"Così Tanta Bellezza", Accordino al Sociale col suo inno alla vita
Un monologo ironico, leggero, divertente che fa riflettere sul modo di vivere del giorno d’oggi. Giovedì 13 febbraio per Altri Percorsi
È un momento di riflessione quello che Corrado Accordino offre con lo spettacolo da lui scritto, diretto ed interpretato, “Così tanta bellezza”, giovedì 13 febbraio al Teatro Sociale. Si tratta del secondo appuntamento con Altri Percorsi, stagione che la Fondazione Teatro Donizetti dedica alle tendenze teatrali inclini all’innovazione e alla sperimentazione. Ore 21, durata 1 ora e 10 minuti senza intervallo. Prezzi dei biglietti: intero 19 euro, ridotto 14 euro. Un monologo ironico, leggero, divertente che fa riflettere sul modo contemporaneo di vivere che riduce la vita all’interno di rigide coordinate, perdendo familiarità con la bellezza del quotidiano. È un'esortazione a vivere il "qui e ora", liberandosi dalle strutture. È un invito a riscoprire la bellezza di dire ciò che potrebbe essere meglio per sé e per gli altri, di essere sé stessi: la bellezza di guardare alla nostra esistenza con ironia e leggerezza.
Corrado Accordino racconta di un uomo qualunque, come chiunque di noi: una moglie, due figli, un lavoro dignitoso, qualche amico per il fine settimana con cui condividere una piccola trasgressione, ma nessun terribile segreto da tenere nascosto. Insomma, una vita semplice, dove ogni cosa è al suo posto, in un ordine preciso. Ma, anche dietro le vite più canoniche, si nasconde sempre un disagio, una sorpresa e una voglia di cambiare. Così, il protagonista, uscendo una sera come le altre per fare una passeggiata, comincia a far cadere le sue certezze, a mostrare a sé stesso le ombre che si celano dietro a tutto il suo ordine, a intuire intorno a sé un piccolo mondo di bellezza che aveva smesso di cogliere, di vedere e di immaginare possibile. Lasciarsi sorprendere da questa bellezza ha delle conseguenze: non si può più tornare indietro. Improvvisamente, tutto pretende un nuovo modo di stare al mondo: perdere le certezze che si sono costruite giorno dopo giorno per darsi il tempo di una nuova verità. Una verità che, una volta avvertita, non si può più tacere.