Il sapore del Natale in Bergamasca Tutti (o quasi) i presepi viventi
Altro che belle statuine, benché d’autore. Centinaia di persone in carne e ossa ogni anno raccontano la stessa storia. Magica, antica, arcinota. In certi borghi tutti (o quasi) gli abitanti si fanno figuranti e riportano in scena quel presepe vivente nato dal genio di San Francesco quasi otto secoli fa. Una tradizione tutta italiana. Ma anche bergamasca. Il più toccante, nella Bergamasca, è sempre stato quello allestito sulla collina Sella a Villongo dalla compagnia «Gli amici». Non si farà più, però.
Calendario. Domenica alle 10, dalla chiesa parrocchiale di Zogno, preghiera itinerante del presepe vivente per le vie del centro storico. Al termine vin brulè, panettone, pandoro e festa nel cortile dell’oratorio. Sabato 21 alle 18 e domenica 22 alle 16.30 tocca a Paladina e Sombreno. Il presepe vivente prende origine e si struttura nel suo procedere a stazioni, con un filo narrativo chiaro ed evidente: accogliere i visitatori piccoli e grandi per farli assistere al miracolo della vita. Del resto nella tradizione cristiana il presepe rimane un avvenimento familiare e popolare. La vigilia rappresentazione della Natività a Cassiglio: alle 20.30 rappresentazione dei mestieri; ore 21 inizio del percorso della Natività; ore 21.30 messa; ore 22.15 scambio di auguri. Il 26 dicembre appuntamento a Ornica, dalle 13.30 fino alle 17/18 in vicoli, piazzette medievali, cortili, interni di case e cantine dell’intero paese e frazioni. I 140 abitanti del paese (insieme ai loro animali domestici) nella giornata di Santo Stefano vestiranno i panni degli antichi personaggi evangelici e dei faticosi mestieri - alcuni tutt'ora praticati (chiodaroli, pastori, falegnami, intagliatori, tessitrici, carbonai, marangoni, impagliatori) dell’alta valle Brembana. Le melodie della piva bergamasca (baghèt) accompagneranno i visitatori tra le pittoresche scenografie, che si concluderanno con la processione delle comparse all'interno della chiesa parrocchiale di Ornica.
Sabato 28 e domenica 29 dicembre torna il presepe vivente di Fiumenero, giunto alla 14esima edizione. Nella frazione di Valbondione sarà possibile rivivere la suggestiva atmosfera di inizio ‘900 con più di 30 postazioni allestite dagli abitanti, che per l’occasione riaprono stalle e cantine in un percorso suggestivo illuminato da luci e falò e attorniato dalla neve delle montagne. Non mancherà la Natività, rappresentata come di consueto da una famiglia del posto. Tra i 150 figuranti ci sono l’ombrellaio, il fabbro e il macellaio; con loro, per le vie del borgo, tanti bambini che giocano per strada o che frequentano la rigida scuola elementare imparando l’italiano ma anche il bergamasco. Mentre gli uomini si occupano dei lavori più pesanti, come quello in miniera, le donne si prendono cura della casa tessendo e cucendo o preparando piatti tipici della tradizione. Orari di apertura: sabato 28 dalle 20.30 alle 23 e domenica 29 dalle 15 alle 18. Non vivente ma interessante, fino al 6 gennaio, al Centro Verde di Caravaggio, si rinnova l'appuntamento con il Christmas Garden. Un tripudio di luci, addobbi e decorazioni attende grandi e bambini: da Babbo Natale alla mostra dei presepi della tradizione, passando per i giganti che custodiscono il Natale e i suoi riti. Una delle particolarità di questo Christmas Garden, giunto alla quarta edizione e realizzato al coperto, è appunto il Paese dei giganti, i custodi del Natale, decorato con grandi riproduzioni di Sant’Angelo di Roccalvecce, il paese delle fiabe in provincia di Viterbo, con cui il centro quest’anno è gemellato.