Risate

«Meglio far credere alla donna che lei ne sa di più, così è tranquilla»

Angelo Pisani venerdì 31 marzo porta al Creberg Teatro lo spettacolo comico “Scomodo”: la vita di un uomo alle prese con l’universo femminile

«Meglio far credere alla donna che lei ne sa di più, così è tranquilla»
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Di Fabio Cuminetti

A novembre qualcuno l’avrà visto con la bella figlia Agata nel talk show “Verissimo” in onda su Canale 5 e condotto da Silvia Toffanin. Angelo Pisani, attore comico e cabarettista reso celebre dal duo “Pali e Dispari” (con Marco Silvestri) a Zelig, è sposato con l’attrice comica Katia Follesa, compagna di vita e di palco, e insieme i due hanno sublimato la loro unione, tra risate e riflessioni, nello spettacolo “Finché social non ci separi”, che li ha portati in giro nelle rassegne teatrali più importanti della penisola fino allo scorso autunno.

Quello spettacolo era passato anche, con successo, dal Creberg Teatro, dove venerdì 31 marzo, ore 21, Pisani torna da solo con “Scomodo”. Sul palco si narra, in chiave comica, la vita di un uomo, di un marito e di un padre, alle prese con l’universo femminile.

Qui emerge il punto di vista maschile senza contraddittorio, quindi. «Vivere con due donne in casa non è facile – racconta Pisani -, sono sempre in minoranza. L’uomo e la donna sono due universi distinti: le differenze sono tante e potrebbero essere fonte di scontro, ma con la comicità si giunge a una sorta di punto di equilibrio. Non per sminuire questa distanza, ma per dare conto di una pace possibile: basta capire che i due modi di intendere il mondo sono complementari e non solo opposti». Ah, lo spettacolo di Pisani ha naturalmente avuto il beneplacito della moglie, «altrimenti – ride – non sarei qui a raccontarlo».

A tratti, dalla presentazione dello show, sembra emergere l’immagine di un uomo “zerbinato”. Ma è davvero sempre la donna a decidere? «Chiaramente no, ma la chiave comica dello spettacolo vuol proprio illuminare questo fatto: a noi piace raccontarla così, ma di fatto le cose sono più complesse. In ogni coppia, se c’è dell’equilibrio, si decide insieme. Poi su alcune cose è più ferrata la donna e su altre più l’uomo. Il segreto è però far credere alla donna che lei ne sa sempre di più, così è tranquilla».

Ma dove le divergenze sono maggiori? «Nella scelta di quello che dev’essere il tempo libero di una figlia piccola, ad esempio. Io racconto che, da piccolo, avevo due passatempi: giocare a calcio e picchiarmi. E li ho fatti assieme, così ho ottimizzato. Mia figlia, quando ha compiuto un anno, aveva già un Power Point fatto da Katia con i giorni di attività, i corsi, i costi. Per intenderci, Agata quando aveva 3 anni faceva già nuoto da 5. C’è paura nel potere dell’annoiarsi, che invece è fondamentale per i bambini. I migliori giochi nascono dalla noia».

Anche la tavola, e comunque il rispetto delle regole, apre delle voragini. «Sì, certo, è giusto pranzare insieme a tavola, ma vuoi mettere ogni tanto portarsi il piatto sul divano, quando la mamma non c’è? Ma senza dirglielo, però».

A maggio, poi, la coppia torna insieme sul palco con una produzione più costosa: il debutto è al Teatro Nazionale di Milano con quattro date già soldout. Lo spettacolo, ovviamente comico, si intitola “Tutto è possibile”, parlerà sempre di coppia e avrà una scenografia importante (e un corpo di ballo).

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