«Mi vergogno e vi chiedo perdono» Il video della regista israeliana
Naomi Levari è regista e produttrice teatrale e cinematografica. Diremmo che è israeliana se lei non preferisse dire che vive in Israele. Tre giorni fa, di fronte alla tragedia di Gaza, si mette davanti alla videocamera del computer e parla. Poi posta il tutto su Facebook e Youtube. Abbiamo tradotto il suo messaggio che è intraducibile senza il corpo che lo pronuncia, il suo respiro, le sue pause. Come Naomi, anche noi non possiamo - in ultima istanza - far niente per questa tragedia. Possiamo solo esserci col nostro corpo e col nostro respiro. Il video fa vedere che questo - che sembra niente - non è niente: è la sola cosa che può salvare noi e il mondo.
14 luglio 2014
Cara gente di Gaza,
Qualsiasi cosa stia per dire sembrerà priva di senso di fronte a ciò che state attraversando. Però al momento è l'unico strumento che ho - le mie parole. Mi chiamo Naomi Levari e vivo in Israele. Mi vergogno e vi chiedo perdono. Mi preoccupo per voi, piango per voi e soffro per le vostre perdite.
Questi sono giorni bui e so che questo non può consolarvi in alcun modo. Ma qualcuno di noi sta facendo tutto quello che può – che non è molto – per mettere fine a tutto questo: dimostrazioni, momenti pubblici, e nei nostri cuori stiamo chiedendo che le nostre preghiere siano ascoltate nel cielo al di sopra delle nostre anime. A voi non è più rimasta alcuna parola.
E io spero che tutto questo cambi presto. Mi appello ai governanti di Israele perché si comportino come persone responsabili, come leader, e che pongano immediatamente fine a questo spargimento di sangue. Ricordo al popolo di Israele che questo non è un videogame, che non ci sono vincitori e vinti, punteggi e classifiche: ci sono solo sconfitti. La gente continua a essere uccisa, le case ad essere distrutte, i sogni ad essere seppelliti. La società israeliana sta perdendo la sua tolleranza e sta diventando una banda di delinquenti.
L'unica cosa che possiamo fare è - ancora una volta - chiedervi perdono e usare tutti gli strumenti che abbiamo per fermare tutto questo. State al sicuro.