Ricordo

“Diga del Gleno”, a Casnigo le voci sommerse del disastro in un’opera teatrale

Poco più di cent’anni fa, il 1° dicembre 1923, la Val di Scalve e la Val Camonica furono devastate da sei milioni di metri cubi di acqua e fango. Centinaia le vittime

“Diga del Gleno”, a Casnigo le voci sommerse del disastro in un’opera teatrale
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Poco più di cento anni fa, il 1° dicembre 1923, la Val di Scalve e la Val Camonica furono devastate dal Disastro della Diga del Gleno. Sei milioni di metri cubi di acqua e fango si riversarono dall’enorme fenditura della diga sui paesi sottostanti, causando centinaia di vittime.

Una tragedia che resta tuttora una ferita aperta, un invito alla riflessione che si traduce nell’opera teatrale “La Diga del Gleno…una storia di voci sommerse”, in scena sabato 10 febbraio alle 21 al Teatro del Circolo Fratellanza di Casnigo, con il patrocinio di Arci, Comunità Montana di Scalve, Comitato per il Disastro del Centenario del Gleno e Isrec Bergamo. La rappresentazione è frutto del lavoro di regia e drammaturgia realizzato da Max Vitali e dalla Scuola d'Arte Teatrale di Treviglio, con la consulenza di Katia Frese.

In scena vengono rappresentate le storie e le testimonianze dirette di tanti residenti della valle, quasi che, come le tessere di un puzzle, possano contribuire in maniera decisiva a ricostruire un articolato affresco di quell’immane tragedia, figlia della brama di profitto di pochi e del mancato rispetto delle più elementari regole di procedura e costruzione. La diga cedette alle 7.15 del mattino e la fiumana di acqua e fango, seminando dolore e morte, travolse Bueggio, il Dezzo, cinque centrali idroelettriche, Angolo con Mazzunno e Corna di Darfo per terminare la sua corsa nel fiume Oglio e poi nel lago d’Iseo. Le vittime innocenti, tra Valle di Scalve e Valle Camonica, sono ufficialmente 359, ma è probabile che ve ne siano state altre.

«Sentii un grande rumore - si legge nel racconto di un testimone proposto in scena - credevo che fosse un camion che veniva qui al forno ma in un attimo vidi fuoco che cadeva pareva che cadesse dal cielo ma subito vidi crollare le case sono stata appena in tempo a imboccare la porta d’ingresso, ma mentre salivo le scale non potevo respirare perché i fili della luce erano tutti una sola fiammetta...».

La serata è con ingresso ad offerta libera. Info e prenotazioni all’indirizzo mail info@scuolateatrotreviglio.it.

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