Una giornata vintage con i videogiochi Cabel alla biblioteca Montalcini di Curno
Andrea Contato e Videoludica Retroedicola propongono un open day dalle 9 alle 23: potrete cimentarvi con i titoli anni ’80 e ’90
di Monica Sorti
Giornata amarcord per gli appassionati dei videogiochi vintage a Curno. In pochi lo sanno, ma il paese ha ospitato in passato un’azienda leader del settore, la Cabel Electronic, che dal 1977 al 1983 ha realizzato sette console per videogiochi e portatili, oltre a giradischi, televisori, monitor per computer e apparecchiature industriali, e ha cessato l’attività nei primi anni 2000.
La storia di Filippo Ubiali, fondatore con il fratello della Cabel e pioniere dei videogiochi, è stata narrata in un libro da Andrea Contato che, con l’associazione Videoludica Retroedicola ha organizzato per oggi (sabato 25 maggio) una giornata di open day dalle 9 alle 23 alla biblioteca Rita Levi Montalcini, durante la quale i partecipanti potranno provare le console e cimentarsi con i giochi degli anni ’80 e ’90.
«Abbiamo organizzato questo evento per raccontare alla cittadinanza di Curno questi fatti che, in buona parte, sono stati purtroppo dimenticati», spiega Contato, appassionato di videogiochi e autore del libro Cabel Electronic. Storia della cooperativa bergamasca nella console war dimenticata.
Autore di saggistica di buon successo per un mercato di nicchia, i suoi libri sono stati tradotti in inglese, russo e in cinese per il mercato di Taiwan. Il suo libro di maggior successo è la biografia di Richard Garriot, un imprenditore texano molto famoso perché è diventato recentemente il presidente del Club degli Esploratori, arricchitosi grazie all’industria dei videogiochi nei primi anni ‘80.
«Sono uno scrittore specializzato in storie dell’informatica e ancora di più nella storia del videogioco. Conoscevo la Cabel perché nel 1982 ebbi tra le mani una delle console prodotte dall’azienda. Ero piccolissimo, avevo 8 anni ma mi ricordavo la sua forma e quando trent’anni più tardi mi sono messo a cercarla, ho scoperto che la producevano a due chilometri da casa. Mi sono detto che avrei dovuto scriverci un libro e così è stato».
Il progetto nasce nel 2020, quando (...)