La CBC ha scoperto chi è

Un senzatetto suona il piano E il suo video conquista la rete

Un senzatetto suona il piano E il suo video conquista la rete
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Ryan Arcand è stato un senza tetto per gli ultimi trent’anni: la sua giacchetta sdrucita e le sue scarpe slacciate ricordano a tutti che ha vissuto una vita davvero difficile. E avrebbe potuto rimanere uno dei più anonimi abitanti delle strade della città di Edmonton (Canada), se non fosse per un incontro al sapore di serendipity con Roslyn Polard, che l’ha filmato. E poi l’ha postato su Youtube, dove è diventato virale. Ma perché?

Il video riprende Ryan mentre suona un vecchio pianoforte malconcio a Churchill Square (ad Edmonton ci sono sei pianoforti che chiunque può strimpellare liberamente). Quando Roslyn gli è passata accanto, è stata catturata dalla calamita dolce della melodia, composta proprio dal senzatetto. Il video, pubblicato il 23 ottobre, in ventiquattr’ore contava già 800mila visualizzazioni e ora ha superato la soglia dei 3 milioni (3.194.158, per l’esattezza).

 

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[Roslyn Polard]

 

Ma chi è questo incredibile artista del pianoforte? La sua storia è rimasta un mistero solo per qualche giorno. Perché una troupe della CBC ha cercato subito di scoprirne qualcosa di più. E, dopo qualche giorno di ricerca per le vie della città, l’ha trovato seduto sulle scale della chiesa di Edmonton, con qualche lattina di birra posata accanto a lui in un sacchetto di plastica.

Poi, si è fatta raccontare la sua storia. Arcand è nato in una cittadina nei dintorni di Edmonton 43 anni fa e all’età di tre o quattro anni è stato allontanato dal nucleo familiare dopo l’intervento dei servizi sociali. Quando parla del suo primo incontro con un pianoforte, ricorda il seminterrato della casa in cui si trovava in affido e dice: «Ho pensato che fossimo fatti l’uno per l’altro. Mi sono innamorato al primo sguardo». Così, ha iniziato a suonare replicando temi da soap opera e colonne sonore dei film, e poi a comporre musica.

 

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[Ryan Arcand parla con i giornalisti della CBC]

 

Non è chiaro quando la sua vita si sia spezzata di nuovo. Alcuni suoi parenti hanno riferito alla CBC che è stato lui a voler rimanere sulla strada per tutto questo tempo. Con il necessario corollario di qualche spiacevole incontro con l’alcol e con la legge. Che ha cercato, tra l’altro, di impedirgli di suonare alcuni dei pianoforti sparsi per la città (per via di bottiglie di birra e strane abitudini). Ma non quello al quale è stato ripreso da Roslyn. E non quello al quale è stato condotto dalla CBC – uno Steinway Grand nella chiesa più vicina –, dove si è seduto e prima di suonare, ha detto solo: «Questo è un sogno» (il video qui).

E poi non si è più fermato, fino a quando è arrivato l’organista della chiesa, che reclamava il suo strumento per esercitarsi. Allora si è alzato e ha cercato di spiegare come si sente quando suona: «È come quando giochi, e in più ti dimentichi di te stesso». E poi ha concluso: «È come la verità, la vita. Io amo le persone. Talvolta le persone non amano me, ma non importa. Io amo le persone».

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