Il gandinese Bonazzi in scena a Bergamo con "La mia parte irrazionale"
Uno spettacolo-monologo, in programma il 17 gennaio alle 20.45, che unisce sapere scientifico e intrattenimento
Un’idea semplice e per questo efficace per parlare di scienza ed evoluzione, con competenza e leggerezza. È in programma venerdì 17 gennaio alle 20.45 al Teatro Sant'Andrea di Bergamo lo spettacolo “La mia parte irrazionale” di e con Daniel Bonazzi.
Lo “one man show” di serata è un giovane ingegnere e docente di Gandino, e la sua missione è fare scienza alla portata di tutti. Si dedica alla comunicazione scientifica e all’insegnamento nella scuola secondaria. Lo scorso 20 dicembre ha proposto la prima assoluta dello spettacolo a Casnigo.
L'Homo Sapiens e la sua incredibile storia
«In un pianeta meravigliosamente gremito di vita - spiega - uno tra i tanti esseri animati è riuscito a dare il via a una delle più incredibili evoluzioni mai osservate. Come ha fatto? Pare sia stato merito del desiderio innato di esplorare e comprendere la realtà. È così che l’essere umano si è trasformato in quel bipede poco peloso che tutti conosciamo. L’Homo Sapiens ha una storia che ha dell’incredibile, e se ne esploriamo i comportamenti ci imbattiamo nella sua assurda e spesso insensata natura di essere cosciente».
Daniel è attivamente coinvolto nel festival BergamoScienza, dove ha iniziato come volontario ed è stato relatore nel 2024. Fa parte della segreteria scientifica del Festival ed è membro del Comitato organizzativo scienza e innovazione "Cosi". In Val Gandino Daniel ha fondato invece il festival Orizzonti Infiniti “Fuori dalle Orbite” (di cui è responsabile scientifico), organizzato a supporto del progetto Seriana Space Valley.
Scienza e intrattenimento uniti
«Lo spettacolo - aggiunge - è un viaggio alla scoperta dell’affascinante e bizzarra essenza dell’eterno bambino che vuole tutto subito e “più non sa, più crede di sapere”. Unendo sapere scientifico e intrattenimento, propongo un percorso tutt’altro che logico dentro alcune tra le nostre bizzarre abitudini. L’idea è quella di partire dalle grandi domande esistenziali che ci facciamo nella vita di tutti i giorni per trovare un po' di sana voglia di progresso».
«Un qualcosa - conclude - che ci muova “dentro”, così come ha mosso me per scrivere questo monologo e come spero possa muovere il pubblico per decidere di trascorrere una serata diversa. Forse la chiave sta proprio nel verbo decidere, quello che usiamo credendo di avere tutto sotto controllo. Siamo tutti molto homo sapiens, siamo tutti molto irrazionali».
La serata al Teatro Sant'Andrea è a ingresso libero; il 21 gennaio alle 20.45 sarà replicata a Clusone.