Il miglior artista del secondo Novecento

Quella lacrima di Francis Bacon che ci parla delle vittime in Francia

Quella lacrima di Francis Bacon che ci parla delle vittime in Francia
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Un ritratto di donna. Un ritratto di un'amica. Il volto, come accade in tutti i ritratti dipinti da Francis Bacon, è un volto intercettato in un istante di tensione, di travolgente emozione. In questo ritratto colpisce però un occhio che sembra lì lì per precipitare in un pianto, e un vistoso tocco di pittura bianca sulla guancia che sembra proprio una lacrima solidificata.

Siamo a Montecarlo. 25 km più in là una città, Nizza, piange i suoi morti del 14 luglio. E vedendo la straordinaria mostra di Francis Bacon organizzata al Forum Grimaldi è inevitabile fermarsi davanti a questo ritratto di Isabel Rawsthorne per capire che attraverso capolavori come questi un grande artista dimostra di essere sempre dentro la vita. Anche se l'opera risale a 50 anni fa.

 

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La mostra di Bacon a Montecarlo è la mostra più bella e più importante dell'estate. Una di quelle mostre che da sole valgono il viaggio. Le ragioni sono molteplici.

Francis Bacon è l'artista più importante del secondo Novecento. Un artista potente e drammatico che a dispetto della violenza della sua pittura ha conosciuto una crescita iperbolica dei valori di mercato: un suo Trittico due anni fa è stato venduto a 146 milioni di dollari, quadro più caro mai venduto ad un'asta, spazzando il precedente record di una delle versioni dell'Urlo di Munch.

Bacon, che è morto nel 1992, durante la vita ha sempre avuto un collezionismo di alto livello (Gianni Agnelli è stato uno di questi), che hanno comperato le sue opere appena realizzare e che poi si sono guardati bene dal metterle sul mercato, data la rarità e data la continua crescita delle quotazioni. Come è facile immaginare si tratta di collezionisti molto gelosi dei loro gioielli e restii a concedere prestiti in occasioni di mostre. Così le esposizioni di Bacon hanno quasi sempre puntato sulle opere di proprietà dei musei. E comunque sono esposizioni complicate da organizzare, anche solo per i valori assicurativi in gioco.

A Montecarlo di questi problemi non ne hanno, evidentemente. E a Montecarlo ha sede la Fondazione messa in piedi dall'erede di Bacon che ha appena pubblicato il catalogo ragionato del grande artista inglese: cinque volumi venduti al prezzo di 1.400 euro...

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Montecarlo perciò era il luogo giusto per riuscire a stanare quei capolavori che se stanno chiusi nelle collezioni private di tutto il mondo. L'occasione della pubblicazione del Catalogo ragionato è stata poi l'occasione giusta per organizzare questa mostra mai vista. Il risultato è sotto gli occhi di chi varca il Forum Grimaldi, grande struttura espositiva affacciata sul mare nobile del Principato. Sono circa 80 opere, tutte di grandi dimensioni, quasi tutte mai viste, in quanto le opere arrivate dai musei sono la minima parte. La mostra come filo conduttore tiene quello del rapporto tra Bacon e la Francia, in quanto l'artista aveva avuto un feeling molto particolare con Parigi e con Monaco dove aveva vissuto tre anni, all'inizio della sua storia di pittore tra 1946 e 1949. Proprio a Parigi nel 1971 era stata organizzata una sua grande mostra al Grand Palais che aveva consacrato la grandezza di Bacon. Una mostra epocale, di cui a Montecarlo è stata ricostruita anche una sala.

 

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