Giornate di primavera

Weekend di pura bellezza con il Fai I 24 luoghi da scoprire in provincia

Weekend di pura bellezza con il Fai I 24 luoghi da scoprire in provincia
Pubblicato:

Bergamo, Treviglio, Sebino e Franciacorta. Sono tre le delegazioni del Fondo Ambiente Italiano coinvolte in provincia dalla 25esima edizione delle Giornate Fai di Primavera. Complessivamente, sabato 25 e domenica 26, aprono al pubblico 24 luoghi (qui l'elenco completo) a cui solitamente non si ha accesso. Tranne uno, sempre aperto: il Mulino Gervasoni di Roncobello (di proprietà dello stesso Fai). Un’occasione da non perdere: in quel patrimonio culturale spesso misconosciuto si celano delle vere e proprie chicche.

Bonfanti_Il_balcone_del_duce_8-1024x682_20867892
Foto 1 di 8
canon 3159_20867898
Foto 2 di 8
Chiostro-San-Francesco-2_784_21946_20867905
Foto 3 di 8
Immagine 034_20867895
Foto 4 di 8
Brignano-06c-p-vecchio-cortile-659x297
Foto 5 di 8
hp_storia
Foto 6 di 8
marcopercassi_05
Foto 7 di 8
centrale-gandellino
Foto 8 di 8

Bergamo. La delegazione del capoluogo partecipa con sei Comuni coinvolti e 8 siti aperti, di cui ben 7 inediti per le Giornate Fai di Primavera, incluse un’ex colonia e una centrale idroelettrica. Per la prima volta lo stesso luogo viene, a furor di popolo, proposto per due anni consecutivi: il Convento di San Nicola ad Almenno San Salvatore, votato da quasi 30mila persone come «luogo del cuore». Cinquanta i volontari del Fai convolti, con oltre 200 apprendisti Ciceroni, studenti e studentesse di sei scuole secondarie di primo e secondo grado. Saranno possibili visite anche in cinese, francese, inglese, spagnolo, tedesco.

La Fondazione Bergamo nella storia aprirà le porte della sua sede nell’ex Convento di San Francesco, in Città Alta, realizzato fra la fine del Duecento e l'inizio del Cinquecento, ricco di affreschi, preziosi motivi ornamentali e dotato di un superbo panorama. Sempre in città, ma bassa (Longuelo), c’è l’ex Colonia Elioterapica del Polaresco, edificio del Ventennio completato nell'agosto 1940, dedicato alla cura del rachitismo infantile e, più in generale, all'irrobustimento dei bambini e dei ragazzi. Un luogo dove i ragazzi di oggi racconteranno le storie di migliaia di giovani bergamaschi che lì sono passati nei decenni che hanno cambiato l’Italia.

Alle porte della valle Imagna, il complesso di Santa Maria della Consolazione, ovvero il già citato Convento di San Nicola, di Almenno San Salvatore. Sulla sommità di una dolce collina coperta da vigneti, la chiesa del XV secolo e il monastero con il chiostro dei primi anni del ‘500 aspettano il visitatore.

La parte orientale dell’itinerario ci regala invece la chiesetta di San Giovanni Battista a Cividino di Castelli Calepio, preziosa testimonianza della presenza sin dall’epoca carolingia di una comunità viva nel luogo in cui è edificata. L’edificio romanico conserva affreschi risalenti alla seconda metà dell'XI secolo, mentre nel pavimento sono in vista le tracce dell'edificio più antico ed alcune sepolture altomedievali. La chiesa ospita una suggestiva mostra di presepi.

Dirigendosi verso i monti, l’alta Valle Seriana offre 4 gioielli a breve distanza fra loro. Alla devozione popolare e al rapporto fra l’uomo e il sacro si deve la costruzione del Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Ardesio, nel luogo dove il 23 giugno del 1607 apparve la Madonna. Nel santuario si possono ammirare numerosi dipinti e opere d'arte, ricchi arredi, un maestoso organo e tantissimi ex voto. Lo scurolo accoglie il cosiddetto «Sepolcro Fantoniano», capolavoro composto dal sette grandi statue policrome del '700. Salendo verso nord si arriva a Palazzo Milesi, sede del Comune di Gromo. Realizzato nel 1465 in occasione di un matrimonio, non ha mai subito alterazioni artistiche. Gandellino, ultima tappa dell’itinerario in Val Seriana, riserva due sorprese. La chiesa di San Martino Vescovo, voluta dalla popolazione del borgo nel 1920; e la Centrale di Gandellino, realizzata dalla società Crespi e C. nel 1920, è ora di proprietà di Enel Green Power. È un pregevole esempio di archeologia industriale, di aspetto neogotico.

Sebino e Franciacorta. Sul lago d’Iseo la stella è Sarnico. Grande lo sforzo del gruppo Fai in collaborazione con la Pro loco. Propongono «Sarnico di pietra e d’acqua»: 13 bellezze da scoprire, ovvero Pinacoteca Bellini, Chiesa di San Paolo, Chiesa di San Martino, Asilo Faccanoni, Villa Passeri, Fosio, Traversa Fluviale, Rocchetta, Chiesa dei Santi Nazario e Rocco, Mausoleo Faccanoni, Chiesa Stella Maris, Cantieri Riva, Villa Surre.

Treviglio. Nella Bassa viene proposta un’affascinante visita a Brignano Gera d’Adda, alla scoperta di Palazzo Visconti e del Santuario della Madonna dei Campi.

Dieci chicche del panorama nazionale. Chiese, ville, borghi, palazzi, aree archeologiche, castelli, giardini, archivi storici: una grande festa di piazza dedicata ai beni culturali. Un’occasione unica per scoprire luoghi solitamente chiusi al pubblico e sentirsi parte di quell’Italia vivace e impegnata, creata dai 9 milioni di persone che in questi anni hanno dimostrato di amare e di riconoscersi nell’immenso patrimonio culturale custodito nel nostro Paese. Quando nel 1993 si svolse la prima edizione delle Giornate Fai di Primavera (50 luoghi aperti al pubblico in una trentina di città) era difficile immaginare che sarebbero diventate uno degli appuntamenti più importanti del panorama culturale italiano. A livello nazionale, segnaliamo Palazzo Crivelli a Milano; la Torre dell’Orologio (costruito nel 1527) a Udine; l’istituto Emanuele Brignole, albergo dei poveri, a Genova; palazzo Fantuzzi a Bologna; l’avvenieristica discoteca Woodpacker di Cervia, progettata da Filippo Monti negli anni '70; il Museo Delta Antico, ospitato all'interno del Settecentesco Ospedale degli Infermi a Comacchio; il teatro Filarmonici di Ascoli; il complesso monastico di Trinità dei Monti a Roma; il tunnel del Gran Sasso a L’Aquila; Castel Capuano a Napoli.

Seguici sui nostri canali