Eserciti fantasma

Tra Levate e Osio Sotto, crudelissime battaglie: il 16 settembre la rievocazione a Saore

Sabato prossimo l'evento. Ci saranno figuranti in costume d'epoca e verrà proiettato un video inedito sulle apparizioni del 1517

Tra Levate e Osio Sotto, crudelissime battaglie: il 16 settembre la rievocazione a Saore
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di Camilla Amendola

La neve cade e imbianca ogni cosa. Dai boschi circostanti, a un tratto, fuoriescono due eserciti armati di tutto punto. Hanno l’elmo, i guanti e l’armatura di ferro. I due schieramenti si avvicinano piano, si scrutano e, una volta vicini, il cavaliere più forte di una delle due parti lancia in aria il guanto. Il gesto segna l’inizio del conflitto.

Per l’ora successiva il rumore dei tamburi sarà devastante. I corpi dei nemici voleranno in alto nel cielo e cose disumane verranno mostrate agli occhi dello spettatore incredulo. A battaglia finita tutto svanirà, così come si trattasse di Ink Heart.

Il contadino, che fino a quel momento è rimasto in disparte, si stropiccia gli occhi, non è sicuro di quello che ha visto. Ricomincia il suo lavoro, con le gambe che tremano e la testa confusa. Dopo qualche ora, però, eccolo di nuovo. L’esercito esce ancora dalla radura e lo stesso fanno i suoi avversari. Il guanto vola verso le nuvole e il rumore delle spade di ferro è assordante.

A inizio Cinquecento, a Villachiara, in provincia di Brescia, il conte, Bartolomeo Martinengo, scrisse una lettera all’amico Onofrio Bon. La lettera venne poi copiata e diffusa svariate volte.

Delle persone avevano sostenuto, infatti, di aver visto, con i propri occhi, le battaglie descritte qui sopra. Il conte di Villafranca decise, con altri nobili, di recarsi sul posto per assistere a questi duelli che si ripetevano tutti i giorni, anche cinque volte.

La notizia fece velocemente il giro del mondo, tanto è vero che ci sono documenti, foglietti e manifesti che raccontano delle apparizioni nelle parti più disparate.

Copia delle stupende et horribile cose che ne’ boschi di Bergamo, un racconto degli avvenimenti, è custodita alla biblioteca A. Mai di Bergamo (...)

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