«Che cosa avete combinato!» Il papà sgrida, poi ride. Come Dio
Non la bellezza, l’abusata bellezza che salverà il mondo. L’inattingibile perfezione che si presenta solo ogni mille anni in questo video casuale in cui due bambini, uno più incredibile dell’altro, stanno di fronte al papà, di cui sentiamo solo la voce che domanda.Tutto è perfetto al di là di ogni perfezione possibile: i tempi; gli sguardi; l’eccesso di colori a dita sulla faccia che lascia però il bianco attorno agli occhi; le voci; i gesti. Il modo con cui il più grande si rapporta al più piccolo per accertarsi di essere insieme. Lo smarrimento sospeso. Lo sfasamento leggero nelle risposte.
Che cosa avete fatto? domanda il padre. Non lo sanno. Non lo sanno perché da una parte immaginano che il genitore non si riferisca alla pittura sulla faccia - altrimenti non avrebbe assunto quell’atteggiamento inquisitorio. E poi, che si siano spalmati la faccia come fosse un quadro di De Kooning gli dovrebbe essere evidente senza bisogno di domandare, no? - dall’altra non hanno nulla con cui colmare il vuoto che quella prima domanda - e le successive - hanno aperto nel loro orizzonte bambino.
Quelle teste che si muovono di qua e di là non intendono negare il compimento di un gesto, non si rifiutano alla verità: esprimono piuttosto una estraneità all’universo di senso in cui l’adulto lo vorrebbe inserire. Forse il papà sa, loro certamente non sanno. È il mondo ad essere diventato immediatamente incomprensibile: loro si erano semplicemente impiastricciati i capelli, le guance: era funny, era una cosa divertente. Che altro c’è adesso?
Fortunatamente il padre si commuove di fronte all’assoluta, esitante libertà con cui i figli stanno di fronte alla sua presenza divenuta improvvisamente misteriosa, altra.
Un tempo i grandi episodi della storia sacra e profana venivano raffigurati sui muri delle cattedrali o dei palazzi, o scolpiti nella pietra o nel bronzo, perché tutti prendessero atto di un evento la cui struttura avrebbe dovuto costituire un modello per l’umanità intera: Salomone che minaccia di dividere il bambino rivendicato come proprio da due madri in lite. Perseo che spicca la testa di Medusa. Davide che attende Golia a piè fermo.
Oggi - età della videoarte e del minimalismo - dovremmo forse mettere di default questo video sugli schermi dei Mac o dei pc per ricordare ad ogni adulto il modo con cui ogni uomo libero e religioso - cioè incapace, strutturalmente, di mettere in discussione il proprio nesso col mistero - dovrebbe stare di fronte all’abisso di una domanda che gli viene posta, di un rendiconto che gli viene chiesto e del quale non capisce - non può capire - la ragione.
Signore Iddio, cosa mi stai chiedendo davvero? Ho la faccia sporca di vernice: lo sai tu e lo lo so anche io. Ma cos’altro c’è che dovrei ancora sapere? Speriamo che anche con noi il Padre celeste sorrida.