica in inverno. Da vedere in tutte le stagioni è il centro abitato con alcuni luoghi di grande interesse artistico, come la Chiesa di San Giovanni Battista, la Basilica della Vergine dei Martiri, il Convento Francescano e l’Oratorio di San Michele, oltre che il museo della cultura pastorale, dove rivivere la vita agreste. Poco distante si trova poi il complesso del Gremanu, un acquedotto di età nuragica immerso in un fitto bosco e associato alla necropoli Madau.

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