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Sette possibili vite di Majorana L’opera lirica indaga il mistero

Sette possibili vite di Majorana L’opera lirica indaga il mistero
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Un’opera lirica contemporanea, tutta realizzata da under 35, va in scena stasera, venerdì 6 ottobre, al Teatro Sociale nell’ambito di BergamoScienza. Ingresso gratuito ma prenotazioni già andate esaurite per un lavoro che di scienza e mistero tratta, come da titolo: Ettore Majorana. Cronache di infinite scomparse. Il giovane ma famosissimo fisico nel 1938 scompare nel nulla. C’è chi lo dà per disperso, chi pensa stia collaborando con il Terzo Reich, chi lo ha avvistato in Sud America. Nel lavoro che ha debuttato il 28 settembre a Como, aggiudicatosi il concorso internazionale Opera Oggi e promosso da OperaLombardia, Majorana – un piccolo spoiler - non verrà ritrovato. Ma per sette volte, con sette attori, sempre con lo stesso impermeabile e cappello, gli verranno date sette diverse possibilità di vita.

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La partitura firmata da Roberto Vetrano (allievo di Ivan Fedele all’Accademia di Santa Cecilia) ha ricevuto recensioni decisamente positive, meno il libretto di Simone Pintor, anche regista, giudicato un po’ debole. Ma la bontà drammaturgica del risultato non viene messa in discussione, anzi, la qualità di orchestra e soprattutto del coro la rafforza. Sono piaciute in particolare le parti polifoniche. Semplici ma funzionali le scene del 34enne Gregorio Zurla: pannelli irregolari di colore scuro che, sul fondo, isolano una forma geometrica a cinque lati, simile a una casa sghemba, e una passerella che gira attorno alla buca d’orchestra. L’allestimento risulta coinvolgente e inclusivo del pubblico, con alcuni cantanti che scendono in platea. Gli spettatori si sentono partecipi. A questa idea concorre anche la completa riconfigurazione della sala teatrale con un videomapping a 360 gradi, a cura del team Studio Antimateria, di forte impatto estetico ed emotivo: durante i 90 minuti di musica si susseguono così immagini dinamiche di cieli stellati, mari calmi o in tempesta, vedute metropolitane, formule matematiche, pupille, gorghi di elettricità, strumenti fisici e astronomici, tappezzerie floreali.

La parola agli autori. Il soggetto dell’opera ha un taglio quasi noir, poliziesco, nel tentativo di scrivere un’opera contemporanea smentendo gli stereotipi che oggi separano il pubblico da questo genere. «Se è vero che il Novecento - spiegano gli autori - ci ha portato verso il concetto di frammentazione, dove ci sta portando il XXI secolo? La nostra risposta a queste questioni è andata verso la nozione di realtà aumentata. In un mondo in cui il progresso tecnologico ci ha immerso in una realtà che va oltre a quella fisica classica che conoscevamo, non potevamo certo scegliere di fare un’opera che parlasse al pubblico odierno senza tenere conto di questo fondamentale aspetto della nostra contemporaneità. Proprio da questa considerazione derivano le nostre scelte, in primis quella del soggetto del nostro racconto: Ettore Majorana».

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