Quelli che spiegano filosofia con Super Mario e Youtube
«E se anche la squadra di Wisecrack non riuscirà a cancellare del tutto i ricordi dell’orrendo insegnante di inglese del liceo, o del docente di Filosofia all’università irrimediabilmente ubriaco, riuscirà comunque a farvi appassionare di nuovo alla cultura». [Carly Lanning su The Daily Dot].
Wisecrack è il nome che ha assunto quest’anno il gruppo di apparenti sciamannati responsabile di Thug Notes, una serie educational di enorme successo che presenta i classici di ogni genere - da Delitto e Castigo a Il Grande Gatsby passando per la fantascienza de Il mondo di Jonas o Premi Pulitzer come Il buio oltre la siepe - in un modo estremamente accattivante.
All’origine ci sono due personaggi di quelli che ti viene immediatamente voglia di chiamare al telefono - per citare Il giovane Holden - o che ti aspetteresti di trovare in un campetto di basket a Brooklin: Spark Sweets e Greg Edwards. Ma il primo è un Ph.D., ossia uno che si è preso una laurea importante, il secondo è un attore irresistibile, un Eddie Murphy volutamente un po’ meno elegante. Il secondo fa la parte del primo davanti allo schermo e dice del suo personaggio: «Sparky è un ragazzo comune. Io me lo vedo che arriva da South Central, East L.A., Boyle Heights, un raga come tanti che gli piace leggere. È iscritto a una biblioteca, gli piace leggere e parlare di quello che ha letto con gli amici».
Della banda fanno parte anche Jared Bauer e Jacob Salamon, entrambi scrittori e critici cinematografici con una vera passione per l’educazione e la commedia. Bauer ammette di essere entrato in contatto con l’idea di Thug Notes con lo stesso atteggiamento con cui un faraone egiziano avrebbe affrontato un film come Barry Lindon. Ma è gente che sa, altro che storie!
Hanno cambiato nome perché, oltre ai classici della letteratura, i quattro hanno pensato di raccontare la storia della filosofia in un modo forse ancor più bello dei romanzi. Se, nel caso precedente, Greg Edwards, seduto in poltrona in canotta nera e pendagli d’oro, raccontava le trame in uno slang punteggiato di “bip” ostentando - per via della pronuncia - un canino sinistro da fare invidia al destro della Laetitia Casta, in questa nuova serie tutto viene spiegato usando la grafica dei primi videogiochi. Per questo si chiama 8-bit Philosophy.
C’è di tutto: Platone e la realtà, il problema della verità scientifica, la concezione della storia (e della sua fine) in Hegel, la dialettica marxista, Heidegger e la questione dell’inautenticità, Kierkegaard. Graficamente il più bello è Sartre, filosofo notoriamente brutto di suo cui la grafica grossolana conferisce un orrore impareggiabile.
Fin dai primi video della serie iniziale l’accoglienza è stata di quelle che contano: Huffington Post e YouTube Nation hanno concordato sul fatto che Thug Notes era riuscito nell’impresa impossibile di far venire a chi li guarda la voglia di leggere.
Non sappiamo l’effetto impossibile che questa seconda impresa produrrà sugli iscritti (perché bisogna iscriversi, è meglio) alla sua scuola-fuori-della-scuola. Certo è che la precisione assoluta con cui gli argomenti sono trattati ha dell’inverosimile. E l’inglese è davvero elementare, chiarissimo. Prepararsi a un’interrogazione su 8-bit vuol dire prendere due rondini con un sasso, come si dice dalle loro parti, o due piccioni con una fava, come si dice dalle nostre: filosofia e inglese.
Come scrive Michelle Jaworski ancora su The Daily Dot, fare scuola mediante YouTube non è come farla partendo dall’abbecedario. È molto piùdifficile, per chi deve insegnare. Sta di fatto, però, che questi sembrano esserci riusciti. Non tanto o non solo per come sanno spiegare le cose, ma perché il loro sembra davvero uno (ancora iniziale, ok) standard comunicativo destinato a fare scuola.
Non ci stupiremmo se, tra qualche mese, leggessimo che se li è comperati Apple, sempre attenta al mondo educational. O magari Google, lanciata alla rincorsa. E se la Giannini li invitasse per un megaevento all’inizio dell’anno?