La rassegna “Sport Emotion” del Comune di Seriate continua con un appuntamento che unisce sport e teatro: giovedì 13 novembre, alle 21, al Cineteatro Gavazzeni andrà in scena La leggenda del pallavolista volante, lo spettacolo con protagonista Andrea Zorzi, icona della pallavolo italiana, affiancato dall’attrice Beatrice Visibelli e diretto da Nicola Zavagli.
Dopo i primi due appuntamenti della rassegna seriatese, il progetto – curato nella direzione artistica da Cinema e Arte – continua a raccontare lo sport da un punto di vista diverso: quello delle emozioni e delle fragilità che si nascondono dietro le medaglie.
Sport a teatro
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Andrea Zorzi e Beatrice Visibelli
Sul palcoscenico ci sarà – come detto – Zorzi, il “pallavolista volante” della storica Nazionale di Julio Velasco, due volte campione del mondo e tre volte campione europeo. L’atleta abbandona il campo da gioco per raccontarsi al pubblico. Ma non tanto come sportivo, bensì come un uomo che guarda indietro, a una vita fatta di vittorie, sconfitte e sogni.
Tra sacrifici, cadute e rinascite, Zorzi ripercorre la propria storia, lasciando emergere quella forza interiore che solo chi ha lottato davvero per i propri obiettivi può raccontare.
Oltre all’atleta

Accanto a lui, Beatrice Visibelli dà voce e volto ai personaggi che hanno segnato la sua carriera e la sua crescita personale. Un pallone sgualcito diventa il volante che il padre impugnava durante i molti chilometri percorsi nella sua vita d’autista. Le panche dello spogliatoio, dove ci si confrontava, si discuteva e si finiva spesso per litigare, si tramutano nel letto dove un adolescente febbricitante cresceva troppo e sognava di trovare una ragazza.
Insomma, quello proposto è un quadro decisamente umano e poetico, capace di far rivivere i momenti che hanno segnato la storia della pallavolo italiana.
Vedrete una lunga storia
Lo spettacolo attraversa più di quarant’anni di storia, dalla campagna veneta degli anni Settanta – dove Zorzi muove i primi passi -, fino ai grandi palazzetti internazionali, quando la “generazione dei fenomeni” cambiava il volto dello sport italiano.
L’ingresso è libero, ma è consigliabile riservare un posto a sedere attraverso la piattaforma ufficiale.