Speravamo in un Natale diverso Ma con la Juve ci saremo tutti

È iniziata con le trofie al pesto, i papà con i bimbi nel settore ospiti e tanta voglia di vincere, ma è andato tutto a rotoli dopo appena tre minuti, in una corrida in cui ci hanno picchiati e battuti grazie anche (e soprattutto) a un arbitro scarso che ha inciso sul risultato. Genoa-Atalanta, gara valida per il 17esimo turno di Serie A, si è chiusa con un 3-1 perentorio dei padroni di casa, ma la giornata dei tifosi al seguito dei nerazzurri è una di quelle da raccontare ai nipotini spiegando cosa non è il bel calcio.








Il prepartita senza vigili ma con le trofie. Genova è una trasferta comoda: da Bergamo partono in oltre seicento, ma i più golosi si mettono in viaggio con un po’ di anticipo e arrivano nel capoluogo ligure per il pranzo. Dai 2°C di Bergamo si passa ai 17°C della zona stadio, ma più che il termometro a essere bollente risulta essere il traffico. Poco dopo mezzogiorno, la zona di Marassi è un brulicare di auto e moto e di vigili nemmeno l’ombra: sono tutti in sciopero. Per ingannare l’attesa, qualche tifoso della Dea si ferma a mangiare nel vicino ristorante Piedigrotta e il menu è lo stesso di ogni anno: locale semplice e trofie al pesto spettacolari. Dopo pranzo, chi è arrivato in auto si trova ad aspettare quelli dei bus con i soliti di “Chei de la Coriera” che guidano il serpentone con ben quattro torpedoni organizzati. Il risvolto benefico, ancora una volta, è enorme: un’altra tonnellata di riso devoluta in beneficenza per il Togo, un gesto natalizio pensato da Marco, Lissa, Ale e Fabio da applausi.












Primo tempo: wrestling e rigori. Dopo un riscaldamento abbastanza rumoroso con insulti anche al direttore di gara e agli assistenti, la partita inizia con il Genoa che pressa alto. Ciò che accade al 3’, però, è da circoletto rosso. Romero entra sulla gamba di de Roon e rischia di spezzargliela, il direttore di gara decide di non decidere e il risultato è che dopo 5’ minuti di gioco entra Pessina con l’olandese che viene poi portato in ospedale. Dal settore ospiti arrivano lamentele forti per una conduzione di gara assolutamente incredibile dell’arbitro: il rigore concesso per mani di Romero e poi sbagliato da Ilicic e quello non concesso per mani di Criscito con palo colpito da Gomez sono solo due dettagli di una partita che viene sbloccata dall’autorete di Toloi con il primo tempo ormai scaduto da un pezzo e i tifosi allibiti in tribuna dopo 51' minuti al cardiopalma.
Secondo tempo: che super polli. Dopo l’intervallo, l’Atalanta riprende a tessere la tela del gioco contro un Genoa senza Miguel Veloso (dopo il colpo da lotta libera su Pessina, Prandelli lo toglie dal campo) ma con tanta carica agonistica. Una bella combinazione tra Zapata e Freuler manda in porta lo svizzero, che viene abbattuto in area di rigore da Criscito; il numero 91 insacca ancora un gol pesante e i bergamaschi al seguito iniziano a crederci davvero. Quando hai Ilicic e Gomez in giornata negativa però è dura, e se ci si mette anche a regalare un gol come quello del 2-1 diventa ancora più complicato. Anche i giocatori meno avvezzi alla giocata di fino si esaltano: Lazovic zittisce tutto il settore ospiti con una giocata troppo bella per essere vera. Da casa, via WhatsApp, iniziano ad arrivare messaggi stupefatti del cambio Barrow-Zapata, e non solo: Gasperini nel finale prende anche il 3-1 e perde due pezzi importantissimi della difesa per doppia espulsione (Palomino e Toloi). Piove sul bagnato, insomma.
















Il rientro a Bergamo: testa alla Juve. Rabbia a parte (i 200 km che separano Genova da casa sono decisamente bui se ripensiamo alla partita), il viaggio di ritorno scorre tra un pensiero sulle occasioni sprecate e il prossimo ostacolo, la Juventus, che secondo tutti è la più forte squadra del panorama italiano se non addirittura europeo. A Bergamo mercoledì arrivano i bianconeri, la Dea affronterà i primi in classifica con pochi vantaggi (se non numerici) e parecchie preoccupazioni. I tifosi ci saranno, il pranzo di Santo Stefano e questa imposizione di giocare nel giorno di festa costringerà qualcuno a non essere allo stadio ma tutti gli atalantini, indistintamente, aspettano questa sfida per provare davvero a suonarle alla corazzata bianconera. Sarà durissima ma qualcuno già ci crede. Alla fine non succede, ma se succede... Buon Natale a tutti!