Posti fantastici e dove trovarli La Nuova Zelanda, come in Tolkien
Guide: sito ufficiale, Lonely Planet, The Guardian, Rough Guides.
Resa famosa dal film Il Signore degli Anelli, la Nuova Zelanda è, a ragione, il luogo (terrestre) più vicino ai paesaggi surreali e maestosi raccontati da Tolkien. Contornate da nove arcipelaghi, due sono le isole principali dello Stato neozelandese: l’Isola del Nord e quella del Sud, separate dai ventidue chilometri dello stretto di Cook, temuto dai marinai a causa dell’imprevedibilità delle condizioni del mare.
Le due isole. Esposta alle correnti gelide dell’Antartide, l’Isola del Sud è quella con il clima più rigido, che copre le montagne con una coltre di neve perenne, mentre i venti della zona la rendono perfetta per il volo con l’aliante. Più temperato il clima dell’Isola del Nord, dove la baia di Auckland è il paradiso per velisti e surfisti.
Le città. Proprio sull’isola del Nord si trova la capitale del paese, ovvero Wellington, città che stupisce per il suo mantenersi a misura d’uomo, come si intuisce prendendo i trenino a cremagliera che congiunge il porto con i giardini botanici, attraversando zone collinari piene di case di legno. È proprio il legno a farla da padrone negli edifici della città: dalle ville di Tinakori Road agli interni della cattedrale neogotica di Saint Paul, il cui soffitto ricorda lo scafo rovesciato di una nave. l centro urbano più importante è invece Auckland, i cui grattacieli svettano oltre la foresta di alberi delle barche a vela ancorate nel porto, assaggio dello spettacolo che si ripete in città nel mese di gennaio durante la Auckland Anniversary Day Regatta, regata annuale per celebrare l’anniversario dell’arrivo dell’esploratore Hobson in Nuova Zelanda.
La cultura del mare. Per un assaggio della cultura del mare neozelandese si può poi visitare il Museo Marittimo Nazionale, con la sua collezione che va dalle canoe Maori alle navi tecnologiche moderne. Restando in tema, da non perdere il Golfo di Hauraki, un parco marino formato da isole, spiagge e foreste. Tornando sulla terra ferma d’obbligo una passeggiata in Queen Street, zona finanziaria e dello shopping prima di ammirare la città dall’alto dei 328 metri di altezza della Sky Tower. Camminando per Auckland resta impressa l’atmosfera coloniale di alcuni quartieri, come quello di Parnell dove fanno mostra di sé belle case dell’Ottocento.
Il territorio selvaggio. I centri urbani della Nuova Zelanda sono, però, solo un punto d’ingresso prima di esplorare il territorio, ben più selvaggio, dell’interno. Nell’estremità settentrionale dell’Isola del Nord, ultimo baluardo di fronte all’Oceano Pacifico, si trova il promontorio spettacolare di Cape Reinga. Nella parte centrale dell’isola si incontrano invece vulcani, sorgenti sulfuree e laghi, mentre a sud est c’è un piccolo gioiello cittadino: Napier, ricostruita in stile art déco dopo il terremoto che distrusse la città nel 1931. Vicinissimo è Cape Kidnappers, il promontorio dei rapitori, famoso per essere centro di nidificazione delle sule, uccelli marini della zona.
Se l’Isola del Nord stupisce con promontori e vulcani, già l’arrivo nell’Isola del Sud fa restare meravigliati per la rete di fiordi della zona di Marlborough, area in cui si trovano ancora tracce delle popolazioni Maori. Tutta l’isola è poi un susseguirsi di foreste, laghi, ghiacciai e montagne, come quelle del Mount Cook National Park, che ospita il monte più alto dell’Oceania (3765 metri). Splendide le vallate del Parco Nazionale di Abel Tasman, mentre nella regione di Catlins ci si può rilassare su spiagge deserte
Inglese e... maori. Last but not least, un viaggio in Nuova Zelanda significa scoprire una cultura che concilia l’identità britannica con le tradizioni tribali Maori, in un contesto naturalistico senza confronti, che ha avuto un’importanza cruciale per il Paese, tra i primi al mondo per il rispetto dell’ambiente e le politiche ecologiche, successo raggiunto anche nell’ambito dell’emancipazione femminile.