Arte, cultura, lavoro e imprenditoria femminile: "Un altro lunedì" arriva a Seriate
Con la drammaturgia e regia di Laura Curino e con in scena Chiara Magri e Giulia Manzini, si apre il sipario alla Biblioteca Gambirasio
Arte e cultura del lavoro si fondono alla biblioteca civica Gambirasio di Seriate con Un altro lunedì, lo spettacolo che racconta un territorio, persone e fatti esemplari della produttività attraverso l’esperienza di dodici imprenditrici, che si rispecchiano in altrettante opere dell’Accademia Carrara. L'appuntamento è fissato a giovedì 29 giugno alle 21.
Dodici donne imprenditrici
Grazie alla drammaturgia e regia di Laura Curino e con in scena Chiara Magri e Giulia Manzini, il sipario si apre su dodici testimonianze di donne imprenditrici che comunicano il loro operare, il loro potenziale e la loro capacità di visione, ma anche le loro storie di sogni, quotidianità, successi, difficoltà.
Come ricorda l'assessore alla Cultura locale, Antonella Gotti, «il teatro racconta la vita, da millenni genera visioni, materia indispensabile per plasmare il futuro di tutti, maschi e femmine. Da questa considerazione nasce la volontà di proporre un titolo che porta in scena storie che comunicano energia, intraprendenza, operosità e inducono a sognare. Perché non bisogna mai smettere di pensare in grande».
«Storie attuali di imprenditrici viventi»
In merito al sottotitolo Storie di quotidiana acrobatica per signore, le attici spiegano: «Per noi, la sfida di questo lavoro è di dare voce non a personaggi storici o di finzione, ma a storie attuali di imprenditrici viventi. Un lavoro di grande forza, ma contemporaneamente delicato e rispettoso nell’interpretazione». Lo spettacolo nasce con l'obiettivo di regalare un concreto contributo alle giovani generazioni per una visione costruttiva di futuro nel mondo del lavoro.
Produzioni Ininterrotte
L'appuntamento fa parte degli appuntamenti del progetto "Produzioni Ininterrotte", promosso dalla Rete bibliotecaria bergamasca e che ha ottenuto la collaborazione di Camera di Commercio e di Cna nella fase di ricerca, e della Fondazione Accademia Carrara, che ha concesso alcune immagini del suo prezioso patrimonio, perché sul palco l’arte potesse fondersi con la cultura del lavoro.